[17/02/2011] News toscana

Rigassificatore Olt: Greenpeace denuncia un “Complotto in alto mare”

FIRENZE. Greenpeace torna sul progetto  del  rigassificatore offshore della Olt previsto a largo delle coste livornesi-pisane (nel  mezzo del Santuario dei Cetacei, a poca distanza dalle Secche della Meloria, Area marina protetta recentemente istituita) e richiama l'attenzione di ministero dell'Ambiente e della Regione Toscana. L'associazione ambientalista  nel rapporto "Complotto in alto mare" svela quelli che ritiene essere i retroscena della vicenda.

«A quattro anni dall'autorizzazione dell'impianto - si legge - il ministero dell'Ambiente ha dato il via libera a nuove modifiche progettuali che potrebbero aggravare i rischi ambientali». Senza richiedere alcun ulteriore studio, informano da Greenpeace, la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale ammette che non sarebbe stato valutato in maniera adeguata l'impatto che lo scarico di cloro e il rumore prodotto dall'impianto avranno sull'ambiente marino. «Ancora una volta gli interessi dell'industria calpestano la tutela ambientale  - ha dichiarato Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace - Questo rigassificatore è un esperimento pericoloso in un Santuario che verte già in condizioni di grave degrado. Invece di proteggere balene e delfini come promesso, le istituzioni li stanno condannando a morte».

La Commissione tecnica afferma che ogni anno saranno sversati in mare 3,6 tonnellate di cloro ("particolare" che sarebbe stato ignorato nella Via del 2004) e questo per Greenpeace porterà alla formazione di composti organo-clorurati tossici, mutageni e non facilmente biodegradabili.

Poi c'è la questione del rumore in acqua prodotto dall'impianto, che potrebbe aumentare con lo spostamento di alcuni macchinari particolarmente rumorosi nello scafo della nave. Secondo la Commissione tecnica queste modifiche sarebbero compatibili con l'ambiente.

«E' scandaloso che il ministero dell'Ambiente riconosca di non aver mai valutato questi impatti ambientali e, ciononostante, permetta di incrementarli. Invece di procedere a una razionale valutazione del rischio, il ministero preferisce nascondersi dietro la richiesta di monitoraggi successivi perfettamente inutili, visto che i cetacei scapperanno da un'area rumorosa e inquinata» ha concluso  Monti.

In questo nuovo quadro Greenpeace chiede: «al Ministero dell'Ambiente di bloccare immediatamente la costruzione del rigassificatore off-shore; al Comitato scientifico e tecnico del Santuario di esprimere un parere vincolante sulla reale compatibilità di questo progetto con il futuro delle balene; alla Regione Toscana di intervenire in maniera concreta a tutela del Santuario come più volte promesso».

Torna all'archivio