[05/01/2011] News

Il “fattore Homer” nelle centrali nucleari francesi

LIVORNO. L'Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire (Irsn) ha presentato il suo rapporto annuale sulla sicurezza del parco elettronucleare francese nel 2009 e i dati non sono confortanti, nonostante che lo spot filonucleare che impazza sulle tv italiane assicuri del contrario. «Ogni volta che un incidente in un impianto nucleare conosce un certo interessamento mediatico, la questione generale dello stato di sicurezza nucleare nel nostro Paese ritorna inevitabilmente in primo piano nel dibattito pubblico» dice l'Irsn.

Il rapporto di sintesi presenta un'analisi "a freddo" dell'evoluzione della sicurezza nelle centrali nucleari di Edf «Questo rapporto riassume, con preoccupazione pedagogica e spiegazione degli strumenti di sicurezza, le conclusioni delle analisi tecniche che l'Isrn conduce in maniera permanente riguardo allo stato di sicurezza delle centrali nucleari francesi», assicura l'agenzia pubblica francese in materia di ricerca e conoscenza dei rischi nucleari e radiologici, spesso criticata dagli ambientalisti per i suoi ritardi e le sue silenziose prudenze.

Comunque l'Irsn  ammette che «il 2009 ha mostrato nuovamente, malgrado gli sforzi di prevenzione realizzati, una preponderanza molto forte del "fattore umano" (85%) all'origine degli incidenti significativi, la maggior parte senza conseguenze notevoli». Bisognerebbe capire quanti e quali siano quelli della "minor parte" che hanno avuto conseguenze notevoli.

Ma l'agenzia francese dice anche che il fattore umano è un rischio ineliminabile e probabilmente sempre più frequente: «La "complessificazione" e la costante evoluzione degli impianti e delle regole di gestione, così come i forti vincoli organizzativi che pesano sul personale operativo, soprattutto nei cantieri associati agli "arrêts de tranche", sono dei fattori identificati di contributo agli eventi di sicurezza o di radioprotezione che si verificano nelle centrali nucleari. D'altronde, vanno  sottolineati anche I progressi continui registrati in material di radioprotezione, con un ulteriore calo della dosimetria individuale; tuttavia, diversi incidenti notevoli sono accaduti, particolarmente durante delle operazioni convenzionali di radiografia industriale effettuate nei cantieri di manutenzione. In altre circostanze, incidenti del genere avrebbero potuto avere gravi conseguenze in termini di irradiazione accidentale degli intervenuti».

Tra gli incidenti più gravi il rapporto cita l'incidente della perdita della " source froide" (sorgente fredda) di una parte del sito di Cruas, «Dovuta all'ostruzione improvvisa della presa d'acqua che alimenta il circuito di raffreddamento dei sistemi di sicurezza del reattore da parte di una massa di vegetali». E' singolare che dopo aver fatto tappare una pressa l'Irsn si complimenti con il personale di Edf per aver gestito l'incidente con grande professionalità... Un incidente che «Ha dato luogo alla messa in atto dell'organisation nationale de crise, il che ci ricorda l'importanza, dal punto di vista dell'Irsn, di non sottovalutare I rischi associate alle aggressioni naturali», evidentemente sottovalutati da Edf...

L'Institut presenta anche «Diverse anomalie generiche che nel 2009 hanno colpito materiali o componenti importanti per la sicurezza, in particolare I tubi dei generatori di vapore».

Alla fine l'Isrn ammette che «Questo rapporto non pretende di essere un'esposizione esaustiva dei soggetti riguardanti la sicurezza e la radioprotezione nelle centrali nucleari. Presenta una valutazione globale della sicurezza del parco in gestione, mettendo in evidenza delle tendenze dell'evoluzione di alcuni parametri significativi». Il rapporto descrive anche una decina di avvenimenti o incidenti «Particolarmente ricchi di insegnamenti nell'ottica di una ricerca permanente di miglioramento della sicurezza».

Quel che viene fuori è che i 58 reattori nucleari in servizio ed alter 70 installazioni nucleari francesi, tra le quali anche gli impianti collegati alla filiera elettronucleare ed ai reattori già chiusi, sono una specie di enorme campo di sperimentazione seminato di errori umani ed incidenti tecnici: gesti sbagliato, confusioni di materiali, dimenticanze o trasgressioni delle regole, cattive diagnosi, insomma il "fattore umano" che parafrasando i Simpson potremmo chiamare il "fattore Homer" nel 2009 è stato in costante aumento: il 14% in più rispetto al 2008 e in costante aumento dal 2005. Sfogliando il rapporto si scopre che nei 58 reattori nucleari gestiti da Edf ci sono stati nel 2009  713 "événements significatifs pour la sûreté" (Ees).

Moltissimi avvengono durante le fermate periodiche per manutenzione dei reattori, che rappresenta una perdita economica secca per Edf che, quindi, vuole ridurre al minimo il tempo di manutenzione, la pressione esercitata sui lavoratori, spesso di ditte esterne, provoca molti incidenti.

I dati forniti dall'Irsn sono eloquenti: gli Ees durante i periodi di fermo sono il 45% del totale del 2009. Un reattore viene fermato per ricaricarlo in media per circa il 10% dell'anno.

Una tendenza simile esiste per le operazioni di manutenzione ordinaria che rappresentano circa il  30% degli Ees e che sono «Essenzialmente di origine umana od organizzativa». 95 Ees sono stati classificati a livello 1 della scala internazionale Ines (che ha 7 livelli), nel 2008 erano 72 e nel 2007 "solo" 55. L'ostruzione delle tubazioni a Cruas è stato il solo Ees di livello 2 nel 2009.

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