[06/05/2011] News

Spiagge in concessione per 90 anni? Doccia fredda dell'Ue, che scopre il trucco di Tremonti

La Commissione europea a quanto pare non ci sta a farsi prendere in giro dalle "magie" da finanza creativa di Giulio Tremonti ed ha scoperto subito il trucco (anche perché è più grosso e visibile di quello già fatto per anni). Il commissario europeo al Mercato interno, il francese Michel Barnier che viene dalle fila del partito del presidente Nicolas Sarkozy, ha detto che se le notizie stampa sul decreto che concede le spiagge italiane in concessione per 90 fossero vere (e a dire il vero quelle notizie le hanno date Berlusconi e i suoi ministri) la Commissione europea sarebbe «Molto sorpresa, perché il provvedimento non sarebbe conforme con le regole del mercato unico europeo».

Riferendo le opinioni del commissario Ue, la sua portavoce Chantal Hughes, ha detto che il governo italiano dovrà fornire chiarimenti sul decreto sviluppo tremontiano.

L'irritazione per questo gioco delle tre carte che somiglia ad una presa in giro è evidente: «Quello che ci inquieta in particolare del decreto che non abbiamo ancora ricevuto - sottolinea la Hughes - è se alla fine del periodo di concessione non ci sia il diritto quasi automatico per il concessionario a ottenere il rinnovo che è in contrasto con le regole della concorrenza leale e del mercato unico».

Poi ha sottolineato che l'Ue chiede per le concessioni «Un tempo appropriato e limitato. Le autorità italiane non ci hanno ancora inviato il testo del provvedimento e dopo aver visto gli articoli sulla stampa abbiamo chiesto oggi stesso di mandarci ulteriori informazioni».

Ai politici dei Paesi "normali", e forse ancor più ai loro portavoce, forse sfugge il vizio tipicamente italiano, soprattutto sotto elezioni di approvare un provvedimento "popolare" anche se sanno che probabilmente non riusciranno ad attuarlo. La mossa tremontiana punta ai voti dei "balneari", se l'Unione europea la boccerà potrà dare la colpa alla burocrazia di Bruxelles e all'Ue matrigna... tutti contenti e votanti.

Ma la portavoce ha ricordato che nel 2009 e nel 2010 la Commissione ha già inviato "messe in mora" all'Italia, primo passo per la costosissima procedura di infrazione, proprio sulle concessioni di spazi pubblici, come spiagge, piazze e mercati, ai privati. «Secondo le norme Ue - ha sottolineato la candida portavoce francio-europea - le concessioni devono avere una durata appropriata e alla fine del periodo limitato deve essere garantita l'apertura alla concorrenza».

Un'ovvietà nell'Ue che semina il terrore lungo le coste italiane. Tutta la materia nell'Europa civile è regolamentata dal 2006 dall'articolo 12 della ormai famosissima direttiva Bolkestein che dice che le concessioni possono essere «Rilasciate per una durata limitata adeguata e non possono prevedere la procedura di rinnovo automatico né accordare altri vantaggi al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami».

La Hughes ha detto che l'Ue, ha già aperto il 29 gennaio e il 5 maggio procedure di infrazione contro l'Italia proprio per le concessioni marittime, e l loro rinnovo automatico ogni 6 anni, senza procedere con il sistema delle aste. «La questione è ancora aperta. In questi mesi abbiamo lavorato molto con l'Italia per trovare regole compatibili con il mercato unico europeo». Lavoro sprecato visto che Tremonti sembra essersene bellamente fregato.

Quando c'è da difendere una causa persa il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo è subito in prima fila e, dimentica degli attriti con Tremonti e dei simpatici apprezzamenti di Romani, si è precipitata a rispondere all'Ue: «Non si tratta affatto di una svendita. Non abbiamo assolutamente regalato le spiagge ai privati. Abbiamo fatto una norma di tutela del nostro territorio per evitare che vengano a occupare le nostre spiagge imprese straniere laddove abbiamo una tradizione e una presenza storica di operatori italiani».

I conti in tasca a tutti li hanno fatti i Verdi: «Il governo concede ai balneari in pratica 3.534 Km di spiagge italiane, che saranno privatizzate: si tratta di oltre il 50% del totale delle coste italiane. Il diritto di superficie porta con se' anche il diritto ad edificare le aree inedificate che sono già in concessione. Ma non basta perché le concessioni verranno pagate alla cifra irrisoria di 0,93 euro (93 centesimi, sì 93 centesimi) per metro quadrato. Un tentativo di svendita e privatizzazione occulta tanto più vergognosa quanto permetterà anche la cementificazione d'interi litorali: il patrimonio pubblico verrà ulteriormente distrutto e per gli italiani andare al mare sarà sempre più caro. Una gestione del demanio marittimo che non ha pari in nessun paese dell'Europa e del mondo».

Contro la Commissione Europea si è schierato anche Vincenzo Lardinelli, presidente Fiba Confesercenti, «La Commissione europea ci aveva chiesto di cancellare l'automatismo del rinnovo nelle nostre concessioni e questo lo abbiamo fatto modificando i relativi articoli nella recente legge comunitaria. La misura del governo punta al rilancio del turismo balneare, valorizzando un'eccellenza che è solo italiana, non solo in Europa ma nel mondo. Al di là della direttiva servizi, ci siamo messi in regola con le richieste di Bruxelles, ora stiamo facendo una misura nuova per rilancio dell'economia, non vedo perché dovrebbero avere qualcosa in contrario».
Insomma, l'automatismo non c'è più... è stato fatto proprio sparire con una durata eterna.

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