[07/02/2011] News

Il fossa, il misterioso carnivoro del Madagascar a rischio estinzione

LIVORNO. Il futuro del fossa o fosa (Cryptoprocta ferox), l'unico grande carnivoro del Madagascar, potrebbe essere ancora pìù incerto di quanto si pensasse. Il Dna ha rivelato che questo mammifero che assomiglia ad un felino e che si credeva strettamente imparentato con gli zibetti, appartiene invece alla famiglia degli Eupleridi, endemica del Madagascar ed imparentata con le manguste. Questo mammifero malgascio è già inserito nella Lista Rossa dell'Iucn con lo status di vulnerabile, considerato cioè a rischio di estinzione in natura, ma la caccia a cui è sottoposto per venderne la carne e lo sterminio effettuato dagli allevatori di bestiame lo hanno probabilmente spinto molto oltre quella soglia, anche nelle sue ultime roccaforti.

Questo strano e misterioso carnivoro è un predatore estremamente specializzato ed uno scalatore esperto ben attrezzato per cacciare anche le specie di lemuri più grandi nella foresta Questi eupleridi, il terzo animale per dimensioni del Madagascar (lungo 150-180 cm, compresa la coda lunga quanto il corpo, altezza al garrese di circa 35 cm, peso dai 7 ai 12 kg) si cibano però anche di creature più piccole come il toporagno tenrecs e di quasi tutti gli altri animali vertebrati che vivono nelle foreste del Madagascar, con l'eccezione dei coccodrilli, dei potamocheri adulti e naturalmente degli esseri umani. Di loro si sa molto poco e solo un pugno di scienziati li ha studiati in natura, tra questi c'è Mia-Lana Lührs che sta conducendo uno dei pochi studi esistenti sul fossa per conto dell'università di Göttingen e del Centro primati della Germania, che spiega: «La sua popolazione potrebbe essere in rapido declino».

Le stime ufficiali dicono che sulla Grande Île sopravviverebbero almeno 2.500 fossa ma secondo la Lührs potrebbero essere ancora di meno. La scienziata tedesca, che contribuito anche alla realizzazione della serie di film natural history della Bbc sul Madagascar "creatures in the wild", negli ultimi tre anni ha registrato una considerevole riduzione del numero di fossa che vivono a Kirindy, una riserva nelle foreste occidentali della grande isola africana, una zona considerata fino ad ora un vero e proprio santuario di questa specie.

Nel 2007, la Lührs aveva contato 18 diversi maschi di fossa che facevano regolarmente visita ad un albero in un sito particolare utilizzato per gli accoppiamenti. Nel 2008 i maschi sono scesi a 14 e nel 2009 solo a 10.

L'anno scorso sono stati avvistati solo due maschi. «Fortunatamente, poco prima avevo visto 7 maschi in un'altra parte del bosco dove ho un osservatorio, quindi so che almeno 9 esemplari maschili sono ancora vivi» ha detto la scienziata tedesca a Bbc News. Di solito per seguire i movimenti dei fossa vengono utilizzati collari Gps, ma anche questi danno come risultato che ormai a Kirindy non sopravviverebbero più di 30 fossa di entrambi i sessi. Il problema di questa riserva è probabilmente, più che la caccia di frodo, la riduzione dell'habitat che ha ormai dimensioni non più sufficienti nemmeno per una popolazione di carnivori così ridotta. Questo grande ed elusivo predatore sta entrando sempre più in conflitto con gli esseri umani perché è costretto ad abbandonare le foreste sempre più frammentate in cerca di cibo. Un'indagine svolta nel 2010 da un altro ricercatore tedesco, Moritz Rahlfs, ha scoperto che in soli 8 villaggi nei dintorni di i Kirindy erano stati uccisi recentemente 12 fossa che stavano cercando di predare il pollamei.

La Lührs è convinta che «Se le uccisioni continuano a tassi così alti, abbiamo solo tre anni per vedere ancora i fossa a Kirindy».

Christopher Golden un dottorando dell'università di Berkeley California, sta studiando il fossa del nord-est del Madagascar e svela una minaccia ancora più diretta da parte dell'uomo: tra il 55 e il 60% dei fossa uccisi nell'area vengono uccisi dagli abitanti dei villaggi per mangiarli o rivenderne la carne, inoltre in alcune aree dell'isola le parti del corpo dei fossa vengono usate nella medicina tradizionale.

Secondo la Lührs i fossa potrebbero già essere in pericolo critico, cioè tra le specie vicine all'estinzione in natura: «C'è questa strana e affascinante creatura all'altro capo del mondo e ora sappiamo che potrebbe presto estinguersi».

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