[23/02/2011] News

I paradossi della bellezza femminile: l'alimentazione forzata in Mauritania e l'anoressia in Occidente

LIVORNO. L'agenzia umanitaria dell'Onu Irin pubblica un'indagine su un'usanza che ormai sembra diventata paradossale per noi occidentali che  siamo passati dall'immagine della bellezza florida del rinascimento, a quella tutta curve del dopoguerra e degli anni delle pin-up all'anoressia algida delle top-model. In Mauritania è ancora abbastanza diffuso nelle zone rurali il  "gavage des filles", l'alimentazione forzata delle ragazze. Una pratica quasi scomparsa nella capitale Nouakchott e nei centri urbani più grandi, ma che vede ancora ragazze e giovani donne utilizzare metodi "moderni" e pericolosi per ingrassare e così rientrare nel canone di bellezza corpulento che per molto tempo è stato simbolo di ricchezza e fertilità nel poverissimo Paese africano.

Zeinabou Mint Taleb Moussa, diretrice dell'Ong Association mauritanienne pour la santé de la mère et de l'enfant (Amsme), spiega all'Irin che «L'alimentazione forzata è diventato praticamente una cosa del passato. E' generalmente limitato alle zone rurali isolate. Ma le giovani donne vogliono ancora prendere peso e il ricorso per questo a dei metodi estremi è effettivamente una realtà». In Mauritania sono in aumento i casi di giovani donne morte a causa dell'assunzione di medicinali per aumentare di peso,  compresi quelli destinati all'allevamento di  animali.

I canoni della bellezza stanno cambiando poco a poco anche nei Paesi arabi ed africani, ma se sempre meno donne attuano ancora la pratica dannosa  del gavage forcé, tradizionalmente in Mauritania una silhouette femminile pingue è simbolo di ricchezza e buona salute. In un Paese che sa cosa è la fame e che la vede quotidianamente nei corpi di molti dei suoi cittadini, per generazioni le famiglie che potevano hanno sovralimentato le loro figlie ogni giorno con litri di latte di mucca o di cammello, una specie di dote alimentare per migliorare le loro prospettive di matrimonio. Secondo un proverbio mauri, «La donna occupa nel cuore dell'uomo il posto che lei occupa nel suo letto».

«Però - scrive Irin - nel corso degli ultimi anni, delle ragazze e delle donne si rivolgono ad altri metodi, prendono ad esempio dei prodotti a base di cortisone, tra i quali uno destinato ad ingrassare il bestiame, degli sciroppi che stimolano l'appetito e dei medicinali psicotropi».

Un membro dell'Amsme  racconta all'agenzia Onu: « Qualche mese fa, mia cugina è andata al villaggio per prepararsi al suo matrimonio. Questa preparazione comprendeva un ingrassamento e lei è morta di un'overdose di medicinali destinati ad aiutare a guadagnare peso». Souleimane Cherif, presidente de l'Association des Pharmaciens de Mauritanie rivela un altro caso recente è quello di una ragazza che viveva in una bidonville di Nouakchott che è morta dopo aver preso medicinali per il bestiame.

Su Irin il sociologo mauritano Mohameden Ould Ekahe fa il quadro della situazione: «Uno dei medicinali presi dalle donne per ingrassare è conosciuto localmente sotto il nome di "dregdreg", una parola hassaniya che vuol dire scossa cardiaca, a causa dei rischi sanitari che può provocare». Cherif sottolinea che «Questi prodotti si ottengono facilmente sono una parte del problema. La regolamentazione non è applicata in maniera stringente a causa dei guadagni che rappresenta per certi settori medici. Inoltre, le risorse dello Stato sono relativamente limitate. Ma in questi ultimi tre anni le autorità hanno fatto degli sforzi, ad esempio ritirando alcuni prodotti dal mercato». Però, malgrado una legge approvata nel 2010 preveda pene e multe più severe per la vendita illecita di medicinali, il mercato nero di queste pericolosissime sostanze da ingrasso rimane florido e molte donne chiedono la pillola anticoncezionale unicamente per il potenziale aumento di peso che deriva dalla sua assunzione e nelle farmacie di Nouakchott vanno molto forte gli sciroppi che stimolano l'appetito.

Mohammed Lemine Ould Cheikh, un medico a capo del Centre de santé, sottolinea che «La volontà di accumulare chili di troppo è associata ad una serie di rischi : malattie cardiovascolari, insufficienza renale, diabete e tensione arteriosa. La maggior parte delle donne non sanno che questi medicinali sono pericolosi, altrimenti non li prenderebbero. E' un problema di educazione». Però secondo la Taleb Moussa, «Non è solo una semplice questione di ignoranza: alcune ragazze che vogliono prendere peso respingono l'idea che un cattivo uso dei medicinali possa essere pericoloso. Un giorno, ero dentro una farmacia ed ho visto due ragazze acquistare questi prodotti. Ho detto loro che erano pericolosi, ma hanno continuato quel che stavano facendo».

Il fatto è che, in un Paese che ha ancora sacche di schiavitù, la pressione sociale ed antiche tradizioni pesano moltissimo sulle donne. Ma qualcosa sta cambiando, Irin porta l'esempio di Marième Diallo, 53 anni, che è stata sottoposta ad alimentazione forzata quando era adolescente. Le sue due figlie, di 14 e 19 anni, si sono rifiutate di ingrassare e la madre ha detto che non le forzerà, anche se le sue amiche la stanno criticando per questo: «La mia vicina è venuta recentemente per dirmi che non è normale, che è un disonore per la mia famiglia che le mie figlie siano magre. Voleva portarle al villaggio perché prendessero peso». Molti uomini vedono ancora nel grasso una misura della bellezza e la coordinatrice dell'Amsme, Khadija Sakho, spiega che «Per certi uomini, è umiliante avere una donna magra. Si vergognano di ricevere gli amici in casa».

Come sempre sul corpo femminile si combatte la battaglia dell'emancipazione, della libera decisione e del predominio, che diventa, ad Arcore come a Nouakchott, il vero status symbol, sia che si tratti di tradizioni ancestrali dettate dalla fame che di bunga bunga che segue i modelli porno-televisivi della donna-oggetto occidentale che oscilla fra anoressia e bulimia.

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