[06/05/2011] News

Quarto conto energia, operatori del settore: si poteva far meglio ma almeno il quadro normativo è certo

Come ormai noto, è stato firmato ieri sera dai due ministri competenti, dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, il decreto ministeriale relativo al quarto conto energia fotovoltaico che è scaturito dopo l'accordo raggiunto tra Romani e Prestigiacomo sulle modalità di assegnazione delle tariffe incentivanti. In molti si sono dichiarati non soddisfatti (vedi greenreport di ieri) anche da questo nuovo decreto, ma gli operatori del settore presenti a Verona al Solarexpo & Greenbuilding nonostante differenti posizioni e nonostante che il decreto possa essere migliorato, hanno espresso un giudizio complessivamente positivo poiché ora possono contare su un quadro normativo definito e possono quindi riprendere a lavorare.

Nel merito il quarto conto energia punta ad un obiettivo indicativo di potenza installata cumulata a livello nazionale di circa 23.000 MW al 2016, corrispondente ad un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi stimabile tra 6 e 7 miliardi di euro. Il punto di caduta su cui hanno trovato convergenze i due ministri è riassunto nell'articolo 6 bis (Indennizzo nel caso di perdita del diritto a una determinata tariffa incentivante) che prevede: "nei casi in cui il mancato rispetto, da parte del gestore di rete, dei tempi per il completamento della realizzazione della connessione e per l'attivazione della connessione, previsti dalla deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas del 23 luglio 2008, ARG/elt 99/08 e il relativo Allegato A, comporti la perdita del diritto a una determinata tariffa incentivante, si applicano le misure di indennizzo previste e disciplinate dalla delibera dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ARG/elt 181/10 e relativo Allegato A, e successive modifiche e integrazioni".

In sostanza entro 30 giorni dalla comunicazione del fine lavori, il gestore di rete, dovrà verificare la rispondenza di quanto dichiarato nella perizia e comunicarlo al Gse.

Per quanto riguarda tutti gli impianti non definiti "piccoli" gli impegni finanziari e gli obiettivi indicativi di potenza definiti sono: per il periodo che va dal 1° giugno 2011 al 31 dicembre 2012 gli incentivi attesi sono pari a circa 580 milioni di € con una potenza installabile di 2.690 MW. Per gli anni dal 2013 al 2016, per gli impianti grandi e piccoli, il costo indicativo è di 1.361 milioni di €, per una potenza di 9.770 MW. Il superamento dei costi indicativi non limita l'accesso alle tariffe incentivanti, ma determina una riduzione aggiuntiva delle stesse per il periodo successivo (secondo quanto stabilito dall'allegato 5).

Nel complesso, tra giugno 2011 e il 2016 l'impegno di incentivazione del settore è di circa 1.941 milioni di euro per un limite di potenza al livello di 12.460 MW. Molti operatori del settore ritengono che probabilmente dal 2017 non saranno più necessari incentivi al fotovoltaico e che in Italia la capacità produttiva totale al 2020 possa raggiungere e superare i 30 GW, con una produzione prossima ai 40 miliardi di chilowattora/anno, cioè il 10% del fabbisogno di elettricità del paese.

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