[19/01/2011] News

El Baradei: «La minaccia nucleare iraniana esagerata dall'occidente»

LIVORNO. Mohamed ElBaradei, premio Nobel e fino al 2010 direttore generale dell'International atomic energy agency (Iaea), ha detto che i Paesi occidentali hanno esagerato sui rischi del programma nucleare iraniano per creare una bufera mediatica sul caso. Secondo El Baradei «La propaganda mediatica degli occidentali sui rischi legati allo sviluppo nucleare iraniano è stata eccessiva e le richieste irrealistiche dell'Occidente hanno impedito la realizzazione di un accordo con la Repubblica Islamica».

L'ex direttore dell'Iaea ha detto all'agenzia stampa austriaca Apa che «La minaccia posta dal programma nucleare iraniano è stata esagerata dall'occidente». I servizi di intelligence Usa dicevano in un rapporto pubblicato nel 2007 che l'Iran aveva già sviluppato un'arma atomica, ma El Baradei dice che «Teheran aveva di fatto messo fine a questo tentativo all'inizio del 20o3. Attualmente,  questa valutazione rimane corretta».

Però il premio Nobel non esclude affatto che l'Iran possa aver effettuato esperimenti per sviluppare la bomba atomica negli anni '80, durante la guerra Iraq-Iran, quando minacciava un massiccio attacco chimico contro le truppe di Saddam Hussein.

«Tutti i Paesi, in una situazione simile, dovrebbero riflettere sulla maniera in cui difendersi»,  ha detto EIBaradei, aggiungendo che comunque «Il programma nucleare aiuterà l'Iran a diventare un grande protagonista in Medio Oriente. L'arricchimento dell'uranio è un mezzo per un fine. Un Paese che gestisce le tecniche di arricchimento dell'uranio potrebbe sviluppare l'arma nucleare in un tempo relativamente breve. L'Iran ha pensato che questo poteva inviare un messaggio forte al resto del mondo ed ai suoi vicini».

EI Baradei ha accusato gli americani e i loro alleati occidentali di non aver voluto firmare un accordo con l'Iran facendo negli ultimi anni «Richieste irrealistiche», però spera che Barack Obama possa contribuire ad una soluzione del problema nucleare iraniano durante il suo mandato, sottolineando che «Uno dei punti centrali è quello di abbassare la tensione e i sospetti reciproci  tra Washington e Teheran. L'Iran è uno dei Paesi più importanti del Medio Oriente e potrebbe diventare una chiave della stabilità nella regione. Senza la partecipazione dell'Iran, è difficile risolvere la questione afghana e quelle della Siria e del Libano». Ed  EI Baradei di Medio Oriente se ne intende, visto che è egiziano.

Stranamente le posizioni dell'ex direttore dell'Iaea non hanno avuto molto risalto sulla stampa iraniana (la radiotelevisione ufficiale Irib gli ha dedicato poche righe  di un dispaccio), L'Iran è forse troppo preso a prepararsi al summit con il G5+1 del 21 e 22 gennaio a Istanbul, in Turchia, e l'ambasciatore iraniano all'Onu, Mohammad Khazaei, ha avvertito dagli schermi della rete satellitare iraniana in lingua inglese PressTv, che «I diritti di Teheran per l'uso pacifico dell'energia nucleare non sono negoziabili. I colloqui con il gruppo 5 +1 (Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia, Stati Uniti e Germania) saranno concentrati sui temi di sicurezza, politica, economia e questioni energetiche a livello regionale e internazionale. A nostro avviso, i colloqui in generale sono stati un passo avanti e come abbiamo ricordato anche in precedenza, l'Iran è pronto a impegnarsi nei negoziati seri e pratici e difende il disarmo nucleare internazionale».

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