[04/09/2009] News

Nucleare: e ora il governo manderà l'esercito in Sicilia?

FIRENZE. In un Paese dove è complicato realizzare sul territorio un impianto di compostaggio, il governo probabilmente ha sottovalutato le criticità che potrebbero emergere quando si individueranno i siti di localizzazione delle centrali nucleari, la "moderna" risposta dell'esecutivo per la diversificazione delle fonti energetiche per il nostro Paese.

A meno che l'utilizzo dell'esercito (già annunciato) non serva per sedare in modo "deciso" le possibili manifestazioni contrarie che potrebbero nascere, come avvenne a fine Ottocento in Sicilia, con il governo Crispi (per altri motivi ovviamente). Citiamo questo lontano episodio perché il ministro Scajola alla proposta di Termini Imerese come uno dei possibili siti per localizzare una centrale, si è visto rispondere picche dall'"amico" governatore Raffaele Lombardo.

«Ecco che viene al pettine un primo nodo - ha dichiarato Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - con la presunta proposta del ministro Scajola su Termini Imerese. Infatti, pur essendo vicino all'esecutivo nazionale, il governo regionale si è già ufficialmente opposto. E lo stesso accadrà nelle altre regioni. Inoltre, questa scelta, in Sicilia, sarebbe in contraddizione con lo sviluppo del settore delle rinnovabili, a cui questo territorio è vocato per le sue particolari condizioni meteo-climatiche».

«In Sicilia - ha continuato Fontana- si sta sviluppando una nuova imprenditoria che punta sulle rinnovabili e che sta creando ricchezza e posti di lavoro. Solo dall'ulteriore sviluppo di questo settore, in coerenza con la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali della nostra regione, si potrà garantire una reale crescita socio economica dell'isola».

Puntare sul nucleare oggi in Italia significherebbe abbandonare ogni progetto energetico alternativo di Green economy- sostiene l'associazione ambientalista- facendo perdere al nostro Paese, già in ritardo sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, ulteriore tempo e denaro.

«La convenienza economica del nucleare e la sicurezza delle nuove centrali sono argomenti indifendibili. Il nucleare non potrà risolvere la crisi economica ed energetica, anzi è una scelta controproducente e dannosa per il futuro» ha sottolineato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente- Per la localizzazione degli impianti non dobbiamo, però, dimenticare che il governo si è assicurato il potere di intervenire, anche con l'esercito, in caso di mancato accordo tra gli enti locali e le aziende. L'ostinazione del governo potrebbe aprire così una stagione di gravi conflitti istituzionali e sociali sul territorio» ha concluso ribadendo la sua preoccupazione, Ciafani.

 

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