[13/05/2011] News

Inaugurato il terzo reattore nucleare civile (cinese) in Pakistan

Intanto scoppiano le bombe talebane si preparano quelle atomiche

Mentre in Pakistan le bombe talebane fanno strage, il governo di uno dei Paesi più pericolosi del mondo dal punto di vista sismico, delle catastrofi naturali e geopolitico, inaugura il suo terzo reattore nucleare, un pressurized water reactor da 300 Mwe, il secondo della centrale nucleare di Chashma (nella foto), nel Punjab, vicino alla diga di Chashma, sulla riva sinistra del fiume Indo.
Alla cerimonia erano presenti gli alti papaveri del debolissimo e corrotto governo pakistano e quelli che restano i veri padroni del Paese: i militari.

Il primo ministro Syed Yusuf Raza Gilani ha inaugurato l'impianto nucleare e ha esaltato «Gli sforzi congiunti dei team pakistano e cinese», che hanno realizzato progetto, addirittura tre mesi in anticipo rispetto alla tabella di marcia.

A dire il vero la costruzione del reattore è "roba" dei cinesi, che hanno iniziato a lavorare alla fine del 2005 e nion si sono mai fermati, nemmeno di fronte al passaggio della dittatura alla "democrazia", agli attentati, alla guerra civile e soprattutto ai terremoti e alle alluvioni devastanti che hanno lambito l'impianto.

Il primo ministro di Islamabad ha detto che l'elettricità prodotta dal reattore made in China contribuirà ad attenuare il deficit energetico della regione: «Abbiamo il dovere di fare ogni sforzo per superare la crisi maggiori, sfruttando tutte le fonti e le strade disponibili per la produzione di energia elettrica nel più breve tempo possibile». Poi, in uno dei Paesi più insicuri del mondo e mentre poco lontano scoppiavano le bombe ai i kamikaze talebani, Gilani ha detto «Lezioni supplementari sulla sicurezza saranno apprese in seguito all'incidente nucleare in Giappone e decise misure appropriate».

Il Pakistan non ha firmato il trattato di non proliferazione nucleare e dovrebbe essere tenuto ai margini del commercio nucleare, come si è tentato di fare con il confinante Iran, ma l'International atomic energy agency ha pensato bene di dare una "dispensa" per Chashma 2, con un accordo speciale e la firma nel 2006 di garanzie da parte di Islamabad, allora governata da un regime militare integralista islamico che non nascondeva le sue simpatie per i talebani e testava missili nucleari e li faceva sfilare per le piazze nel giorno dell'indipendenza dall'India.

Che i reattori nucleari servano a poco dal punto di vista energetico e molto nella guerra atomica fredda con l'India (che ha questioni di frontiera aperte da sempre anche con i compagni cinesi) lo sanno tutti. Il Pakistan attualmente ha un piccolo parco nucleare civile costituito da tre reattori con una capacità netta di 725 MWe, ma vuole costruirne altri due nello stesso sito.

Tuttavia, ha in programma di espandersi su questo con almeno due reattori più previsto per lo stesso sito di Chashma, per arrivare a 8.800 MWe entro il 2030. In tiotale il programma energetico Pakistano, così ambizioso da essere praticamente irrealizzabile, prevede di produrre da varie fonti 160 GWe entro il 2030, rispetto ai 20 Gwe del 2006, quando dei 98 miliardi di kWh lordi prodotti il il 37% veniva dal gas e il 29% dal petrolio.

La Pakistan atomic energy commission (Paec) è responsabile di tutta l'energia nucleare e le applicazioni di ricerca nel paese. Il suo primo reattore nucleare è un piccolo Phwr canadese da 137 MWe, il Kanupp vicino a Karachi, entrato in funzione nel 1971 e che è sotto tutela internazionale e gestito a potenza ridotta.

La seconda unità è il Pressurised water reactor (Pwr) Chashma1 (conosciuto anche come Chasnupp 1), da 325 MWe, anche questo fornito dai cinesi che lo gestiscono . L'impianto è stato progettato dallo Shanghai nuclear engineering research and design institute (Snerdi) e si basa sul modello del reattore cinese Qinshan-1. La costruzione è iniziata nel maggio 2000 e il reattore diovrebbe funzionare per 40 anni. Chashma 2 è il suo gemello, dovrebbe essere costato 51 miliardi e 460 milioni di rupie pakistane (860 milioni di dollari), con 350 milioni di dollari finanziati dagli amici cinesi, dovrebbe funzionare fino al 2051. Il combustibile arricchito per i due Pwr arriva direttamente dalla Cina. Chashma 4 e 5 (340 MWe l'uno) dovrebbero entrare in funzione nel 2018, di Chashma 5 non si sa nulla. Il combustibile nucleare arricchito per il PWR è importato dalla Cina, ma il Pakistan prevede di cominciare a produrre combustibile in proprio entro il 2015. Il Pakistan prevede di realizzare un deposito nazionale di scorie a bassa e media radioattività entro il 2015.

Il Pakistan ha anche una reattore da ricerca da 10 MW, il Parr-1, che risale addirittura al 1965 gestito dal Pakistan institute of technology, ma il vero problema sono le strutture nucleari militari.
Un reattore "multiuso", un Phwr da 50 MWt sorge vicino a Khushab e dal 1998 produce plutonio per uso militare. A Khushab dal 2002 è in costruzione un reattore ad acqua pesante più grande, che sembrava già operativo alla fine del 2009. Nel 2006 è iniziata la costruzione di un altro reattore simile. All'inizio del 2011 è stato dato il via alla realizzazione di un quarto reattore a fini militari. Khushab assorbe praticamente tutte le limitate risorse di uranio del Pakistan. Nei dintorni c'è anche un piccolo impianto ad acqua pesante e un altro impianto per il ritrattamento di materiale militare viene segnalato proprio a Chashma, dove è apparentemente in costruzione anche un secondo impianto di ritrattamento.

Torna all'archivio