[02/02/2011] News

Ancora da sanare "le ferite" del vecchio nucleare: con quale credibilità si propone il nuovo?

FIRENZE. Si è svolto ieri l'incontro tra la Consulta dei comuni sede di servitù nucleari dell'Anci e il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia. Gli amministratori locali che ospitano sui territori da loro governati impianti del "vecchio" nucleare, sono andati a chiedere al governo le compensazioni a loro destinate per legge. Queste le principali richieste: immediata erogazione dell'importo delle compensazioni a favore dei Comuni sedi di impianti nucleari, esclusione delle misure compensative della legge 368/03 dal vincolo del Patto di stabilità per i comuni sopra i 5mila abitanti (Trino, Latina, Sessa Aurunca e Ispra) e tempi certi e rapidi per l'individuazione del Parco tecnologico e del deposito nazionale dei rifiuti nucleari.

«Non siamo più disposti ad aspettare è ora che si diano risposte chiare e date precise perché siamo stufi di continuare a chiedere risorse previste da una legge dello Stato- ha dichiarato il presidente della Consulta e sindaco di Caorso Fabio Callori- Le risorse che stiamo aspettando riguardano il 2008 il 2009, e ora anche il  2010, e in vista della chiusura dei bilanci (termine ultimo 31 marzo) vogliamo sapere su quali risorse poter contare. Il governo ci dica quando ci saranno le deliberazioni del Cipe anche perché il ministero dell'Ambiente ha già predisposto il decreto di ripartizione».

Su questo aspetto il sottosegretario Saglia ha informato: «Al prossimo Cipe garantiremo, di concerto con il ministero dell'Ambiente, l'approvazione della delibera per il 2009 relativa al versamento dell'importo delle compensazioni. Finora è stata fatta una ricognizione generale della situazione e stiamo cercando di risolvere i problemi relativi al 2008». Per quanto riguarda l'individuazione del deposito nazionale per le scorie, Callori ha poi avanzato richieste precise e ha sollecitato il governo a prendere in fretta delle decisioni: «Parta velocemente il percorso per la realizzazione del sito perché è indispensabile per lo smaltimento delle vecchie scorie, oltre che dei rifiuti nucleari  di altra origine che tuttora vengono prodotti in tutto il Paese,  ed è propedeutico anche al nuovo nucleare. Ovviamente ribadiamo che i comuni già sede di centrali non siano tenuti nella rosa di siti papabili. Visto che probabilmente il percorso del nuovo nucleare potrà subire una battuta di arresto con il referendum chiediamo  che il percorso  per il deposito segua un suo iter autonomo, svincolato dal nuovo nucleare». Su questo aspetto il presidente della Consulta è stato rassicurato dal sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico «Il deposito nazionale dei rifiuti nucleari deve essere individuato entro il 2015, anche perché ce lo impone una direttiva europea. L'individuazione del deposito segue un suo iter autonomo, indipendente dalla realizzazione del nucleare».

Le "ferite" del "vecchio" nucleare pare siano ancora tutte aperte e deve far riflettere in chiave futura quanto ha dichiarato il sindaco di Caorso sull'esclusione delle misure compensative dal Patto di Stabilità «i cittadini coinvolti dal vecchio nucleare hanno subito danni enormi dalle centrali e queste risorse andrebbero utilizzate a loro vantaggio e contribuirebbero a migliorare i loro territori. Che senso ha avere diversi milioni di euro sui conti correnti se poi non si possono spendere?  Siamo stanchi di aspettare. Ribadisco, bisogna chiudere prima con il vecchio nucleare altrimenti non ci sarebbe credibilità. Occorre un segnale forte - ha concluso il presidente Callori - anche nei confronti di quelle comunità che saranno individuate per ospitare le nuove centrali» che immaginiamo e auspichiamo avranno ascoltato con estrema attenzione le parole della Consulta Anci.

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