[13/01/2011] News toscana

Nasce a Pisa la boa per sfruttare la forza delle onde

LIVORNO. Produrre energia con la forza delle onde non sarà più solo un buona idea poco sostenibile economicamente. Ne è convinto Michele Grassi, classe 1970, appassionato velista, ricercatore dell'Università di Pisa che dopo una fase di ricerca e sviluppo, ha realizzato un metodo innovativo per l'estrazione di energia dalle onde. Tutto è nato dalla semplice osservazione dei movimenti di un container alla deriva e dalla forza del mare. Una circostanza casuale che ha acceso la lampadina del giovane ricercatore che per il 2011 si dice pronto a commercializzare la sua invenzione: una boa per la produzione di energia elettrica. «Le nostre boe hanno la particolarità di essere regolabili in profondità e quindi meno soggette a guasti», ha spiegato Grassi.

Nel 2007, a Pisa, Grassi ha creato la 40South Energy Srl, start-up oggi controllata dalla londinese 40South Energy Limited, che nelle acque di Castiglioncello, ha montato un prototipo di macchina da 100 Kw di potenza realizzata con il brevetto internazionale scaturito da quella prima intuizione.  «Abbiamo deciso di procedere nella cosiddetta modalità "stealth", cioè con un'impostazione che ci ha permesso di completare una serie di tappe in un periodo di tempo molto breve, senza sovvenzioni pubbliche sia da parte del governo britannico, dell'Unione europea o di altri enti pubblici».

Le macchine sono composte da una parte sommersa ad una profondità tra i 15 e i 25 metri (a seconda del tipo di modello e il luogo di distribuzione) e una o più parti sommerse a una profondità tra 1 e 12 metri (a seconda del mare e condizioni di esercizio). La prima boa, secondo le previsioni di Grassi, dovrebbe essere pronta e messa sul mercato prima della fine del 2011. «Il nostro sistema ha un costo maggiore rispetto al fotovoltaico (la boa più piccola costa 600 mila euro) ma ha una resa superiore al doppio di quella derivante dai pannelli», ha spiegato Grassi.

«La particolarità del nostro prodotto è la possibilità di regolare la posizione della boa in modo tale da evitare, quando si verificano cattive condizioni meteo-marine, ogni tipo di imprevisto». La 40South Energy, che ha già ricevuto riconoscimenti internazionali nel campo dell'innovazione tecnologica, è controllata al 69% dalla famiglia Grassi, al 30% da un gruppo di investitori privati e per l'1% dal Consorzio Pisa ricerche. L'attività è basata a Pisa e coinvolge una decina di ricercatori. L'investimento, è stato messo a disposizione dagli azionisti, a cui si sono aggiunti finanziamenti del Monte dei Paschi (400mila euro) e della Regione Toscana (210mila euro attraverso Fidi Toscana).

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