[07/02/2011] News toscana

Settis non sa far di conto quando parla di eolico che distrugge l'agricoltura

LIVORNO. Di nuovo il prof. Settis in TV a ripetere che l'eolico distrugge l'agricoltura.
Questa volta da Fabio Fazio.
Ma a questo sant'uomo nessuno è in grado di spiegare un po' di numeri?
Si presenta con eleganza, parla e scrive correttamente, è educato e perfino simpatico, a differenza di Sgarbi, che sostiene cose analoghe, ma con arroganza e violenza.
Ma anche lui, perbenino, racconta balle.

Esaminiamo questa, che ha ripetuto in TV e che cita sempre nelle sue conferenze e cioè che l'eolico sottrae territorio all'agricoltura così da divenire concausa della riduzione della produzione agraria ed elemento di crisi nelle campagne.

Iniziamo da un dato empirico.
Io conosco, in Toscana, gli impianti eolici di Montemignaio, Pontedera e Chianni. Nessuno di questi è in terreno agricolo.
Pregasi prendere nota e citare impianti eolici in Toscana che hanno condizionato la produzione agricola vendibile.

Ma ammettiamo che un malvagio voglia costruire un grande impianto eolico in un Comune fortemente agricolo, per esempio mettere 6 turbine da 3 MW ciascuna nel Comune di Campiglia Marittima.
Le potrebbe mettere sulle colline o sulle cave, ed in questo modo il terreno sottratto all'agricoltura sarebbe di nuovo zero.
Ma diamo spago al professore e mettiamo queste turbine tutte in terreno agricolo, facciamoci del male.
Ogni turbina occupa, con le fondazioni un quadrato di ml. 20 x 20 che, con la pertinenza, arrivano a 30 x 30.
Si ha quindi un totale di 900 mq. a turbina sottratto all'agricoltura.
Aggiungiamo il piazzale di montaggio, e quindi togliamo, per ogni turbina, ancora una superficie di 50 x 30 ml che fanno 1.500 mq.
In pianura si utilizzano sostanzialmente le vie di accesso esistenti, ma facciamo che per ampliamenti o nuovi tratti, si debbano occupare ancora 1.000 mq. di terreno.
Ora tiriamo le somme: 900 + 1.500 + 1.000 fanno, lontani dalla TV, 3.400 mq moltiplicati per 6 si arriva a 20.400 mq. Trattasi di 2 ettari più i fossi.

Il Comune di Campiglia Marittima è 83,20 Kmq quindi 8.320 ettari.
La sottrazione di territorio raggiunge l'iperbolica percentuale dello 0,024% della superficie comunale, ma, al contrario del prof. Settis vogliamo essere corretti ed ammettiamo che solo ¼ dell'intero territorio sia coltivato e proprio li vengano costruite le turbine.
Moltiplichiamo quindi per 4 ed abbiamo lo 0,098 %.

Questa superficie produrrebbe, di reddito integrativo per i coltivatori che la concedono una cifra variabile da 36.000 a 60.000 €/anno.
Produrrebbe una riduzione di CO2 di 28.500 Tonnellate/anno
Una riduzione di polveri di 6,5 Tonnellate/anno
Una riduzione di NO2 di 75 Tonnellate/anno
Una riduzione di consumo di petrolio di 110.000 Tonnellate/anno
Ed equivarrebbe, per i benefici portati all'aria che respiriamo, ad un bosco mediterraneo di 3.000 ettari.

Allora la domanda è semplice: è più dannoso l'eolico o il professore?
Lo so, è un intellettuale, ma se facesse anche di conto non sarebbe meglio?

L'eolico un danno lo fa, lo ammetto. Può ridurre il valore immobiliare delle aree. Villette o lottizzazioni intorno alle pale eoliche sono più difficili, spesso impossibili.
Facciamocene una ragione, caro professore.

 

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