[27/04/2011] News

Le centrali nucleari pił sicure? «Quelle russe», parola di Putin

Solo ieri il primo ministro russo Vladimir Putin aveva detto che dopo 25 anni Chernobyl impone un ripensamento dela sicurezza in materia di nucleare... oggi, passato l'anniversario, spiega che il nucleare sicuro esiste già: è quello russo che ha prodotto Chernobyl.

«Le tecnologie russe in materia di sicurezza delle centrali nucleari sono le migliori al mondo - ha detto Putin in visita in Svezia - Dopo la tragedia di Chernobyl, abbiamo accumulato un'enorme esperienza. Penso che le tecnologie russe di sicurezza delle centrali nucleari sono le migliori del mondo. Non è solo un mio punto di vista personale, anche l'International atomic energy agency è dello stesso avviso».

Forse ieri, quando ha rivelato il trucco sul nucleare per evitare di essere seppelito dai SI al referendum, Silvio Berlusconi si riferiva a questo tipo di sicurezza nucleare propagandata dal suo amico Vladimir.

Vengono i brividi, non solo pensando al fatto che diversi reattori "tipo Chernobyl" sono ancora in funzione in Russia, ma anche all'emergenza nucleare dovuta agli incendi dell'estate scorsa, ai cimiteri nucleari che avvelenano terra e mare nell'estremo nord russo, alle zone "segrete" contaminate, all'allegra gestione delle scorie nucleari in Siberia della quale approfittano la Francia ed altri Paesi occidentali, alle continue denunce di incidenti negli impianti nucleari russi fatti da associazioni come Bellona, EcoDefence e Greenpeace che ospitiamo spesso sulle pagine di greenreport.

Ieri, in occasione del venticinquesimo anniversario di Chernobyl, il presidente russo Dmitri Medvedev ha inviato ai leader delle potenze nucleari mondiali una lista di proposte destinate ad accrescere la responsabilità dei Paesi che utilizzano l'energia nucleare, si tratta del presidente dello stesso Paese che ha aiutato il regime iraniano a terminare la sua centrale nucleare e che vorrebbe vendere in giro per il mondo, anche a Paesi privi delle necessarie conoscenze tecniche o a dittature inguardabili, il nucleare galleggiante.

Eppure, secondo il capo di Rosatom, Sergei Kirienko, «La Russia è in grado di diventare il leader mondiale nel settore della sicurezza nucleare», proprio come si vantava di essere prima di Chernobyl ed esattamente quel che diceva di essere il Giappone prima di Fukushima Daiichi.
Il capo dell'azienda monopolista statale del nucleare russo ha spiegato che «Lo sviluppo sostenibile (sic) dell'energia atomica necessita prima di tutto delle garanzie per la sicurezza umana».

Kirienko si riferiva a quanto detto ieri a Chernobyl da Medvedev che ha chiesto di «Adottare misure di sicurezza supplementari per la costruzione e la gestione delle centrali nucleari nelle zone a rischio sismico», misure delle quali secondo Rosatom e Putin la Russia non avrebbe bisogno, tanto che si appresta a costruire una grande centrale nucleare in Armenia, in un'area ad altissimo rischio sismico.

Ma Kirienko sostiene che «L'approccio integrato proposti dalla Russia prevede la messa in campo di meccanismi internazionali ed il rafforzamento del ruolo in materia dell'International atomic energy agency. La sicurezza nucleare b non conosce frontiere, essendo i suoi problemi direttamente legati alla sicurezza internazionale».

Peccato che le attività delle centrali nucleari russe siano considerate tra le più "opache" del mondo e in gran parte coperte da segreto militare come ai bei tempi dell'Urss e che le frontiere della Russia atomica siano ben sbarrate a tutti i curiosi. Peccato che in Russia ci siano ancora città atomiche "chiuse", come prima di Chernobyl, come dopo Chernobyl e come oggi al tempo radioattivo di Fukushima.

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