[01/02/2011] News

Le tre "linee rosse" dell'acqua cinese. Il governo annuncia grandi investimenti per le risorse idriche

LIVORNO. Il ministero delle finanze cinesi ha annunciato che negli ultimi 5 anni, il governo cinese ha speso 365,5 miliardi di yuan (55,38 miliardi di dollari) per la salvaguardia dell'acqua, «cioè più del doppio delle spese effettuate durante il periodo 2001-2005».

Secondo un comunicato pubblicato sul sito internet del ministero, l'undicesimo piano quinquennale 2006-2011 avrebbe portato ad investimenti nel settore idrico per finanziare progetti per la deviazione delle acque Sud-Nord, per rafforzare le vecchie dighe e per lo sfruttamento delle vie navigabili.

Negli ultimi 5 anni la Cina ha anche investito 34,97 miliardi di yuan per costruire sistemi di irrigazione ed altri progetti sulle terre agricole su scala nazionale. Il governo di Pechino fa notare che «L'aumento delle spese per la conservazione dell'acqua ha giocato un ruolo significativo nella gestione dela fornitura delle acque nei maggiori fiumi della Cina e nella realizzazione di buoni raccolti per sette anni consecutivi».

Il 29 gennaio il governo ha pubblicato un documento che indica nella costruzione di strutture per la conservazione dell'acqua un compito prioritario e progetta investimenti per 4.000 miliardi di yuan nei prossimi 10 anni nella salvaguardia delle risorse idriche. Secondo il gruppo di lavoro per la questione rurale del Comitato centrale del Partito comunista cinese, molte città cinesi soffrono di carenza d'acqua ed i sistemi irrigui hanno bisogno di un'urgente modernizzazione. Le regioni produttrici di grano, nel nord della Cina, comprese le province di Shandong, Henan, Hebei, Anhui, Shanxi e Jiangsu, hanno avuto scarsissime precipitazioni da ottobre ad oggi e la siccità è più che preoccupante nel granaio della Cina.

Il giorno dopo il ministro delle risorse idriche, Chen Lei, ha annunciato che «La Cina adotterà misure vigorose per proteggere le risorse idrauliche e lottare contro la penuria d'acqua. Le future misure metteranno l'accento su tre "linee rosse", cioè sul sovrasfruttamento delle risorse idriche, l'efficacia nell'utilizzo dell'acqua e l'inquinamento delle acque».

Secondo il documento N. 1 approvato dal governo comunista, «Il consumo di acqua in Cina deve essere controllato per non superare i 670 miliardi di m3 entro il 2020», per questo «La Cina rafforzerà i suoi sforzi nello sviluppo della protezione nazionale delle acque nella promozione di uno sfruttamento sostenibile». Chen sottolinea che «Il documento N. 1 fissa molteplici obiettivi per migliorare la situazione quanto a conservazione dell'acqua per i prossimi 5 o 10 anni. L'obiettivo di base del documento è di utilizzare il 10% dei benefici della vendita delle terre, da 60 a 80 miliardi di yuans circa (da 9,12 a 12,16 miliardi di dollari) ogni anno, per promuovere lo sviluppo dell'agricoltura di conservazione».

Chen Xiwen, direttore dell'ufficio per la questione rurale del Comitato centrale del Partito comunista cinese, spiega che «Le risorse medie in acqua della Cina per abitante raggiungono appena il 28% della media mondiale, cioè 2.200 m3» e il ministro Chen Lei ha aggiunto che «La Cina soffre ogni anno in media di una carenza di 40 milioni di m3 di acqua. Due terzi delle città cinesi fanno fronte a penurie d'acqua. I problemi legati alla depurazione dell'acqua sono stati risolti in regioni che coprono una popolazione rurale di 210 milioni e saranno risolti nelle zone rurali entro il 2013. Il Paese pensa di risolvere i nuovi problemi legati all'acqua entro la fine del periodo del dodicesimo Piano quinquennale 2011-2015».

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