[03/05/2011] News toscana

Per la Lipu il video di informazione della Regione Toscana "La strada e la fauna selvatica" è da rivedere

Una campagna mediatica tutta da rivedere quella della Regione Toscana e di alcune amministrazioni provinciali, volta alla prevenzione degli incidenti stradali con la fauna selvatica e incentrata sul video "La strada e la fauna selvatica". Questa è l'opinione della Lipu-BirdLife Italia anche se l'associazione condivide lo scopo dell'iniziativa.

«La campagna sulla prevenzione della Regione Toscana - ha dichiarato Marco Dinetti, responsabile Ecologia urbana Lipu - pur opportuna e condivisibile nei fini, contiene messaggi che a nostro parere sono sbagliati. Ad esempio, uno dei protagonisti dichiara che ‘la fauna selvatica sta aumentando in maniera vertiginosa, e sta creando problemi sotto tutti i punti di vista'. Questo è improprio: secondo i dati del ministero dell'Ambiente, circa il 68% (due terzi) delle specie di vertebrati terrestri italiani presenta condizioni tali che si è dovuto inserirli nella Lista Rossa. Sarebbe stato meglio precisare le, peraltro poche, specie in aumento demografico».

La Lipu nel video ha poi scovato altre piccole, grandi imprecisioni: «quando si parla di ‘Incidenti causati dagli ungulati' si ricorda che in tutto il mondo la terminologia usata è incidenti ‘con' gli animali selvatici, come ‘animal-vehicle collisions', ‘collision with', ‘traffic crashes involving deer'. Vi è infatti una sorta di ‘concorso' tra automobilista ed animale nel verificarsi dell'incidente, e non si deve addossare tutta la colpa agli animali. Le parole hanno un grande valore, tanto più perché il prodotto si rivolge ai giovani ed al pubblico in genere. Ciò trova riscontro- ha continuato Dinetti- nell'espressione ‘anche i piccoli animali sono pericolosi, per sé e per chi guida' che può creare un'immagine negativa degli animali. Inoltre nella scena ‘Ti porto a vedere le aquile', si vedono rapaci di falconeria che niente hanno a che fare con l'aquila reale che vive in Toscana».

Altre scene discutibili che secondo la Lipu evidenziano una certa superficialità «sono le persone che accarezzano gli animali presso il centro recupero, in particolare il giovane Capriolo: chi conosce la fauna selvatica sa che i genitori hanno l'olfatto sviluppato, e se avvertono l'odore umano non riconoscono più la prole. Quello che può apparire un comportamento positivo è in realtà un'azione sbagliata, se si ha a cuore l'interesse degli animali. Esistono invece molteplici aspetti del rapporto fauna/strade di cui si poteva parlare- ha concluso il responsabile Ecologia urbana della Lipu - ad esempio, i tanti uccelli che restano uccisi dal traffico, compresi rapaci diurni e notturni. Sarebbe stato meglio offrire suggerimenti di guida per evitare tali impatti».

Il tema affrontato con questa iniziativa mediatica, come riconosce la stessa associazione, è comunque molto importante. Il traffico veicolare e la costruzione di nuove strade senza criteri adeguati, provocano una serie di impatti ecologici, tra cui la frammentazione degli habitat e gli incidenti stradali con gli animali selvatici. Ogni anno, sulle strade europee, muoiono centinaia di milioni di animali ma si hanno anche molte vittime e feriti umani, e miliardi di euro di danni ai veicoli. La responsabilità su questo tema è suddivisa tra i gestori delle infrastrutture, tra chi si occupa della fauna selvatica, tra i progettisti, ma devono farsene carico anche gli automobilisti. La Lipu informa che oggi per coordinare il tema "strade/fauna" è attiva la rete internazionale IENE (Infra Eco Network Europe) e che nei prossimi giorni (5-7 maggio) l'associazione insieme ad Hydrogea vision srl ha organizzato a Firenze un corso di formazione sul tema.

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