[17/01/2011] News

Al via il World future energy summit di Abu Dhabi. Ma la città verde di Masdar è in difficoltà

LIVORNO. Comincia oggi ad Abu Dhabi, il più ricco dei sette Emirati arabi uniti (Eau), il World future energy summit (Wfes 2011), alla sua quarta edizione e che dalla sua istituzione nel 2008 è diventato uno dei più importanti appuntamenti per l'industria delle energie rinnovabili e per l'ambiente. Nel 2010 al Wfes hanno partecipato oltre 24.760 delegati di 148 Paesi, tra i leader mondiali, politici che si occupano di tematiche internazionali, leader del settore, investitori, esperti, accademici, intellettuali e giornalisti che si sono confrontati su come trovare soluzioni pratiche e sostenibili per la sicurezza energetica e per le sfide del cambiamento climatico.

Quest'anno le cifre dovrebbero essere superiori, ci si aspettano più di 25.000 partecipanti, e l'importanza dell'avvenimento è testimoniata dalla partecipazione del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon

Gli organizzatori, gli emiri delle piccole monarchie petrolifere assolute del'Eau, non hanno badato a spese nell'organizzazione e spiegano che «Il Wfes promuove l'innovazione e le opportunità di investimento che riguardano le energie rinnovabili e l'ambiente. Rappresenta una business plattform senza eguali, che riunisce i proprietari dei progetti e i fornitori di soluzioni con gli investitori e gli acquirenti provenienti sia dal settore pubblico che privato».

 Il Wfes 2011 comprende un summit di livello mondiale, due mostre, lo young future energy leaders program, tavole rotonde, seminari per l'investimento industriale, meeting di settore ed eventi sociali.
L'interesse del mondo del business per l'evento è certificato dalla sponsorizzazione del Deutsche Bank Group (la Germania è presente in forze con 20 espositori) e quello dell'industria da una serie impressionante di "platinum sponsor" e di "supporting associations". Come spiega Wolfgang Dehen, amministratore delegato dell'Energy Sector e membro del Managing Board della Siemens, «Il World future energy summit organizzato ad Abu Dhabi offre un'eccellente opportunità per presentare soluzioni per un sistema energetico moderno e sostenibile. Siemens con le sue tecnologie innovative è orgogliosa di partecipare ad un evento di tale portata, che riflette il nostro impegno per sviluppare fonti di energia rinnovabile e sostenibile, oltre ad essere parte delle soluzioni del futuro».
Secondo Ban Ki-moon «Gli Emirati arabi uniti stanno facendo notevoli sforzi per trovare soluzioni alle sfide energetiche del mondo, in particolare attraverso l'iniziativa Masdar e il World future energy summit, che offre una piattaforma per la cooperazione mondiale nelle energie rinnovabili e per la sostenibilità. Il cambiamento climatico è una delle sfide dei nostri tempi. Il mondo ha bisogno di trovare le energie rinnovabili e tecnologie pulite, che possano mitigarne gli effetti e mettere il mondo sulla strada di una crescita economica più sostenibile e di prosperità. La ricerca di queste soluzioni richiede la collaborazione tra governi e il mondo accademico, imprenditoriale e della società civile. più ritardiamo, più lo pagheremo, in risorse, competitività economica e vita».

Aultan Al Jaber, Chief executive officer del progetto Masdar (fonte in arabo) e inviato speciale degli Eau per l'energia e i cambiamenti climatici, ha detto: «Siamo onorati di dare il benvenuto al segretario generale Ban Ki-Moon al World Future Energy Summit. La sua presenza è una testimonianza del crescente contributo di Abu Dhabi e gli Emirati Arabi Uniti al dialogo globale sull'energia ed il cambiamento climatico. Il suo entusiasmo e la dedizione personale sono condivisi dalla leadership degli Emirati arabi uniti che hanno posto l'accento in modo significativo sulla promozione delle energie rinnovabili e sulla mitigazione dei cambiamenti climatici come elementi centrali del nostro sviluppo economico».

Il progetto statale Abu Dhabi Future Energy, conosciuto come Masdar, è il fiore all'occhiello degli Eau in campo energetico e il governo di Abu Dhabi lo scorso ottobre ha delineato una serie di modifiche ai piani per Masdar City, l'avveniristica città che sta costruendo nel deserto: i tempi per la sua realizzazione sono stati allungati e sono state ridotti gli ambiziosi obiettivi di electric podcars di produzione di energia "self-contained".

La revisione dovuta alla crisi che ha morso anche negli Eau ha portato anche alla rinuncia di piani per la costruzione di colossali impianti di pannelli solari a causa della debole domanda nell'emirato petrolifero che vuole diventare anche nucleare. Anche se, come spiega Afshin Afshari, responsabile per la gestione energetica di Masdar, «Per ora, la città sta producendo più energia di quanta ne consumi attraverso grandi pannelli solari e sta vendendo parte di quell'energia alla rete elettrica dell'emirato».

Masdar City era stata originariamente concepita come una comunità autosufficiente "carbon-neutral" per 40.000 residenti e pendolari e dove le auto saranno vietate e i rifiuti e l'acqua completamente riciclati. I funzionari che lavorano al progetto negano che i cambiamenti annunciati nel 2010 non ridimensioneranno le ambizioni della green city nel deserto, piuttosto prendono atto dell'esperienza maturata nel corso della realizzazione di progetto particolarmente impegnativo.

Marwan Khraisheh, il decano del Masdar institute, ha detto all'Associated press che «Qualsiasi piano efficace deve essere dinamico. Non sono preoccupato. In realtà, è un segno positivo che si stia valutando i nostri piani e si stia esaminando i fattori ed i parametri che li riguardano. L'ultima proposta lascia spazio perché una parte dell'energia possa essere prodotta da fonti rinnovabili in siti lontani da Masdar City, dove gli studenti diplomati presso l'Istituto hanno iniziato ad operare lo scorso anno».

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