[17/01/2011] News

Le “strisce” ornitologiche sulle ali fanno calare i tassi riproduttivi e di sopravvivenza dei pinguini?

BRUXELLES. Secondo una nuova ricerca, finanziata in parte da una borsa Marie Curie nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'Ue, e ripresa oggi da Cordis, il bollettino scientifico europeo, «Gli scienziati potrebbero involontariamente fare del male ai pinguini con le strisce metalliche che applicano sulle loro pinne per monitorare la riproduzione e il foraggiamento e il modo in cui affrontano il cambiamento climatico».

Lo studio di scienziati francesi e norvegesi è apparso in copertina su Nature con il titolo "Marked for life". I ricercatori sostengono che «Le strisce impediscono agli uccelli marini di nuotare in maniera adeguata, incidendo negativamente sul loro tasso di sopravvivenza e di riproduzione». Gli ornitologi usano strisce di metallo per poter identificare e monitorare i pinguini a distanza, con il semplice uso di binocoli. Il problema però è che gli uccelli marini consumano circa il 24% di energia in più per nuotare. Secondo i ricercatori «Le strisce metalliche costituiscono un ostacolo e provocano danni fisici. Gli uccelli marini sembrano macilenti e molto più vecchi. Gli scienziati consigliano di eliminare l'uso di strisce metalliche e di usare altri metodi di etichettatura non nocivi, come le etichette sotto la pelle».

Il team si basa su una serie di dati raccolti durante 10 anni che hanno permesso di valutare le differenze nei tassi di riproduzione e di sopravvivenza tra due gruppi di pinguini reali (Aptenodytes patagonicus), 50 con la striscia e 50 senza, dell'isola di Possession, nell'arcipelago delle isole Crozet, tra l'Africa e l'Antartide. Le differenze dipendono dal momento dell'arrivo dei pinguini per la riproduzione e dalla durata dei loro viaggi di foraggiamento. Di solito la vita media di un pinguino è di 20 anni, il pinguino reale vive anche di più.

Secondo Cordis «I risultati dello studio mostrano che il tasso medio di sopravvivenza annua era il 5% inferiore nei pinguini con la striscia, il che risulta in un tasso di sopravvivenza inferiore del 16% nel periodo 1998-2008. Il numero di piccoli generati durante questo periodo è arrivato a 47, il che rappresenta una diminuzione di circa il 40%. I pinguini senza striscia esaminati hanno generato 80 piccoli nello stesso periodo. Nonostante portassero le strisce da così tanto tempo, i pinguini non sono stati in grado di adattarsi al peso in più. Non riuscivano ad arrivare al loro sito di riproduzione sull'isola di Posssession in tempo e passavano più tempo cercando da mangiare».

Yvon Le Maho dell'Università di Strasburgo e del Centro nazionale di ricerca scientifica della Francia(Cnrs) spiega che «I piccoli pinguini nati più tardi presentano un rischio maggiore di non sopravvivere perché gli adulti hanno molte più difficoltà ad assicurarsi il cibo visto che la disponibilità diminuisce. Questi uccelli sono stati segnati a vita. Non è etico che i ricercatori e gli ambientalisti continuino a usare etichette di metallo». Inoltre lo studio afferma che il valore di previsione dei dati generati tramite l'uso di uccelli provvisti di strisce potrebbe essere messo in discussione: «Una delle principali scoperte che abbiamo fatto è che le risposte dei pinguini con le pinne provviste di strisce alla variabilità del clima (e cioè ai cambiamenti della temperatura della superficie del mare nell'indice di oscillazione meridionale) sono diverse rispetto a quelle degli uccelli che non portano la striscia. Solo studi a lungo termine potrebbero permettere una valutazione dell'impatto delle strisce applicate alla pinna e ogni tratto principale della vita può essere influenzato, il che mette in discussione gli schemi di etichettatura ancora in corso».

Ma i pinguini hanno ben altro da cui guardarsi oltre alle strisce ornitologiche: nel 2007 l'Ipcc ha sottolineato l'esigenza di valutare le risposte degli ecosistemi marini ai cambiamenti climatici. Gli esperti prevedono che il riscaldamento globale avrà un enorme impatto sugli ecosistemi dei mari antartici, l'habitat dei pinguini.

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