[11/01/2011] News

La diossina arriva nelle carni di maiale: e le cose si complicano

FIRENZE. Ogni giorno che passa si aggiungono ulteriori elementi sullo scandalo dei mangimi alla diossina scoppiato in terra tedesca e non sono certo confortanti. In Germania anche se riaprono gran parte degli allevamenti ed il ministro dell'Agricoltura, Ilse Aigner, ha cercato di rassicurare i cittadini: «per i consumatori non c'era e non c'è alcun pericolo immediato per la salute. Non c'è alcun motivo di panico, ma non c'è nemmeno motivo di minimizzare», oggi per la prima volta è stata scoperta un'elevata percentuale di diossina nella carne di maiale.

La scoperta è stata fatta in un allevamento della Bassa Sassonia.  Il portavoce del ministero dell'agricoltura di Hannover, Gert Hahne, ha annunciato che centinaia di maiali dell'azienda sono stati già abbattuti. In un altro allevamento di suini dello stesso Land sarebbero stati riscontrati valori di diossina vicini a quelli limite. Il ministero ha aggiunto che attualmente sono 330 gli allevamenti chiusi sui 4.400 inizialmente serrati. La Aigner, ha poi aggiunto: «questo scandalo ha provocato danni enormi non soltanto economici, ma anzitutto alla fiducia dei consumatori nel settore alimentare. Il caso deve avere conseguenze ed avrà conseguenze anche penali, a cominciare da un riesame delle sanzioni previste per le aziende che violano la legge e dalla possibilità di obblighi più stringenti per le attività dei produttori di mangimi».

Intanto, dopo l'Olanda e la Gran Bretagna, dove sono state esportate uova contaminate, è emerso che mangime tedesco venuto a contatto con la diossina è stato esportato in Danimarca e in Francia (anche se in quest'ultimo paese pare che i livelli accertati siano entro i limiti ammessi), dove è stato destinato alle galline ovaiole. Da Bruxelles intanto, il Commissario europeo alla salute adotta la linea della prudenza: tutte le aziende tedesche colpite dalla contaminazione dovranno abbattere i propri animali.  

In Italia sono in corso indagini ma per ora non sono emerse partite di mangimi contaminati. La notizia della diossina ritrovata nelle carni di maiale desta però qualche nuova preoccupazione. «L'Italia è un forte importatore di carne di maiale dalla Germania soprattutto destinata alla produzione di prosciutti con 13 mln di pezzi all'anno. Per un totale di 220 mln di chili nei primi 9 mesi del 2010, ossia +12% rispetto al 2009- segnalano dalla Coldiretti- Il consiglio è di rivolgersi agli allevatori o di scegliere prodotti a denominazione di origine protetta. Una precauzione fino a quando non verrà approvata la legge sull'etichettatura d'origine». Il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni ha poi aggiunto: «L'emergenza sanitaria in Germania deve far riflettere ed indurre ad imboccare in tutti i settori produttivi la strada della tracciabilità di ogni fase, dalla razione alimentare degli animali fino alla distribuzione delle carni e dei trasformati. Gli allevamenti suinicoli italiani - ha concluso il presidente di Confagricoltura - da sempre sono sottoposti a severi e capillari controlli. Il prodotto nazionale è quindi sicuro e dà le più alte garanzie di qualità e salubrità». Sulla questione è intervenuto anche il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: «Il governo deve stanziare più risorse per intensificare i controlli sulla filiera agroalimentare perché non c'è solo la questione dei mangimi contaminati ma anche quella delle produzioni in aree altamente contaminate a causa dell'inquinamento ossia di quelle aree dove insistono grandi poli siderurgici, inceneritori, o grandi industrie. Serve un'etichettatura obbligatoria per ogni categoria alimentare- ha aggiunto- dove sia specificato con chiarezza e semplicità il Paese di origine. I controlli sulla sicurezza sui prodotti che vanno sulle nostre tavole vanno resi obbligatori e stringenti, a cominciare dalle fasi di allevamento intensivo. È questo l'unico metodo per evitare eventuali irregolarità ed adulterazioni dei prodotti in modo da tutelare la salute dei consumatori» ha concluso il presidente dei Verdi.

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