[03/09/2009] News toscana

Il caso, estate record a Firenze? Bartolini (Lamma): «No, il record è del 2003»

FIRENZE. Come detto ieri, la persistenza della configurazione meteorologica instauratasi a metà luglio sull'Italia e sulla Toscana è stata tale che, nonostante l'estate 2009 sia partita in ritardo, essa ha poi raggiunto, almeno per quanto riguarda il capoluogo, un livello pressoché record in termini di giornate in cui la temperatura è stata superiore ai 34° C. Come pure detto ieri, però, il dato è da considerarsi provvisorio: in particolare, dopo ulteriori indagini, abbiamo potuto appurare che alcuni dati riguardo alla citata stazione Orto Botanico non sono da prendersi come oro colato, in conseguenza di una taratura cui è stata sottoposta la centralina a cavallo dei mesi di giugno e luglio.

Inoltre sono sorti, nel corso di ulteriori approfondimenti, dubbi sull'effettiva possibilità che quest'estate sia stata più calda (anche per quanto attiene al dato dei 34° e più) rispetto all'annata 2003. L'arcano è stato svelato grazie al Lamma, che abbiamo contattato e che ci ha spiegato come alcuni dati presenti sul proprio sito (tra cui quello del record di temperature sopra i 34° a Firenze, che risale effettivamente al 2003 e non al 1940 come erroneamente citato ieri) siano da aggiornare.

Questo perchè - come ha spiegato Giorgio Bartolini del Lamma, che abbiamo contattato - in realtà l'anno 2003 vide un numero di giorni sopra i 34° C ben maggiore rispetto all'attuale. Va anche detto, però, che i dati Lamma sono riferiti alla stazione di Sesto Fiorentino, e non al centro di Firenze come quelli citati ieri, ma comunque, secondo Bartolini, «i dati delle due stazioni sono simili, molto confrontabili».

Allora Bartolini, anche se parliamo di Sesto Fiorentino e non del centro di Firenze, in quanti giorni del 2009 la temperatura ha superato il valore-soglia, nel capoluogo toscano?

«A Sesto Fiorentino 39 (ieri avevamo citato il numero, per il centro di Firenze, di 43 giorni, nda), quest'anno, mentre nel 2003 furono 68, anche perchè il mese di luglio e soprattutto quello di giugno furono molto più caldi rispetto a quest'anno. Agosto, invece (con 26 sforamenti nel 2003 e 21 quest'anno) è stato paragonabile. Nel 2003 l'incidenza dell'anticiclone africano sull'Italia è durata molti più giorni, e vennero superati anche i 40°, soglia che questa stagione non è stata superata. Se noi, ipotizzo, facessimo un'analisi relativa al superamento dei 36°, invece che dei 34°, sono sicuro che la differenza tra i due anni sarebbe ancora più evidente».

Quindi è azzardato parlare di "nuova estate 2003"?

«Sicuramente rispetto alle ultime estati questa è stata piuttosto calda, e in termini di precipitazioni il dato 2003-2009 è analogo. Ma direi che sì, il paragone è azzardato, almeno per l'analisi dell'intera stagione: può avere più senso, invece il confronto tra i due mesi di agosto.

E poi, comunque, devo dire che l'allarmismo meteorologico non mi piace, mi piace vedere i dati per fare confronti, e ripeto che l'unico mese simile al 2003, quest'anno, è stato agosto: ma l'estate è fatta di tre mesi. Il 2003 resta un caso a sé, e avrà tempi di ritorno molto lunghi».

Allora, a parte il 2003, pensiamo agli avvertimenti che dieci-quindici anni fa i climatologi avanzavano all'opinione pubblica: questi avvertimenti recitavano "attenzione: le estati italiane stanno diventando - e diventeranno sempre più - estati africane, e sempre meno azzorriane, e questo per motivi legati al mutato movimento delle masse d'aria in conseguenza del surriscaldamento globale". La domanda è: quest'estate, e la sua natura bollente, è da inserirsi in un normale processo di oscillazione climatica o no? Il modo in cui si è espletata, cioè, può far pensare che a questo punto sia probabile che le prossime estati toscane (diciamo nei prossimi dieci-vent'anni) siano effettivamente destinate a uniformarsi sempre più (e sempre peggio) al modello "africano" come previsto, o non sussiste davanti alle osservazioni la possibilità di sostenere questa ipotesi in modo più forte rispetto al passato?

«A questa domanda potrebbe ottenere, da persone diverse, risposte diverse. Personalmente propendo più per la seconda ipotesi, anche perchè non mi piacciono gli scenari climatici proiettati a decenni di distanza, quindi non vedo una maggiore probabilità, per intenderci, che la prossima estate sia simile a questa, e anzi potrebbe essere tranquillamente diversa. Peraltro, avendo fatto uno studio climatico a riguardo, posso riportare che l'aumento delle temperature a livello continentale è dovuto soprattutto alla primavera-estate rispetto all'autuanno-inverno.

Che l'estate sia sempre più calda non è una novità, insomma: le medie annuali crescono, però, perchè invece l'inverno, in conseguenza di una maggiore persistenza anticiclonica rispetto al passato (e quindi al fatto che le minime sono più basse) sta mantenendosi pressappoco in media».

Questo, però, è un dato coerente con la meridianizzazione (cioè con l'aumento dei movimenti sulla direttrice nord-sud delle masse d'aria, a scapito di quelli "zonali", cioè sulla direttrice est-ovest, solitamente prevalenti perchè legati alla rotazione terrestre) dei movimenti delle masse d'aria, fenomeno notoriamente associato proprio al Global warming: era cioè previsto che uno degli effetti del Gw sull'Italia fosse, oltre ad una maggiore incidenza degli anticicloni subtropicali, il "caos climatico", caratterizzato da inverni freddi (almeno con un tasso di Gw moderato) e piovosi, alternati a primavere-estati sempre più calde e secche.

«Si, è coerente. Però attenzione: quest'inverno è stato molto piovoso (in termini di precipitazioni dal 1955 ad oggi ci sono stati solo 1-2 inverni così piovosi, sulla Toscana), ma non così freddo: gli episodi di nevicate a bassa quota in Toscana quest'anno si sono contati sulle dita di una mano».

Quindi, in definitiva secondo lei quest'anno l'estate toscana è stata "normalmente molto calda" o - pure senza scomodare il 2003 - la possiamo chiamare "un'estate da Global warming"?

«Non è semplice rispondere: ripeto che mi sembra eccessivo parlare di "estate da Global warming", ma devo dire che mi sembra eccessivo anche parlare di "estate normalmente calda", perchè di anomalie ce ne sono state non poche».

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