[09/03/2011] News toscana

In Toscana peggiora la qualità delle acque derivate per la potabilizzazione

FIRENZE. In Toscana sta peggiorando la qualità delle acque derivate per la potabilizzazione. Arpat nel "Rapporto sullo stato dell'ambiente in Toscana 2009" la tendenza l'aveva già delineata: «i dati aggiornati al 2008, relativi al biennio 2005-2007, confermano la perdita di punti di approvvigionamento "tal quali" cioè quelli classificati A1, ed un progressivo aumento fino all'88% dei punti classificati A3, per i quali è necessario un processo di potabilizzazione importante per rendere tali acque idonee all'immissione in rete».

Anche se il riferimento è di qualche anno fa, pare che le cose non siano migliorate tanto che la Regione Toscana con la delibera n. 64 del 14/02/11 della Giunta, ha autorizzato, ai sensi degli artt. 80 e 81 del D.Lvo.152/2006, in via transitoria, l'utilizzo per scopi idropotabili di acque di alcuni corsi superficiali che presentano caratteristiche qualitativamente inferiori agli standard minimi previsti per la categoria A3, cioè la più bassa.

Precisiamo che la normativa in via eccezionale, ovvero, solo quando non è possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento prevede questa possibilità di deroga e che tutte le acque classificate in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche (A1, A2, A3) vanno a trattamento per renderle idonee all'uso potabile (secondo i requisiti richiesti dal D.Lgs. 31/01 relativo alle Acque destinate al consumo umano) e che quindi non sussiste nessun problema per la salute di chi la utilizza. Aggiungiamo inoltre che alcune deroghe transitorie concesse, riguardano esclusivamente il parametro temperatura. In ogni modo sono da fare alcune considerazioni: la criticità è in aumento e le acque in origine, cioè nell'ambiente, hanno qualità sempre peggiore a causa degli impatti antropici. La conseguenza è che per potabilizzarle sono richiesti trattamenti più sofisticati che hanno costi maggiori che poi ricadono in bolletta.

Nel caso specifico infine, per le deroghe concesse fino al 31 marzo 2014, al lago di Chiusi (provincia di Arezzo), al fiume Sieve a Colognole (provincia di Firenze) o all'Elsa (provincia di Siena), solo per fare degli esempi, indicate in Tabella B (allegata alla delibera suddetta) sarebbe interessante capire per quali parametri sono state concesse, visto che le acque presentano genericamente "caratteristiche qualitativamente inferiori agli standard minimi previsti per la categoria A3 per la potabilizzazione".

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