[05/05/2011] News

Per l’Ipcc il futuro energetico sarà green

Il prossimo 9 maggio ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, il Gruppo di lavoro 3 del Panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (Ipcc), presenterà la "Relazione speciale sulle fonti energetiche rinnovabili e di mitigazione dei cambiamenti climatici", un lavoro di 900 pagine in cui sono stati messi a confronto 164 scenari diversi.

Secondo alcune anticipazioni, il rapporto traccia un futuro energetico globale incentrato sulle fonti rinnovabili. «Per lo studio dell'Ipcc, le energie rinnovabili sono, tra tutte, la fonte energetica in crescita, al punto da superare in fatto di disponibilità quelle fossili sia a livello regionale che globale con una notevole riduzione dei costi nel corso dei prossimi decenni, soprattutto per l'energia solare» ha commentato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia, associazione che seguirà i lavori dell'Ipcc in Arabia Saudita.

«Lo scenario tracciato nella ricerca- ha continuato Midulla- trova un riscontro complementare in quello delineato nella recente ricerca del Worldwatch Institute intitolata "L'energia nucleare in un mondo post-Fukushima", secondo cui l'energia atomica è in calo per numero di reattori e di elettricità prodotta, pur essendo costata alla finanza pubblica ben 5 volte in più rispetto alle rinnovabili, per il settore ricerca. Incrociando i due report otteniamo un quadro energetico in cui, da un lato, c'è la parabola discendente dell'atomo, costoso, poco efficiente e tutt'altro che sicuro; dall'altro invece l'impennata delle fonti alternative, pulite, superiori per disponibilità anche rispetto ai combustibili fossili e proiettate verso una riduzione dei prezzi. Tra le due opzioni, non è quindi difficile individuare l'investimento finanziario più conveniente e lungimirante» ha concluso l'esponente del Wwf. Il futuro energetico sarà green (almeno auspichiamo) e questa "rivoluzione" sarà presentata in una delle capitali dell'oro nero, gli Emirati Arabi Uniti, il paese che ha tra le più grandi riserve di petrolio e gas, rispettivamente la sesta e la settima al mondo.

«Gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a fare sforzi lodevoli per diversificare il proprio mix energetico e stanno rapidamente diventando un Paese leader nello sviluppo di energia pulita- ha informato Tanzeed Alam, direttore delle politiche di Emirates wildlife society che collabora con il Wwf - I nostri studi per il progetto sull'impronta ecologica degli Emirati Arabi Uniti mostrano che entro il 2030 Abu Dhabi potrebbe ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica del 40%, spinta da un settore in rapida crescita delle energie rinnovabili che supera gli attuali obiettivi». Del resto come ha ribadito Stephan Singer, direttore di politica energetica globale del Wwf Internazionale, «se vogliamo portare le energie rinnovabili fuori dalla nicchia e sostituirle ai combustibili fossili e nucleari, abbiamo bisogno di vedere un cambiamento sostanziale della politica e il sostegno finanziario in tutte le parti del mondo».

Torna all'archivio