[01/03/2011] News toscana

Tutela delle acque dall’inquinamento: la Regione Toscana aggiorna la legge

FIRENZE. La Regione Toscana vuole aggiornare la legge per la tutela delle acque dall'inquinamento (L.R. n. 20/2006) per renderla più funzionale anche al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei (stato di qualità buono  al  2015, salvo proroghe o deroghe) come indicato dalla normativa europea. Questo è l'obiettivo della proposta di legge che l'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini (Nella foto) ha illustrato oggi in Consiglio Regionale.

«La modifica è necessaria, tra l'altro, per meglio precisare alcune disposizioni che non sono risultate univocamente interpretate, per specificare le disposizioni autorizzative per lo scarico di acque reflue urbane in aree sensibili, per ottimizzare l'uso delle risorse finanziarie per un miglior rapporto tra costi sostenuti e benefici ambientali ottenuti» ha spiegato l'assessore che poi si è soffermata sulle modifiche che l'Esecutivo intende proporre: «integrazione e coordinamento tra le disposizioni regolamentari vigenti per il programma di azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, con quelle relative all'utilizzazione agronomica degli affluenti da allevamento e da aziende agricole. Altra integrazione riguarda la gestione delle acque meteoriche e di lavaggio delle aree esterne e degli scaricatori di piena delle pubbliche fognature per cui si rende necessaria una rivisitazione dei criteri di classificazione. Sarà poi modificata anche la parte della definizione della disciplina autorizzativa degli impianti di depurazione ricompresi nelle aree sensibili, con specifico riferimento al bacino dell'Arno, per colmare una lacuna dell'attuale normativa e superare, tra l'altro, una situazione di incertezza che pone in difficoltà le pubbliche amministrazioni nel rinnovo delle autorizzazioni allo scarico degli impianti di depurazione».

Per il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici stabiliti nei piani per la tutela delle acque, e nei Piani di gestione dei distretti idrografici toscani si prevedono inoltre «limiti e condizioni di emissione. In particolare sono oggetto di rivisitazione le norme relative al trattamento delle acque reflue provenienti da agglomerati di piccole dimensioni» ha concluso Bramerini.

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