[09/05/2011] News

Nuovo rapporto Ipcc: le energie rinnovabili sono l’unico futuro percorribile, l'80% entro il 2050

Wwf: bene ma si può fare ancora di più

Ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, è stato presentato dall'Intergovernmental panel on Climate Change (Ipcc) lo "Special Report on Renewable Energy Sources and Climate Change Mitigation" un nuovo imponente studio di 900 pagine che sottolinea i grandi vantaggi ambientali e sociali che verrebbero da un futuro alimentato da energia rinnovabile nei prossimi decenni. Il rapporto Ipcc mette a confronto 164 scenari in materia di energia rinnovabile ed è l'analisi più completa mai realizzata delle tendenze e prospettive per le energie rinnovabili.

Secondo il rapporto Ipcc, «Quasi l'80% delle forniture di energia del mondo potrebbe essere coperta da fonti rinnovabili entro la metà del secolo, se sostenute giustamente da politiche pubbliche». I risultati degli studi di 120 ricercatori dell'Ipcc sottolineano anche la crescente penetrazione delle energie rinnovabili che insieme potrebbe portare a riduzioni di gas serra cumulativo pari a 220-560 miliardi di tonnellate di CO2 tra il 2010 e il 2050. Il rapporto verrà integrato nel più ampio lavoro dell'Ipcc in preparazione del suo Fifth Assessment Report (AR5). La sintesi dell'AR5 dovrebbe essere resa pubblica nel settembre 2014.

Il documento dell'Ipcc prende in considerazione 6 tecnologie delle energie rinnovabili: Bioenergia, comprese le coltivazioni, le foreste, i residui agricoli e la cosiddetta seconda generazione di biocombustibili; Energia solare, incluso il fotovoltaico ed il solare a concentrazione; Energia geotermica; Idroelettrico, compresa l'energia fluviale e le dighe; Energia degli Oceani, comprese le correnti, le  maree e lo sfruttamento delle differenze di temperature, Energia eolica, inclusi i sistemi on- e offshore.

Secondo Stephan Singer, direttore Global energy policy del Wwf international «l'Ipcc e i governi del mondo hanno dato un segnale forte e chiaro: i combustibili fossili e il nucleare non sono reali alternative alle fonti rinnovabili. Dato che il petrolio e il gas a portata di mano sono in diminuzione, il mondo ha bisogno di muoversi verso fonti pulite e sostenibili di energia e di evitare qualsiasi investimento nelle alternative sporche».

L'upper end degli scenari valutati, con un taglio di circa un terzo delle emissioni di gas serra con le proiezioni business-as-usual, potrebbe contribuire a mantenere le concentrazioni di gas serra a 450 parti per milione. «Questo potrebbe contribuire all'obiettivo di tenere l'aumento della temperatura globale entro i 2 gradi Celsius, un obiettivo riconosciuto dagli accordi di Cancun dell'Unfccc», spiega l'Ipcc Working Group III che ha redatto il rapporto.

Ottmar Edenhofer, co-presidente del Working Group III, è convinto che «Con una consistente politica climatica ed energetica a sostegno delle fonti energetiche rinnovabili si può contribuire sostanzialmente al benessere umano, con la fornitura di energia sostenibile e la stabilizzazione del clima. Tuttavia, il notevole aumento delle energie rinnovabili è tecnicamente e politicamente molto impegnativo».

L'altro co-presidente del gruppo di lavoro, Youba Sokona, ha detto ad Abu Dhabi che «Il ruolo potenziale delle tecnologie delle energie rinnovabili per soddisfare i bisogni dei poveri e per alimentare la crescita sostenibile dei Paesi in via di sviluppo e delle economie sviluppate può innescare punti di vista fortemente polarizzati. Questo rapporto Ipcc ha portato per alcuni di questi molta della chiarezza necessaria a questo dibattito, al fine di informare i governi sulle opzioni e le decisioni che saranno necessarie, se vogliamo realizzare collettivamente un mondo low carbon, dobbiamo sviluppare molto di più risorse efficienti ed eque»

Ramon Pichs, altro co-presidente del Gruppo III, ha aggiunto: «Il rapporto dimostra che non è la disponibilità della risorsa, ma le politiche pubbliche che amplieranno o limiteranno lo sviluppo delle energie rinnovabili nei prossimi decenni. I Paesi in via di sviluppo hanno una quota di partecipazione importante in questo futuro, sono i paesi dove vivono ancora gli 1,4 miliardi di persone che non hanno accesso all'elettricità, e proprio lì esistono alcune delle migliori condizioni per la distribuzione di energie rinnovabili».

In occasione del lancio del rapporto il presidente dell'Ipcc, il Premio Nobel Rajendra Pacauri, ha sottolineato che «L'Ipcc ha riunito le più rilevanti e migliori informazioni disponibili per fornire al mondo questo rapporto scientifico sul potenziale delle fonti energetiche rinnovabili per mitigare il cambiamento climatico. Il rapporto speciale può costituire una base solida di conoscenza per i responsabili politici per rilevare questa grande sfida del XXI secolo».

Ma il Wwf è addirittura convinto che il rapporto Ipcc sottovaluti il potenziale e la velocità di espansione  dell'energia rinnovabile, specialmente se combinata ad un livello di efficienza energetica. Secondo "The Energy Report" del Wwf, nel 2050 l'energia rinnovabile potrebbe essere il 100%. «Questa analisi è la prima che indica anche le sfide e le esigenze di ricerca per assicurarsi che questo sviluppo low carbon rispetto alle esigenze di sviluppo fino a 9 miliardi di persone».

Per Singer «L'Ipcc fornisce un rapporto storico che dimostra la rapida crescita, il potenziale basso costo per le energie rinnovabili, ma purtroppo non approva un percorso al 100% di energie rinnovabili entro il 2050. Il rapporto del Wwf aggiunge un pezzo mancante: una visione audace, con un calendario chiaro. Abbiamo bisogno di essere veloci se vogliamo affrontare i diversi e pressanti problemi, come la sicurezza e l'efficienza energetica, e nello stesso tempo mantenere il cambiamento climatico ben al di sotto della soglia di pericolo di 2 gradi di riscaldamento globale».

Comunque il Wwf sottolinea con forza che «Oltre ai benefici per il clima, i documenti del rapporto Ipcc, indicano la pletora degli altri vantaggi forniti delle energie rinnovabili e pulite, compresa la salute e la sicurezza delle  forniture, le opportunità di lavoro e tecnologiche per tutti i Paesi e le potenzialità di fornire energia pulita e conveniente per il più di due miliardi di persone nelle aree del mondo in via di sviluppo, che o non hanno accesso, o lo hanno solo o irregolare, all'energia».

L'Ipcc ha presentato oggi ad Abu Dhabi un "Summary for Policy Makers"  del rapporto, concordato con più di 100 governi, che non è piaciuta molto al Wwf: «Sfortunatamente, la Sintesi per decisori politici è solo un contorno debole che non corrisponde all'alta qualità del rapporto completo - dice Singer - Bisogna sfogliare  il rapporto completo per capire il grande lavoro che l'Ipcc è riuscito a fare»

L'importante è però che ora il Summary for Policy Makers sia stato approvato dalla maggioranza dei governi del mondo, diventando una base accettata per la pianificazione delle politiche energetiche, gli investimenti e le  infrastrutture per i governi nazionali e regionali, nonché per le agenzie Onu e le organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale.

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