[03/01/2011] News

La Corsica ultima in Francia per energie rinnovabili

LIVORNO. Secondo il giornale corso "24 Ore" «Malgrado fiumi, sole e vento in abbondanza, i corsi sono gli Sdf (sans domicile fixe, senza fissa dimora, ndr), in Francia, delle energie rinnovabili». Il paragone con le altre isole ed arcipelaghi e territori di oltremare francesi è imbarazzante: in Corsica le energie rinnovabili rappresentano solo il 4,32% del totale, mentre producono il  70% dell'elettricità in Guyana francese, il 40% alla Réunion, il 15% alla Martinique e in Guadelupe, oltre il 12,9% nella Francia continentale.

L'energia pulita prodotta nell'île de Beauté, come i francesi chiamano la Corsica, arriva quasi tutta da una decina di centrali micro-idroelettriche (3%), l'1% viene da tre impianti eolici (nella foto quello di Capo Corso) e lo 0,3% dal biogas delle discariche o da impianti agricoli, il fotovoltaico fornisce solo lo 0,02%, un vero e proprio spreco, visto che la Corsica è la regione più assolata di tutta la Francia ed una delle più ventose.

Invece il 45% dell'elettricità dell'isola è prodotto da vecchie ed inquinanti centrali ad olio pesante e la Collectivité Territoriale de Corse (Ctc) ha chiesto anche recentemente che la quota di energie rinnovabili arrivi al 30%. Ma c'è un problema: è vecchia anche la rete di distribuzione dell'elettricità ed ha una potenza modesta (90.000 volt) che non permette di inserire nella rete il quantitativo necessario di nuove energie.

"24 Ore" invita a cercare l'errore e lo trova: «come la sua casa madre Edf sul continente, Systèmes Energétiques Insulaires (Sei) è, sull'isola, in guerra latente e nascosta con le energie verdi. Vera potenza politica locale davanti alla Ctc, la Sei si fregia di essere la prima impresa industriale dell'isola con poco meno di 800 lavoratori. Ma è soprattutto un'impresa appartenente alla lobby nucleare che rifiuta il mix energie rinnovabili-nucleare. E' un'impresa di servizio pubblico che vieta, sotto diversi pretesti, di rafforzare le energie rinnovabili, malgrado una recente e bella promessa di favorire l'installazione di 20 MW di eolico».
La splendida Corsica è così la regione francese dove Edf inquina di più grazie all'olio pesante. Sono diverse le ragioni per le quali la filiale corsa di Edf fa di tutto per non collegare gli impianti eolici o i pannelli fotovoltaici: «La ragione ufficiale: un arrêté ministériel del 23 aprile 2008 ha deciso che il potenziale delle energie dette "fatales, vale a dire l'eolico, il fotovoltaico e l'idroelettrico, non deve oltrepassare in Corsica il 30% della potenza richiesta sulla rete, cioè 80 MW - spiega 24 Ore - Un'energia "fatale" è un'energia suscettibile di fermarsi in ogni momento, a causa di una nube o della mancanza di vento. In conseguenza, un certo numero di abitanti subirebbero una interruzione di elettricità se un'energia fossile non arrivasse immediatamente alla rete».

Quel che vale in Corsica però non vale altrove:  la stessa Sei ha installato alla Réunion, l'isola dipartimento francese nell'Oceano Indiano,  un'enorme batteria da un MW per stoccare energia rinnovabile. Invece Edf, attraverso la sua filiale Sei, tra il 2006 e il 2012 ha investito e investirà in Corsica circa un miliardo di euro, davvero poco per un consumo che aumenta del 3,2% all'anno nei periodi di punta. In Corsica l'aumento di richiesta di energia, secondo gli stessi dati forniti da Edf, è stato nel 2010 e negli anni precedenti tre volte maggiore che nella Francia continentale. «E' per questo che Edf annuncia ai corsi, come grazioso regalo per l'anno nuovo, delle interruzioni di corrente nel 2011, data la bassa potenza della rete elettrica corsa», scrive sconsolato 24 Ore.

E' evidente che Edf e la sua filale vogliono dimostrare l'impraticabilità di campo delle rinnovabili in Corsica, forse pensando ad una bella centrale nucleare con la sua "rigida" energia per ridurre quelle stesse emissioni di gas serra prodotte dalle loro inquinanti centrali ad olio pesante.

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