[13/05/2011] News

Avviate le procedure per chiudere la centrale nucleare di Hamaoka

Prezzemolo ed erba al cesio nelle prefetture di Tochigi e Ibaraki

La Chubu Electric Power Company ha avviato le procedure per fermare i due reattori ancora operativi della sua centrale nucleare di Hamaoka, nel Giappone centrale. L 'azienda prevede di spegnere i reattori 4 e 5, come richiesto dal governo, perché non sarebbero in grado di resistere ad un terremoto di magnitudo 8 che dovrebbe verificarsi nella regione entro 30 anni. Stamattina alle 3,30 ora del Giappone la Chubu Electic ha iniziato l'inserimento delle barre di controllo nel reattore 4 e alle 10,00 circa dovrebbe essere cessata la produzione di energia dal reattore. Intorno alle 15,00 il reattore dovrebbe essere in arresto completo.

Le barre di controllo nel reattore 5 dovrebbero essere inserite intorno alle 1,00 ora del Giappone di sabato e il reattore dovrebbe spegnersi nel pomeriggio del 14 maggio.

I vecchi reattori 1 e 2 della centrale di Hamaoka sono chiusi e disattivati da tempo, il numero 3 era già stato fermato per un'ispezione periodica. Quindi, da domani, tutti e 5 i reattori della centrale nucleare non saranno operativi.

Ma il declino del nucleare giapponese potrebbe essere rapidissimo: già oggi il 60% dei reattori del Paese è off-line dopo il terremoto/tsunami, ma ben presto  35  dei 54 reattori  saranno fuori servizio. Il Giappone, entro la fine di maggio, si troverà solo con un terzo delle sue centrali nucleari in attività.

Il terremoto/tsunami dell'11 marzo ha provocato la sospensione delle operazioni in 14 reattori, inclusi quelli danneggiati e ormai dati per irrecuperabili di Fukushima Daiichi. Altri 19 reattori sono attualmente off-line e attualmente sottoposti ad ispezioni periodiche o dovranno subirle presto.

In tutto, compresi quelli di  Hamaoka,  35 reattori, circa i due terzi di quelli commerciali del Giappone, saranno chiusi entro la fine del mese. Ma non è finita: nei prossimi mesi è prevista la chiusura anticipata di altri 5 reattori per ispezioni periodiche che stanno diventando veri e propri stress test. Quindi se le utility decideranno di mantenere off-line tutti e 40 i reattori (visto che l'opinione pubblica e le prefetture sono sempre più ostili ad un loro riavvio) quest'estate il Giappone avrà circa il 75% dei suoi reattori nucleari fermi.

A ristabilire l'ormai tramontata fiducia nel "supersicuro" nucleare giapponese non contribuiscono certo le notizie di fusioni, sversamenti, contaminazioni e pasticci della Tepco che arrivano da Fukushima Daiichi  e nemmeno la notizia data oggi dai giornali giapponesi che cesio radioattivo oltre ai limiti è stato ritrovato nell'erba dei pascoli e nella verdura nelle prefetture di Tochigi e  Ibaraki, confinanti con la prefettura di Fukushima.

A Nokko City. In campioni raccolti il 5 maggio nella prefettura di Tochigi, sono stati rilevati 3.480 becquerel di cesio radioattivo per kg di erba di un pascolo, il dato supera il limite giapponese di 300 becquerel. In due diversi punti a Nasushiobara City, sono stati trovati rispettivamente 3.600 becquerel e 860 becquerel di cesio radioattivo per kg di erba da pascolo, in campioni raccolti il ​​3 maggio. La prefettura di Tochigi ha chiesto agli allevatori della zona in cui è stata rilevata la sostanza radioattiva non portare al pascolo le mucche da latte.

Nella prefettura di Ibaraki sono stati trovati 1.100 becquerel di cesio radioattivo in un kg di prezzamolo, più del doppio del limite consentito. Il prezzemolo faceva parte di una partita di cibi freschi in vendita in un mercato nella prefettura di Niigata, ad ovest di Fukushima. Il governo della prefettura di Niigata ha vietato ai distributori all'ingrosso di vendere il prezzemolo.

Sono invece state revocate il 10 maggio in tutto il Giappone (meno che nella zona di esclusione di Fukushima) le ultime restrizioni sul consumo di acqua potabile. Fino all'ultima settimana di marzo erano state emesse  21 ordinanze che vietavano di dare l'acqua del rubinetto ai bambini, a causa della presenza di iodio-131. Rimaneva ormai solo un divieto di consumo di acqua del rubinetto ad Iitate, uno dei centri abitati all'esterno alla zona di esclusione più colpiti dal fallout radioattivo, ma anche questo è stato revocato. Circa  74.000 abitazioni sono ancora senza allaccio alla rete idrica a causa dei danni provocati dal terremoto/tsunami dell'11 marzo.

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