[04/01/2011] News

In Gran Bretagna si costruiscono centrali nucleari senza licenze?

LIVORNO. Communities Opposed to New Nuclear Energy Development (Conned, più o meno truffato), una nuova alleanza antinucleare britannica, mette in guardia contro «L'attacco preventivo da parte dell'industria nucleare», che starebbe già iniziando i lavori di preparazione dei siti che dovranno ospitare due centrali nucleari «Anche prima di aver richiesto il permesso per costruire gli impianti».

Conned riunisce i gruppi locali no-nuke di 7 siti britannici dove sono previsti nuovi impianti nucleari: Hinkley Point nel Somerset, Sizewell nel Suffolk, Bradwell nell'Essex, Wylfa ad  Anglesey, Oldbury nel Gloucestershire, Sellafield in Cumbria e Hartlepool nella contea di Durham. Secondo comitati ed associazioni «Ad Hinkley Point, Electricité de France (Edf) ha già scavato trincee e pozzi in un tratto di 430 acri precedentemente a natura incontaminata, ma ora vuole devastare l'intera area, ha movimentato abbastanza terra da riempire due volte lo stadio di Wembley. A Sizewell, il planning permission è stato concesso per rimuovere una grande quantità di argilla e torba per poter così studiare la topologia e la geologia locali. Rettili rari come la vipera, inclusi nel biodiversity action plan species, saranno eliminati. Inoltre sono state avviate una serie di trivellazioni di prova, danneggiando i sentieri locali.

Eppure Richard Mayson direttore pianificazione ed affari esteri di Edf per il nucleare di nuova generazione a dicembre aveva detto che «Abbiamo discusso i nostri piani con i principali stakeholders locali, prima di presentare la nostra application» ed aveva aggiunto magnanimo: «Ci rendiamo conto che, oltre a molti benefici che una nuova centrale elettrica porterà nella zona, ci sarà anche un impatto a livello locale. Faremo in modo che eventuali impatti negativi significativi siano opportunamente mitigati in modo che i lavori siano rispettosi dell'ambiente e sensibili sia alle esigenze delle comunità che alle strategie delle autorità locali». 

Secondo il portavoce di Conned, Crispin Aubrey, «E' chiaro che l'industria vuole dare l'impressione che tutto è firmato, sigillato e consegnato, sperando che l'opposizione svanisca. In realtà questo è ben lontano da avvenire. L'opposizione è forte e alcuni analisti sostengono che per le imprese saranno estremamente difficili anche gli investimenti per finanziare questi costosi elefanti bianchi. Le nostre campagne locali non sono state quindi vane».

L'industria nucleare sta tentando di aggirare una serie di ostacoli per costruire nuove centrali nucleari prima ancora di ottenere il planning permission. Si tratta soprattutto dell'approvazione della regolamentazione per i loro progetti di nuovi reattori, dell'accordo su quanto contribuiranno ai costi di dismissione e dello smaltimento delle scorie e, soprattutto, di ottenere il consenso della Infrastructure planning commission. Tutte cose che richiederanno  molto di più di un anno per essere completate.

Inoltre il governo conservatore-liberale britannico deve ancora ottenere l'approvazione del nuovo pacchetto misure di sostegno finanziario annunciato a dicembre, tra le quali il guaranteed carbon price, senza le quali l'industria nucleare ha detto che non sarebbe in grado di gestire economicamente le nuove centrali. L'ultima stima dei costi per i reattori gemelli di Hinkley Point è di 9 miliardi di sterline, con un aumento di un miliardo rispetto ad appena un anno fa.

Secondo Conned «Il Paese è a rischio sonnambulismo, con un futuro in cui la Gran Bretagna sarà ancora ostaggio di un'industria con una massiccia eredità di scorie pericolose e con un vorace appetito di sovvenzioni pubbliche».

Torna all'archivio