[18/01/2011] News toscana

Confesercenti: «“Sviluppo zero”, per i prossimi anni, di strutture di media e grande distribuzione»

FIRENZE. Si è parlato dell'organizzazione della "città diffusa" in relazione agli aspetti commerciali, di programmazione delle funzioni e dell'importanza di una pianificazione urbanistica sostenibile, nell'incontro tra l'assessore regionale al governo del territorio Anna Marson (Nella foto) e i vertici di Confesercenti Toscana.

«Per far vivere il commercio tradizionale le scelte urbanistiche sono importanti, ma da sole non bastano - ha dichiarato l'assessore - Occorre anche costruire e incentivare filiere locali di approvvigionamento di prodotti di qualità diversi da quelli in vendita nella grande distribuzione» e poi ha sottolineato l'importanza  di far capire «quale sia il valore del modello della città tradizionale: una città a misura anche di una popolazione in progressivo invecchiamento, in contrapposizione con urbanizzazioni fatte di pezzi di periferie e centri commerciali».

Tra l'altro, ha informato Marson, per i centri minori toscani si prospetta il rischio del cosiddetto  "food desert", cioè la difficoltà di approvvigionamento dei generi essenziali per la popolazione non autonoma negli spostamenti motorizzati. Confesercenti da parte sua ha ribadito l'esigenza di una nuova programmazione delle grandi superfici di distribuzione, ma anche di quelle medie, che sommandosi in un territorio scardinano il sistema di funzioni in essere con consistenti costi anche economici e sociali.

«La questione oggi - ha ripreso l'assessore - non dovrebbe essere quella dell'espansione di nuove urbanizzazioni che vanno limitate al massimo, quanto quella di garantire il corretto mix di funzioni per riqualificare aree e contenitori dismessi sviluppando al riguardo una progettualità adeguata».

Marson ha informato i vertici di Confesercenti che alcuni temi di loro preoccupazione saranno trattati nella nuova programmazione della "Svag" (Superficie di vendita autorizzata di distribuzione), che compete all'assessorato al commercio, ma anche con un eventuale aggiornamento del Pit, che negli articoli 14 e 15 già contiene direttive e prescrizioni per il commercio.

«Cementificare ulteriormente aree verdi, sviluppare una mobilità condizionata da nuovi insediamenti di Centri commerciali, svuotare i centri storici di esercizi di vicinato, significa compromettere quel patrimonio unico al mondo che è la Toscana, i suoi borghi, i suoi paesaggi, il suo patrimonio artistico e storico- ha sottolineato  il presidente regionale di Confesercenti Massimo Vivoli . La necessaria accelerazione delle grandi infrastrutture nel campo della mobilità deve servire a ridurre il traffico e a collegare meglio tra loro le varie città della Toscana, non trasformarsi in un'occasione per collocarvi nuovi insediamenti, magari frutto di aggregazioni di medie strutture di vendita. Per questo abbiamo chiesto e chiediamo a Regione, comuni e province una pausa di riflessione nella ridefinizione degli strumenti urbanistici che comporti uno "sviluppo zero", per i prossimi anni, di strutture di media e grande distribuzione».

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