[26/01/2011] News

Fotovoltaico: per Ises č necessario prevedere nuovi e pių avanzati target per il 2020

FIRENZE. Le dichiarazioni del Gestore servizi energetici, fatte a commento del Decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2009/28/CE, sugli sviluppi del fotovoltaico (verso la fine del 2011 potrebbe essere raggiunto con nove anni di anticipo il target di 8.000 MW che il Piano di azione nazionale sulle fonti rinnovabili ha previsto per l'anno 2020, vedi link), non hanno sorpreso il presidente di Ises (International solar energy society) Italia, G.B. Zorzoli: «Rappresenta la conferma di un fenomeno mondiale. Dovunque, indipendentemente dal meccanismo di incentivazione e dalla sua entità, lo sviluppo del fotovoltaico ha regolarmente superato le previsioni considerate più ottimistiche. È anche la conferma di quanto fossero conservative le indicazioni contenute nel documento di commento alla proposta di Piano di azione nazionale inviato nel giugno dello scorso anno a Governo e Parlamento da sedici associazioni attive nel settore delle rinnovabili, coordinate da Ises Italia, dove quale obiettivo per il fotovoltaico nel 2020 si indicava un minimo di 15.000 MW e 18.000 MW come valore realisticamente raggiungibile». Indicazione che invece non è stata raccolta dato che il Piano definitivo ha confermato, a suo tempo, l'obiettivo di 8.000 MW al 2020.

Ma ora è necessario guardare avanti. «A questo punto, come suggerisce anche il Gse- ha continuato Zorzoli- occorre prevedere nuovi e più avanzati target per il 2020, per non rallentare lo sviluppo di un settore che, al di là dei risultati conseguiti in termini energetici, rappresenta ormai una realtà economico-produttiva e occupazionale che attraverso il gettito fiscale restituisce al Paese una parte importante delle incentivazioni ricevute e di anno in anno aumenta il valore aggiunto creato in Italia».

Il presidente di Ises è poi tornato sulla questione degli incentivi ed ha riproposto quanto contenuto nel  documento di commento al Piano d'azione nazionale: «Sostituire l'ipotesi di adeguamento triennale degli incentivi con un meccanismo permanente per il loro adeguamento, correlato a parametri certi, come l'andamento dei costi a livello europeo delle singole tecnologie, del prezzo del kWh nel caso elettrico e del gas in quello termico, da definire all'interno del processo di revisione complessiva degli incentivi».

E sui dati del Gse interviene anche il Presidente di Assosolare Gianni Chianetta: «I dati annunciati dal GSE  - che stima un  dato cumulativo a fine 2010 di potenza installata pari a 7 GW - non possono che vederci soddisfatti per l'enorme successo che ha avuto il Conto Energia, e confermano l'ottima performance del settore, in netta controtendenza in tempi di crisi.

I 7 GW, che pongono l'Italia al secondo posto a livello mondiale, genereranno circa 8,5 TW/h che corrispondono a oltre 4,6 milioni di tonnellate di CO2 evitate all'atmosfera, e a circa il 3% della produzione nazionale di energia elettrica, guadagnando oltre i 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Ciò conferma che il fotovoltaico potrà essere determinante per il raggiungimento degli obiettivi dell'Italia per il 2020 in termini di energia rinnovabile: pertanto il valore indicato nel Piano Nazionale di 8 GW è totalmente da rivedere, come Assosolare sostiene da tempo. La grid parity potrebbe essere più vicina, e potremmo iniziare a ragionare a come gestire il dopo 2013 per continuare a sostenere un trend di crescita che può diventare un testa a testa con la Germania per il primato.

Sempre alla luce di numeri tanto incoraggianti, è indispensabile che il decreto legislativo sulle rinnovabili recepisca le modifiche proposte da Assosolare, eliminando l'ingiustificata restrizione prevista per gli impianti su aree agricole ed evitando cambiamenti in itinere ad  un sistema incentivante che sta funzionando bene, perché rappresenterebbero una battuta d'arresto ad una delle poche economie italiane in crescita esponenziale».

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