[17/01/2011] News

Referendum nucleari anche in Svizzera. Berna, San Gallo, Zurigo e Basilea hanno già detto no

LIVORNO. Mentre, se non ci saranno le elezioni anticipate, l'Italia si appresta a rivotare un referendum contro il nucleare con la spada di Damocle del raggiungimento del quorum sul risultato, in Svizzera, dove i referendum sono la norma e il quorum non esiste (decide chi vota, non chi sta a casa), si prepara il voto del 13 febbraio che deciderà se il Cantone di Berna vuole o no il nucleare.

Il voto bernese è consultivo e punta a sapere se i bernesi sono d'accordo con il Cantone ed il governo federale svizzero che vogliono costruire una nuova centrale nucleare a Mühleberg. A dire il vero i cittadini della capitale svizzera avevano già detto come la pensavano: lo scorso novembre, in un referendum tenutosi nella sola città di Berna, il 61% dei votanti ha chiesto di chiudere con il nucleare entro il 2039.

Questo significa che comunque l'utility urbana "Energy Water Bern" che gestisce le forniture in città entro il 2.039 dovrà farlo utilizzando esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili. L'iniziativa vincolante prevede di eliminare gradualmente l'energia nucleare ed è il frutto di un Fahrplan zum Ausstieg aus der Atomenergie presentato nel 2008 da "Energiewende Bern" per l'uscita di Berna città dal nucleare entro il 2030, gli elettori hanno approvato una controproposta che allunga la vita del nucleare di soli 9 anni. Così, mentre il governo vuole costruire una centrale nucleare nel cantone, i cittadini della capitale del cantone e della Svizzera votano per non utilizzare quell'energia.

Anche la città di San Gallo ha deciso, con il 61,4% dei voti, di abbandonare gradualmente l'energia nucleare entro il 2050, utilizzando le energie rinnovabili e promuovendo l'efficienza e il risparmio energetico. Il risultato del referendum fa ora parte del codice comunale cittadino. Per cominciare ad avviare la transizione verso l'energia pulita l'82,9% degli elettori di San Gallo (la più grossa città della Svizzera orientale) ha dato l'ok con un altro referendum ad un prestito da 159 milioni di franchi per la costruzione di una centrale geotermica e mai la città aveva stanziato tanto denaro per un progetto.

Con i referendum di novembre la situazione per il nucleare in Svizzera si fa molto complicata: Zurigo, la più popolosa città svizzera, Basilea, terza per abitanti, la capitale Berna e San Gallo hanno deciso di incamminarsi verso un futuro energetico senza l'atomo.

Le 10 organizzazioni ed i 6 Partiti che hanno promosso il referendum cantonale di Berna di febbraio sperano che l'esempio delle 4 grandi città sia «Un segnale al resto della Svizzera, che il popolo non accetta il nucleare. Dal momento che si tratta di cattivi investimenti in una tecnologia costosa, obsoleta e altamente pericolosa, bisogna costruire la strada per le energie rinnovabili, ci sia un chiaro no il 13 Febbraio».

Il comitato per il no al nucleare, che ha lanciato una campagna su internet (www.stop-new-akw.ch), stampato manifesti e sta organizzando tavole rotonde e distribuendo volantini, è in buona compagnia: il governo cantonale di Berna ha dimostrato con la sua kantonalen Energiestrategie approvata nel marzo 2010 che anche senza nuove centrali nucleari il cantone non avrebbe perdite economiche ma ci guadagnerebbe. Quindi il Cantone è favorevole ad una nuova centrale nucleare senza convinzione e il governo bernese ammette che ha ragione il gruppo di imprenditori Berner Unternehmern: le energie rinnovabili creano più posti di lavoro del nucleare e ormai sono redditizie.

Ma il governo federale elvetico si trova tra le mani anche un'altra patata nucleare bollente che gli hanno ripassato i cantoni di Aargau, Obwalden e Nidwalden, favorevoli alle centrali nucleari ma che non vogliono sentirne parlare della realizzazione nel proprio territorio di un deposito di scorie nucleari negli strati geologici profondi. Nei tra cantoni sono stati infatti individuati 4 dei 6 possibili siti svizzeri per lo stoccaggio delle scorie altamente radioattive.

E pensare che il nucleare svizzero è partito proprio il primo settembre 1969 nel cantone di Aargau, nella centrale di Beznau. Nel 1971 è toccato alle centrali nucleari di Muhlenberg e Beznau II e nel 1974 a quella di Gösgen, dieci anni dopo, nel 1984 è partita Leibstadt. Una impianto nucleare è in funzione Zwilag. Centrali nucleari ormai obsolete, che si sta tentando di dismettere e sostituire, ma intanto si sono accumulate le barre di combustibile esaurito che sono state immagazzinati per i primi cinque anni, per raffreddarle, in un liquido direttamente nelle centrali nucleari e poi portate in container Castor al deposito nucleare temporaneo di Würenlingen, sempre nell'Aargau.

E' dal 1969, cioè da quando viene prodotta energia nucleare in Svizzera, che si tenta di realizzare un deposito a lungo termine per le scorie radioattive, ma finora non si è riusciti a farlo e probabilmente non ci si riuscirà ancora per molto tempo, visto che i tre cantoni filonucleari hanno detto chiaramente che non ne vogliono nemmeno sentir parlare. I governi cantonali di Obwaklden e Nidwalden sono d'accordo: il Wellenberg deve essere eliminato dalla lista delle località per stoccare le scorie nucleari, sia per ragioni geologiche e di sicurezza, sia perché questo danneggerebbe l'economia turistica dell'Engelberg.

Il cantone di Aargau ha mandato a dire al governo federale che «Un così altro onere non può essere imposto al Kanton Aargau». Il cantone sopporta già gran parte della pesante eredità del nucleare svizzero (tre dei cinque reattori più l'impianto di stoccaggio provvisorio), ma si dice disposto a «Collaborare costruttivamente al processo di identificazione», purché naturalmente sia in un altro cantone. Le autorità federali hanno sospeso tutto ad agosto, ma hanno anche detto che l'analisi di fattibilità continua per tutti e 6 i siti di stoccaggio: Regionen Bözberg (Aargau), Jura-Südfuss (Solothurn/Aargau), Nördliche Lägeren (Aargau e Zurigo), Südranden (Schaffhausen), Wellenberg (Nidwalden e Obwalden) e Zürcher Weinland (Zurigo e Thurgau).

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