[28/12/2010] News

Presentate le richieste per costruire la prima centrale nucleare araba

LIVORNO. La Federal authority for nuclear regulation (Fanr) degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato di aver ricevuto il 27 dicembre «Una richiesta di licenza da parte dell' Emirates nuclear energy corporation (Enec) per costruire il primo impianto ad energia nucleare degli Emirati Arabi Uniti. La richiesta è per le unità 1 e 2 presso il sito proposto da Enec presso Braka, nella Western Region dell'emirato di Abu Dhabi. Il chief executive officer dell'Enec, Mohamed Al Hammadi ha i fascicoli relativi, che consistono in più di 9.000 pagine in formato cartaceo, al direttore della Fanr William Travers, presso la sede del regulator».

La Fanr, in quanto independent regulator del settore nucleare degli Emirati Arabi Uniti, riesaminerà la richiesta, assistita da Technical support organisations (Tso) come Lightbridge e Rskaudit-Irsn/Grs che la aiuteranno a preparare un esame dettagliato. La Fanr recentemente ha anche ricevuto il sostegno dei consorzi Bnes-Isl (costituito da Baynuna nuclear energy services ed Information systems laboratories) e Nt, (costituito da Numark Associates, Amec Nss, Tuv Nord e Vtt Technical Research Institute of Finland).

Travers ha detto: «Valuteremo questa construction application molto bene. Faremo in modo che ogni centrale nucleare negli Emirati Arabi Uniti sia costruita in sicurezza, in modo sicuro e che venga utilizzata solo per scopi pacifici».

In realtà i 16 faldoni consegnatio alla Farn sono il preliminary safety report dell'Enec ad più di un anno dalla gara vinta nell'aprile 2009 da un consorzio coreano per realizzare reattori nucleari Apr 1400. Quattro reattori saranno costruiti a Braka, a 52 Km Ruwais, e dovrebbero entrare in funzione tra il 2017 e il 2020. Secondo "World Nuclear News", altri reattori potrebbero essere acquistati oltre quelli previsti dall'accordo da 20 miliardi dollari «In quanto la domanda di elettricità cresce a partire dagli attuali 16 GWe fino ad una previsione di 40 GWe entro il 2020». Che questa crescita avvenga in un Paese che galleggia sul petrolio, dove lo spreco energetico è la norma ed è ai massimi livelli, e che avrebbe sole e vento in abbondanza per produrre energia pulita, sono dettagli che non sfiorano l'agenzia stampa delle multinazionali del nucleare.

La centrale nucleare di riferimento per Braka sarà quella di Shin Kori 3 e 4, in fase di completamento nel sud-est della Corea del sud. Enec ha spiegato che i reattori degli Emirati saranno «Essenzialmente gli stessi di quelle unità, ma integrate con le modifiche necessarie per adeguarsi alle condizioni climatiche degli Emirati Arabi Uniti e alle modalità della Fanr». Differenze che si riferiscono a una produzione di 50 Hertz, invece di 60 Hertz, nonché alle temperature molto più alte possibilità di tempeste di sabbia. Le prime sedute del Nuclear Safety Review Board dell'Enec, che dovrebbero controllare la "sicurezza e l'efficacia" dello startup del suo programma, saranno presiedute dall'ex presidente della Nuclear regulatory commission Usa, Dale Klein.

Enec sottolinea che la strada per l'autorizzazione dovrebbe essere tutta in discesa: «Tra gli altri vantaggi, questo farà sì che la tecnologia utilizzata per l'impianto degli Emirati Arabi Uniti avrà già superato un processo di autorizzazione prima di subire il processo di autorizzazione Fanr».

D'altronde è difficile che una monarchia federale assoluta come gli Emirati arabi si neghi i permessi per una centrale nucleare che vuole assolutamente costruire. Lo stesso giorno della presentazione del materiale alla Fanr il materiale è stato consegnato anche al ministero dell'ambiente dell'Emirati Arabi Uniti che è intenzionato a dare il via libera necessario per i 4 reattori nucleari di Braka. Inoltre, Enec ha già ricevuto dalla Fanr per Braka licenze per infrastrutture non legate alla sicurezza, come la costruzione di un molo, e una licenza limitata per la realizzazione di componenti principali che è già iniziata in Corea del sud.

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