[18/01/2011] News

L'Italia fa scuola in Europa in materia di etichettatura: i commenti

LIVORNO. Come scriviamo in un altro articolo, vedi link, è stato approvato oggi in via definitiva il cosiddetto Ddl sull'etichettatura. Ecco i primi commenti.  Non possiamo che accogliere con soddisfazione l'approvazione di un testo di legge che finalmente impone chiarezza sull'origine di tutti i prodotti alimentari e trasparenza sull'uso degli OGM in tutta la filiera - sostiene Andrea Ferrante, Presidente nazionale dell'AIAB -. Ma siamo molto preoccupati, invece, per le disposizione che riguardano le sanzioni sulle sementi. Senza un riferimento all'art. 19 bis della legge 1096/71 e successive modifiche, alle direttive comunitarie che salvaguardano le sementi contadine e senza l'esplicita esclusione dal campo di applicazione del Ddl etichettatura delle varietà iscritte al catalogo sementi, infatti, la nuova legge rischia di penalizzare i contadini che producono sementi a livello locale, per altro valorizzando la biodiversità, con sanzioni che sono pesanti santissime per i piccoli produttori, ma irrisorie per l'industria sementiera».

«Preoccupano anche le disposizioni relative a un sistema integrato di produzione - prosegue Ferrante-. La messa in atto di un sistema integrato, infatti, può rappresentare l'ennesimo regalo all'agrochimica che confonderà il consumatore. Trovando sul mercato un altro marchio nazionale che certificherebbe una cosiddetta produzione ‘ambientalmente sostenibile', infatti, il consumatore finale distinguerà più difficilmente i prodotti che sono veramente biologici, da quelli realizzati ispirandosi a criteri di sostenibilità ambientale. Tanto più che l'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi per l'agricoltura integrata non viene assolutamente messo in discussione, ma viene solo razionalizzato».

 

Confagricoltura comincia ringraziando  «il Parlamento ed il ministro Galan per l'impegno dimostrato per l'approvazione della legge sull'etichettatura; saranno importanti ora i decreti interministeriali applicativi a cui sono state demandate le modalità ed i criteri per l'indicazione dell'origine, e che dovrà definire anche l'elenco dei prodotti da sottoporre all'etichettatura». E poi aggiunge: «Occorre poi maggiore chiarezza sui possibili effetti del provvedimento quanto al concetto di "prevalenza" della materia prima, la cui definizione è pure demandata ai successivi decreti". Un elemento che, paradossalmente, potrebbe, a certe condizioni, aumentare la confusione del consumatore anziché diminuirla».

Infine conclude: «Al di là della legge - che ora andrà armonizzata con la normativa in gestazione a Bruxelles - va sottolineato al consumatore che a livello europeo esiste da anni un "sistema di allerta rapido" per fronteggiare le emergenze come quella della diossina in Germania. Nasce con il regolamento comunitario 178/2002 e tra le principali innovazioni introduce l'obbligo per l'industria alimentare e dei mangimi della rintracciabilità degli alimenti durante tutte le fasi della filiera, "dalla terra alla tavola". Una misura atta a permettere, in caso di emergenza, il ritiro dal mercato di tutti i lotti specifici a rischio. Insomma gli alimenti in vendita sono controllati, le eventuali anomalie possono essere immediatamente individuate. Il consumatore è garantito, non vede con i propri occhi la rete di sicurezza ma sa, dovrebbe sapere, che c'è».

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