[24/02/2011] News

"Decennale" della Legge Obiettivo, il Wwf denuncia: un fallimento totale

FIRENZE. Il "target" della Legge Obiettivo è fallito su tutti i fronti. La denuncia circostanziata arriva dal Wwf Italia che in un dossier ha fatto il bilancio a dieci anni dall'emanazione della norma. «E' servita prevalentemente a dare autorizzazioni ad opere, spesso prive di un inquadramento territoriale ed ambientale credibile, alimentando un costosissimo e mediocre progettificio ad uso e consumo delle grandi aziende del settore edile. Se l'intento originario era quello di dare una svolta al ritardo infrastrutturale del Paese, puntando su pochi interventi strategici irrinunciabili e stabilendo costi e tempi certi, con la Legge Obiettivo si è fallito su tutti i fronti» hanno dichiarato dal Wwf.

Per l'associazione ambientalista il Governo farebbe bene a concentrare le risorse per accelerare gli interventi sulle infrastrutture esistenti (ad esempio A3 Salerno-Reggio Calabria, SS106 Ionica) e a realizzare, come chiede anche l'Ance (Associazione nazionale costruttori edili), il programma delle piccole e medie opere per 825 milioni di euro, varato nel giugno 2009 e che oggi è al palo.

Per il Wwf il programma delle infrastrutture strategiche, programmato con la Legge Obiettivo, non è stato gestito da nessuno dei governi che si  sono succeduti dal 2001 ad oggi (due di centrodestra ed uno di centro sinistra): è stato registrato un incremento dei costi del 280% in 10 anni (si è passati dai 125,8 miliardi di euro del 2001 ai 358 miliardi dell'aprile 2010) e sono triplicate le opere (passate dalle 110, del dicembre 2001 alle 348, dell'aprile 2010), a causa della "bulimia" delle clientele nazionali e locali, che ha condizionato la capacità programmatoria dei Governi.

«Come abbiamo denunciato, sin dalla sua prima applicazione nel 2002, la Legge Obiettivo ha consentito sino ad oggi di progettare interventi comunque (senza fare alcun calcolo realistico delle risorse pubbliche realmente disponibili) e dovunque (senza una seria valutazione degli impatti ambientali). - ha denunciato il presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni- E proprio a proposito di sostenibilità ambientale è opportuno ricordare che il Programma (Delibera CIPE 121/2001) non è mai stato sottoposto a Valutazione ambientale strategica, mentre i progetti delle infrastrutture strategiche hanno avuto in questi nove anni sempre Valutazione di impatto ambientale positiva. Questo modo di procedere ha avuto riflessi sulla scarsa qualità della programmazione degli interventi (come ha denuncia la Corte dei Conti negli ultimi 6 anni) e dei progetti (il 53% dei progetti delle infrastrutture strategiche, ha avuto bisogno di varianti al progetto originario, secondo una denuncia dell'Ance del 2005)». Poi il Wwf ha fatto presente che la realtà degli impegni economico-finanziari effettivamente ottemperati dallo Stato, è, però, ben altra. Il quadro che viene fornito dallo stesso Cipe nella ricognizione sull'attuazione del programma delle infrastrutture strategiche (Delibera 10 del 6 marzo 2009 del CIPE), fa emergere che dal 2001 al 2009 sono stati erogati per le infrastrutture strategiche, soltanto 2,5 miliardi di euro e sono stati attivati mutui per 8,8 miliardi di euro. Ciò vuol dire che in 9 anni le uniche risorse pubbliche realmente disponibili sono stati pari a 11,3 miliardi di euro (2,8% circa del valore complessivo del programma all'aprile 2010), con una media di 1,2 miliardi euro l'anno resi disponibili. «A questo ritmo, visto il costo complessivo del programma delle opere, ne avremo per i prossimi 3 secoli, se dovessimo contare solo sulle risorse pubbliche» ha concluso il Wwf.

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