[16/05/2011] News

Ma Naoto Kan insiste: la centrale di Fukushima puņ essere messa sotto controllo come da programma

Il premier cinese Wen Jiabao presto a Fukushima

Nonostante le pessime notizie che vengono dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, oggi il primo ministro giapponese Naoto Kan (Nella foto) ha detto alla commissione bilancio della Dieta, la Camera giapponese, che «L'incidente che ha colpito la centrale nucleare di Fukushima Daiichi può essere messo sotto controllo in 6 o 9 mesi», come stabilito nel calendario dei lavori della Tokyo Electric Power Company (Tepco) reso noto a metà aprile.

Nonostante la situazione si sia rivelata molto più difficile di quel che si credeva e che la Tepco abbia annunciato per domani una nuova versione del programma, riveduto dopo la serie di sviluppi (fusione della barre e buchi nel containment vessel del reattore 1, sversamenti di acqua altamente radioattiva in mare dagli altri reattori, tempi troppo brevi per gli interventi dei "liquidatori"), Kan ha affermato che i lavori per raffreddare e stabilizzare i reattori della centrale «Possono essere completati in 6 - 9 mesi, come previsto nella timeline originale.» ed ha aggiunto che il governo rilascerà un proprio timetable sull'incidente, comprese le prospettive per i residenti costretti ad evacuare a causa delle fughe di  radiazioni».

Il presidente della Tepco, Masataka Shimizu ha riferito alla Dieta sui versamenti delle compensazione per le popolazioni colpite dall'incidente nucleare ed ha detto che «E' estremamente difficile per l'azienda ottenere prestiti o raccogliere fondi attraverso l'emissione di corporate bonds. Se la company compenserà i vari tipi di danni, si può trovare a corto di denaro e non essere in grado di risarcire in modo equo e rapido». Per questo Shimizu  ha chiesto alla Dieta di legiferare durante la sessione in corso «Per realizzare un quadro di governo per aiutare l'azienda ad effettuare i versamenti». Bisogna sbrigarsi perché la sessione parlamentare corrente termina a fine giugno. Ma è già chiaro (e già annunciato) che il governo, si assumerà l'onere di evitare una bancarotta della Tepco. Saranno come sempre quindi i contribuenti a pagare i danni del disastro nucleare provocato dai privati finanziati dal governo.  

Chi sta pagando caramente tutto è la popolazione. Ieri è iniziata l'evacuazione di alcune persone che vivono al di fuori dell'area proibita nel raggio di 20 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi: le famiglie con neonati e bambini in età di scuola materna e le donne incinte sono state le prime dei 7.700 abitanti da evacuare in  due paesi. Le amministrazioni locali hanno assicurato alloggi provvisori per quasi tutti i residenti che lo vogliono. Le famiglie sfollate sono molto scoraggiate, ma san no di dover abbandonare le loro case per tutelare la salute dei loro figli. Nessuno sa quando potrà ritornare alla sua abitazione.

Il governo giapponese ha esteso la zona di evacuazione intorno alla centrale di Fukushima Daiichi alle aree dove sono stati rilevati  livelli di radiazioni cumulativi di 20 millisievert o superiore all'anno.

Diversi allevatori evacueranno non appena le autorità indicheranno i luoghi dove spostare il loro bestiame. Altre famiglie dicono di non volersene andare perché l'alloggio temporaneo che è stato loro proposto sarebbe troppo lontano dal posto di lavoro o dalla scuola dei ragazzi.

Intanto le amministrazioni comunali della prefettura di Fukushima dicono che sono in grado di confermare la sorte di oltre 9.000 persone che sono state costrette a evacuare dopo l'incidente alla centrale nucleare. Si tratta dei residenti di 8 comuni dentro la zona interdetta di  20 km: del 12% della popolazione no si sa dove siano stati trasferiti, quindi le municipalità non sono in grado di aiutare questi sopravvissuti: non possono rilasciare certificati che sono vittime del disastro, pagare i fiondi per gli aiuti, spiegare loro le procedure per poter ritornare brevemente a casa per prendere oggetti personali. Inoltre gli amministratori degli 8 comuni sono preoccupati perché dovranno affrontare difficoltà a ricostruire le  loro città e villaggi, se questi residenti rimangono dispersi. Il governo centrale dice che si adopererà per far conoscere a tutti un numero di telefono gratuito per i sopravvissuti e un sistema che metta in contatto le persone fuggite dalle 8 località con le loro amministrazioni comunali.

Diverse prefetture del Giappone hanno chiesto al governo di diffondere il sistema informatico "Speedi" che prevede come si diffondono i  materiali radioattivi nucleare. I dati potrebbero essere utili per l'elaborazione dei piani di evacuazione per i residenti che vivono intorno alle centrali nucleari. La prefettura di Shiga, nel Giappone occidentale, è una delle prefetture, che ha chiesto di avere "Speedi", dato che a 13 km dai suoi confini, nella prefettura di Fukui, c'è una centrale nucleare. Il governatore di Shiga, Yukiko Kada, ha detto alla stampa che «Non è ragionevole elaborare piani di evacuazione semplicemente sulla base della distanza dalle centrali nucleari. Tali piani dovrebbero essere studiati sulla base dei dati che fornisce il sistema».
La popolosissima prefettura di Kyoto, anche lei vicina a Fukui, ha deciso di ampliare la portata del suo piano di preparazione alle catastrofi per coprire le aree a 20 chilometri dalla centrale nucleare.

Speedi"  fa le sue proiezioni in base alle condizioni climatiche e geografiche e attualmente invia i dati a 19 prefetture in tutto il Paese. Le previsioni di questo sistema si sono rivelate abbastanza precise dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi: la diffusione di materiali radioattivi oltre il raggio di 10 km intorno all'impianto nucleare sono stati utilizzati dal governo per il suo piano di preparazione alle catastrofi.  E' in base a questi dati e proiezioni  che si stanno evacuando diversi villaggi nell'area di 30 km intorno a Fikushima Daiichi, per ridurre al minimo l'esposizione alle radiazioni.

Ma Fukushima per il Giappone  non rappresenta solo un problema interno: il primo ministro cinese  Wen Jiabao ha annunciato che il 21 maggio sarà in Giappone per una visita di due giorni e che durante il suo soggioorno «Si prevede uno spostamento nella prefettura di Fukushima, duramente colpita dalla doppia catastrofe dell'11 marzo». Il ministero degli esteri cinese ha precisato che «Wen Jiabao si recherà anche nella prefettura di Fukushima e in altre zone sinistrate del Giappone per esprimere la volontà di Pechino di contribuire alla ricostruzione dell'Arcipelago».

A Tokyo Wen incontrerà i dirigenti giapponesi e della Corea del sud, l'altro Paese molto preoccupato per quel che sta succedendo a Fukushima Daiichi. Il viaggio giapoponese di Wen ha chiaramente tre obiettivi : rassicurare la sempre più preoccupata opinione pubblica cinese (nonostante la censura); segnare un atto di generosità verso il concorrente/nemico giapponese, con il quale la Cina ha ancora aperto conflitti territoriali e mai dimenticati debiti storici; richiamare i giapponesi a far presto e bene a Fukushima perchè il disastro nucleare sta mettendo in forte imbarazzo i governi di Pechino e Seoiul che sul nucleare puntano molto e che stanno cercando di esportarlo in tutto il mondo.

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