[26/01/2011] News

Le auto elettriche di Obama, i suv di Marchionne e l'archeologia industriale di Berlusconi

LIVORNO. «Nel discorso sullo stato dell'Unione di Obama si parla di almeno 1,5 milioni di auto elettriche entro il 2015 mentre nel piano industriale di Marchionne di auto elettriche non c'è traccia: anzi per Mirafiori i vertici della Fiat hanno previsto la produzione di 280 mila Suv». La provocatoria ma esatta sottolineatura arriva dal presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: «mentre negli Usa si producono auto elettriche in Italia si scelgono autoveicoli (i suv) che tra pochi anni non avranno mercato a causa dei blocchi del traffico e della necessità di ridurre lo smog nelle città».

L'ottimismo di Bonelli su un futuro contraddistinto da più attente e rigorose politiche di mobilità sostenibile è forse un po' esagerato, ma certo è che la Fiat è uno dei produttori di auto che meno ha creduto e investito nell'efficienza e nella riduzione delle emissioni e anche laddove aveva una leadership (i veicoli a metano), ultimamente ha tirato un po' il freno privilegiando modelli meno sostenibili.

«Quella di produrre Suv a Mirafiori è una scelta miope che non guarda al futuro. Renault, ad esempio, ha investito ben 4 miliardi di euro per lo sviluppo e la produzione di auto elettriche e già dal 2011 lancerà ben 4 nuovi modelli - spiega il leader ecologista - Fiat, invece, non ha ancora compreso che l'auto elettrica rappresenta una soluzione a zero emissione per il traffico cittadino che è sempre più sottoposto a blocchi o misure restrittive ed invece di puntare sulle auto a zero emissione ha scelto la strada della produzione dei Suv».

Una politica industriale riorientale all'efficienza e al risparmio di energia e di materi è non solo auspicabile ma necessario e infatti per Bonelli «quello che è ormai evidente è che il governo italiano non ha una politica industriale e che è incapace di guardare al Paese - conclude Bonelli -. Mentre il Presidente degli Stati Uniti Obama indica la strada e disegna le linee guida per avviare una riconversione ecologica dell'economia statunitense, anche nel settore dell'auto, il governo Berlusconi sostiene un piano di archeologia industriale che porterà il nostro Paese a non essere competitivo per i prossimi dieci anni e che avrà conseguenze negative sull'occupazione. Questo noi Verdi lo diciamo da tempo e speriamo che qualcuno cominci ad ascoltarci».

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