[19/05/2011] News

G8, Cina, e Corea del sud al capezzale del nucleare giapponese. Nuovi standard di sicurezza mondiali?

Pil in calo in Giappone

Il primo ministro giapponese Naoto Kan, il premier cinese Wen Jiaobao e il presidente sudcoreano Lee Myung Bak sabato e domenica si incontreranno a Tokyo per parlare soprattutto di cooperazione in materia di sicurezza nucleare dopo la catastrofe della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

Sembra uno scherzo della storia, ma quanto successo a Fukushima potrebbe creare una crepa nella rivalità atomica che divide le tre potenze dell'Asia orientale, in campo economico per quanto riguarda la competizione per vendere impianti nucleari ai Paesi terzi e in campo militare per quanto riguarda l'appoggio di Pechino all'avventura atomica del regime nazional-comunista della Corea del nord che vede la Cina contrapposta alla Corea del sud (che ospita basi e missili nucleari Usa) e al teoricamente disarmato Giappone, con la sua Costituzione anti-atomica ma pieno di centrali nucleari e che ospita "di nascosto" navi e sottomarini americani armati di armi atomiche.

Lo tsunami/r terremoto dell'11 marzo sembra aver terremotato anche la rivalità nucleare e Fukushima ha rivelato a giapponesi, cinesi e coreani che, in questa area instabile per i sisma naturali e quelli politici, la gestione delle catastrofi e della sicurezza nucleare è un problema comune.

Il network televisivo giapponese Nhk dice di aver ottenuto una bozza di dichiarazione finale del summit nella quale i leader dei tre Paesi dicono che «Cercheranno legami più stretti in considerazione della vicinanza geografica e del legame di amicizia tra i loro popoli».

Legami a dire il vero messi a dura prova da una storia dolorosa e non dimenticata degli eccidi commessi dai giapponesi in Corea e Cina e dalle rivendicazioni territoriali su isolotti, risorse ittiche e petrolifero-gasiere-minerarie che dividono (anche in questi ultimi giorni) Cina, Corea del sud e Giappone.

Comunque, dopo la prima irritazione per come i giapponesi hanno gestito l'informazione sul disastro nucleare di Fukushima, cinesi e sudcoreani si dicono pronti a sostenere gli sforzi del Giappone per superare la situazione di crisi, anche perché sta avendo serie ripercussioni sulla loro politica nucleare e sia in Cina che in Corea del sud aumenta l'ostilità verso l'energia nucleare.
Le bozza resa nota dalla Nhk dice che «la lezione proveniente dall'incidente nell'impianto di Fukushima Daiichi sarà condivisa da Cina e Corea del Sud, così come dal resto della comunità internazionale», il documento parla anche di futuri colloqui tra i 3 Paesi per fare centrali nucleari più sicuri e di istituire un quadro per la notifica tempestiva delle emergenze.

Non male per tre potenze nucleari che facevano a gara nel dire che le loro centrali erano le più sicure del mondo.

Del disastro nucleare giapponese se ne occuperà anche il prossimo G8 di Deauville, ad annunciarlo è stato l'ambasciatore francese in Giappone, Philippe Faure, che in un'intervista televisiva ha detto di aspettarsi «Il Gruppo degli otto leader, alla fine del loro summit in Francia, chieda la realizzazione standard globali di sicurezza nucleare».

Faure ha rivelato alla Nhk che l presidente francese Nikolas Sarkozy ha chiesto al premier Naoto Kan di parlare in apertura del vertice del G8: «Sarkozy vuole che Kan racconti al mondo le prospettive del Giappone, come Paese leader che ha vissuto un incidente nucleare».

Sarkozy è stato l'unico leader occidentale a recarsi in Giappone dopo il terremoto/tsunami (il 31 marzo) e la Francia ha un grande interesse (anche economico) a lavorare insieme al Giappone perché entro la fine dell'anno vengano approvati nuovi standard di sicurezza internazionali: le elezioni presidenziali in Francia si avvicinano e dopo Fukushima cresce l'ostilità contro il nucleare per gli impianti nucleari, una contrarietà che Sarkozy dovrà fronteggiare, perché non può permettersi di scaricare Areva e tutta la potentissima lobby energetico-rnucleare che lo sostiene. Non a caso l'ambasciatore Faure ha detto che «L'incidente Fukushima serve da monito a tutti i Paesi che hanno centrali nucleari», ma che «La Francia continuerà ad operare nei suoi impianti nucleari, ma paesi come la Germania dicono che riconsidereranno la produzione di energia nucleare».

I tedeschi porteranno la loro svolta (politicamente obbligata) al G8 francese e si troveranno davanti una situazione inedita: Usa, Russia, Canada, Francia e Gran Bretagna che confermano la scelta nucleare pur tra crescenti malumori dell'opinione pubblica e quasi sempre catastrofici per l'atomo; la furbesca moratoria nucleare italiana per evitare e/o depotenziare il referendum del 12 e 13 giugno; il Giappone alle prese con l'infinito disastro di Fukushima che sta chiudendo centrali una dopo l'altra e che pensa ad una via di uscita.

Il rinascimento nucleare sembra ormai storia del passato ed anche l'ambasciatore francese a Tokyo dice che più che pensare a nuove centrali «I leader del G8 si troveranno d'accordo sulla necessità di un innalzamento della sicurezza nucleare. La loro richiesta di formulare standard di sicurezza sugli impianti nucleari sarà inserita in una dichiarazione congiunta del vertice».

Insomma, i capi del G8 chiederanno a Deauville quello che gli ambientalisti e i cittadini chiedevano nei precedenti vertici: la verifica della sicurezza delle centrali nucleari... solo che allora rispondevano che era solo propaganda di estremisti e di ambientalisti contro il progresso, perché il nucleare dopo Chernobyl era più che sicuro.

Probabilmente il G8 analizzerà con preoccupazione anche il Pil giapponese che si è ridotto dello 0,9% nel trimestre gennaio-marzo, a causa del forte impatto economico del terremoto/tsunami all'interno e di quello della catastrofe nucleare sulle esportazioni, che però sono in controtendenza ed aumentano dello 0,7%. I dati dimostrano è soprattutto l'economia giapponese che si è ridotta drasticamente nei 20 giorni successivi al disastro.

I dati del governo di Tokyo dimostrano che il Pil del Giappone è calato per il secondo trimestre di fila: lo 0,9% si traduce su base annua addirittura in un meno 3,7%. I consumi privati sono scesi dello 0,6%, a causa dei danni del terremoto 8 e delle contaminazioni radioattive) che hanno limitato la fornitura di beni. Inoltre gli iperconsumisti giapponesi hanno scoperto il risparmio e una bella fetta di loro ha evitato di spendere soldi in seguito ai disastri.

Le previsioni non sono buone il Pil giapponese dovrebbe ulteriormente contrarsi nel trimestre aprile-giugno, dato che i consumi privati e gli investimenti restano deboli.

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