[03/09/2009] News

Informazioni e scambio di informazioni sulle acque superficiali e sotterranee: nuovo decreto del Ministero

LIVORNO. Dopo avere dato mandato alle Autorità di bacino nazionali di coordinare i lavori per la redazione dei Piani di gestione dei distretti idrografici - al fine di rispettare la scadenza imposta dalla UE per la loro redazione -, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare individua le informazioni territoriali e le modalità di scambio delle informazioni territoriali relative alla caratterizzazione, monitoraggio e classificazione delle acque superficiali e sotterranee, ai registri delle aree protette, ai programmi di misure, alle esenzioni, all'analisi economica, ai dati territoriali e strati informativi Gis e ai Piani di gestione dei distretti idrografici.

In seguito al vaglio della Corte dei Conti, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri il decreto (che a sostituire quello del 2003 e che è entrato in vigore oggi) relativo alla "individuazione delle informazioni territoriali e modalità per la raccolta, lo scambio e l'utilizzazione dei dati necessari alla predisposizione dei rapporti conoscitivi sullo stato di attuazione degli obblighi comunitari (direttiva 2000/60/Ce) e nazionali (Dlgs 152/06 così come modificato successivamente in particolare l'articolo 118 e 123) in materia". La disciplina europea, infatti, istituisce un quadro di azione comunitaria per la protezione delle acque superficiali interne, delle acque costiere e sotterranee, da attuarsi attraverso l'ottimizzazione degli usi e promuovendo un approccio integrato e multidisciplinare. Mentre la normativa nazionale (nella parte terza del Dlgs 152/06) prevede le disposizioni in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche

Dunque, l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, istituito l'anno scorso), dovrà mettere a disposizione tra sessanta giorni a partire da oggi - sul nodo nazionale Wise del sistema Sintai - le modalità, le specifiche dati, gli strati informativi Gis di base già disponibili e le codifiche per l'acquisizione dei dati, aggiornandoli.

Il nodo nazionale Wise è stato istituito, infatti, nell'ambito di Sintai ossia nel Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (Apat ormai assorbita dall'Ispra) ed ha l'obiettivo di raccogliere, elaborare e trasmettere alla Commissione Europea, i dati sulla caratterizzazione delle acque, sul monitoraggio e sullo stato di qualità delle acque, conformemente al sistema informativo europeo Wise.

Quindi, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, (ciascuno per la parte di territorio regionale ricadente in ogni distretto idrografico) e le Autorità di Bacino, (ciascuno per la propria competenza), dovranno trasmettere attraverso e entro le scadenze indicate in ciascuna scheda (predisposta dal Ministero), i dati necessari alla definizione degli strati informativi Gis di riferimento nazionale, secondo modalità conformi al sistema informativo europeo Wise (rese disponibili da Ispra).

Sulla base di tali informazioni l'Ispra  dovrà elaborare per la predisposizione del primo rapporto, i dati e le cartografie vettoriali entro il 31 gennaio 2010, per la verifica e validazione da parte delle Autorità di Bacino, delle Regioni, delle Province autonome di Trento e Bolzano, ciascuno per la propria competenza, da effettuarsi entro il 1 marzo 2010.

Dopo di che l'Ispra, sentito il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare mette a disposizione della Commissione Europea, per conto dello stesso Ministero, il rapporto entro il 23 marzo 2010.

E per assicurare la più ampia divulgazione sullo stato di qualità delle acque in territorio nazionale l'Ispra e il Ministero pubblicheranno anche on-line i risultati delle elaborazioni dei dati acquisiti.

Dati che dovranno riguardare anche le sostanze chimiche. Le Regioni infatti, devono trasmettere, con cadenza biennale, l'elenco delle sostanze chimiche prioritarie e non scaricate, rilasciate o immesse nelle acque superficiali e sotterranee. Perché il fine è quello di predisporre un elenco nazionale delle sostanze chimiche inquinanti presenti sul territorio.

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