[28/01/2011] News

Shoppers, lettera al ministro Prestigiacomo di Carpi e Assorimap

Onorevole Ministro Stefania Prestigiacomo,

la decisione di imporre il divieto di commercializzazione degli shoppers in plastica, come prevedibile, suscita notevoli perplessità e preoccupazioni tra gli operatori di questo settore industriale.

Noi siamo dei riciclatori, estranei quindi alle logiche ed agli interessi dei produttori di plastica, ma necessariamente estremamente attenti alle novità che si introducono sul mercato ed alla composizione dei relativi prodotti, poiché da questi discende la nostra stessa capacità di operare e di continuare ad esistere.

Non entriamo nel merito delle obiezioni formali al provvedimento, che pure sembrano numerose, né delle considerazioni più generali di carattere socio-ambientale ed economico, poiché ciò che più ci preme è renderLe evidenti le problematiche di carattere nazionale e le necessità operative del nostro ambito di attività, che vengono messe a repentaglio da questa scelta. Non possiamo dimenticare che oggi il circuito italiano delle raccolte differenziate, gestito da Corepla, mette a disposizione delle attività di riciclo circa 600.000 tonnellate di rifiuti di  imballaggio in plastica. Di queste risulta riciclabile, oggi, circa il 50%: il resto va a recupero energetico e a discarica.

Di tali quantità effettivamente avviate al riciclo meccanico gli shoppers ne rappresentano circa il 20%, circa 60.000 mila tonnellate! La loro sostituzione con bio-shopper o, peggio, con oxo-degradabili, rende evidentemente più difficile la nostra attività, non solo per la mancanza di materiale riciclabile che così si genera, ma ancor più - ed è questo il problema radicale sollevato dagli oxo-degradabili- per gli effetti generati dall'introduzione nelle plastiche di un elemento ossidante, che ha la capacità di ridurre il peso molecolare dei polimeri di origine petrolchimica, fino a renderli digeribili da funghi e batteri. E

questa è la fine del riciclo!

La nostra attività di riciclatori, che in questi anni non ha solo prodotto occupazione e sviluppo, ma che è stata indispensabile per dare vero senso compiuto allo sforzo richiesto ai cittadini in materia di raccolta differenziata, è oggi seriamente messa in discussione, assieme alle stesse finalità del Sistema CONAI.

Ci rendiamo conto che le nostre forze sono estremamente piccole rispetto a ciò che può essere messo in campo nello scontro tra i colossi della produzione di plastica, della produzione di biopolimeri o di oxo-degradabili, ma siamo altrettanto fermamente convinti che la nostra attività non si circoscrive nella logica di impresa, ma produce un consistente effetto esterno e rafforza un indispensabile comportamento civile di cui il Paese ha bisogno e senza il quale non si esce dalle emergenze: la raccolta differenziata.

Il divieto di commercializzazione degli shoppers non biodegradabili pone l'accento inoltre su altre problematiche quali: la perdita di posti di lavoro nel settore del riciclo e la probabile creazione di un sistema di monopolio visto che il brevetto per la produzione dei bioshoppers attualmente è in possesso di poche aziende, con le conseguenze che una tale situazione può comportare.

Per questo chiediamo di poterLe illustrare una nostra ipotesi di lavoro, che avrà certo bisogno del Suo sostegno, per promuovere l'utilizzo della plastica riciclata (come già avviene per i contenitori delle raccolte rifiuti in tutta Italia) nella sostituzione degli shoppers in plastica vergine, sulla base di idonei processi di certificazione che ne assicurino l'origine e la qualità. Il riciclo va promosso, integrato e sostenuto; non solo perché lo dicono le Direttive Comunitarie, ma perché queste esprimono la necessità di introdurre e rafforzare elementi di compatibilità nel nostro sviluppo. Per questo siamo certi di poter contare sulla Sua attenzione e restiamo in attesa di un cenno di riscontro per poterLa incontrare.

Distinti saluti

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