[10/09/2009] News toscana

Che fine ha fatto la legge toscana sui parchi?

PISA. Qualche mese fa quando la nuova legge regionale sui parchi aveva già iniziato il suo cammino che si preannunciava accidentato, in un incontro con il presidente Claudio Martini (Nella foto) manifestammo come associazioni autonomiste le nostre preoccupazioni. Il presidente ci disse senza giri di parole che quella era una delle leggi che lui voleva senz'altro varare prima di chiudere la legislatura. Ne uscimmo ovviamente confortati e rassicurati anche se sapevamo -lui stesso ce lo aveva confermato- che gli azzeccagarbugli erano all'opera per disossarla.

Poi calò di fatto il silenzio reso più allarmante dagli effetti del nuovo codice dei beni culturali in base ai quali si è pensato bene a Firenze di togliere ai parchi il nulla osta gestito da decenni, e non paghi gli agricoltori chiedono anche di togliere ai parchi  il vincolo idrogeologico; evidentemente le mazzate di Matteoli alla legge 183 non gli bastano ancora.

Pochi giorni fa in un dibattito a Livorno promosso dal PD l'assessore Betti ha detto che la nuova legge non solo non va avanti ma se dovesse andarci come si vorrebbe in regione sarebbe sicuramente preferibile non farne di niente. Insomma, mentre Calderoli prova a abrogare i parchi regionali, mentre la regione Piemonte approva una nuova legge regionale che il governo impugna e contesta immediatamente -in nome del nuovo codice- , mentre i parchi nazionali restano in buona misura senza soldi ma con i commissari e all'Arcipelago Toscano l'area marina che latita torna ad essere oggetto di discorsi del cacchio grazie soprattutto ai leghisti, la regione Toscana non riesce -dopo quello che ha realizzato in questi anni- a varare una nuova legge dignitosa.

Eppure vi sono comuni e province impegnati anche nella istituzione di nuove aree protette a Livorno come a Grosseto ( ma anche altrove) che di una nuova legge hanno bisogno. E vorrà dire pur qualcosa se Federparchi nomina presidente Giampiero Sammuri presidente di un parco storico toscano come quello della Maremma. Siccome nulla avviene per caso ci chiediamo se da questa preoccupante vicenda non emerga il danno - si il danno- che deriva al governo del territorio regionale quando le questioni ambientali finiscono un po' in cantera di fondo. D'altronde i piani dei parchi c'erano già finiti con la legge del 2005.

A mettere in difficoltà i parchi ci pensano già e non male a Roma non mi pare sia il caso di dargli una mano anche da Firenze e dalla Toscana.

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