[27/12/2010] News

La Svizzera vuole "rinnovare" le sue centrali nucleari, ma esplode il caso del combustibile di Mayak

LIVORNO. Tre utility svizzere si sono accordate per sostituire insieme i vecchi reattori nucleari e tagliare le importazioni di energia dalla Francia. E' l'ultima mossa della lobby energetico-nucleare svizzera per mettere le mani sulle forniture elettriche del Paese. Come spiega con dovizia di particolari World nuclear news, l'agenzia di stampa delle multinazionali nucleari, «Alla fine del 2007, Axpo, Centralschweizerische Kraftwerke (Cfc) e Bkw Fmb Energie hanno unito le loro forze in una nuova società per rimpiazzare le centrali nucleari di Beznau e Mühleberg.

Un anno più tardi, dopo Axpo aveva preso il controllo di Cfc come una sussidiaria, Axpo e Bkw Fmb hanno presentato "domande di autorizzazione" per la sostituzione. Separatamente Alpiq ha fatto lo stesso tipo di richiesta con riferimento al sito di Niederamt. Ora, Axpo e Bkw sono stati raggiunte da Alpiq per "unire le ulteriormente forze per perseguire la pianificazione e la costruzione di due nuove centrali nucleari"».

I progetti dei reattori in tutti e tre i siti sono stati approvati a novembre dall'Ispettorato federale della sicurezza nucleare. In realtà si tratta di sostituire reattori nucleari obsoleti e gli svizzeri puntano anche a «Compensare gli accordi di importazione a lungo termine con la Francia che stanno per scadere».

Attualmente a Mühleberg c'è un reattore ad acqua bollente da 306 Megawatt elettrici (MWe), mentre a Beznau ci sono due reattori ad acqua pressurizzata da 350 MWe. Le centrali dovrebbero essere comunque dismesse entro il 2020, nello stesso periodo dovrebbe anche essere eliminata l'importazione di circa 2000 MWe di energia nucleare dalla Francia e dovrebbe essere chiusa una centrale idroelettrica da 355 MWe a Mill Mountain.

«La perdita di tanta produzione di energia a basso tenore di carbonio in una sola volta potrebbe essere un serio problema ambientale per la Svizzera», dicono preoccupate le tre industrie nucleari, che quindi hanno annunciato di voler unire i loro attuali progetti in una società di progettazione congiunta su base paritaria. «Le decisioni sui siti o l'ordine di priorità saranno prese in una fase successiva», si legge in un comunicato congiunto. Questo potrebbe avvenire a metà del 2012, quando il governo svizzero si pronuncerà sulle loro proposte.

Intanto questa nuova lobby che puzza molto di monopolio nel Paese simbolo del liberismo, ha già le idee più che chiare: le nuove centrali arriveranno fino a 1600 MWe, ma non specificano quali reattori intendono utilizzare, né quale sarà il loro fornitore. Li sveleranno solo poco prima della presentazione della richiesta di permesso di costruzione, ma Axpo e Bwk nel 2008 svelarono l'identikit: «E' chiaro che dovrebbero essere costruiti due impianti di ultima generazione con identica potenza e che dovrebbe essere preso in considerazione solo un produttore di tecnologia riconosciuta a livello mondiale». Vuoi vedere che i francesi non forniranno più elettricità ma piazzeranno agli svizzeri le centrali nucleari per produrla?

Intanto, mentre si annuncia questo strano rinascimento nucleare, Greenpeace ricorda agli svizzeri da dove stanno prendendo il combustibile per fare andare avanti proprio la centrale di Beznau e quella di Gösgen: «Si approvvigionano nel tristemente celebre impianto di Mayak, in Russia».

«Fino ad ora - spiegano gli ambientalisti - è soprattutto Axpo, in quanto proprietaria della centrale nucleare di Beznau, che ha dovuto rispondere alle critiche dell'opinione pubblica. L'impresa ha promesso di assicurare una trasparenza totale sui suoi acquisti di combustibile», ma Greenpeace ha inviato una lettera aperta anche agli azionisti della centrale nucleare di Gösgen per metterli di fronte alle loro responsabilità ed invitarli «Ad assicurare la piena trasparenza sui loro affari che trattano con Mayak e ad assumersi le loro responsabilità per i danni massicci causati agli abitanti ed all'ambiente della regione. Queste transazioni non sono accettabili». La lettera è arrivata alla vigilia di Natale agli azionisti diretti della centrale di Gösgen: Alpiq, Axpo, Ckw, Ewb e la città di Zurigoi, ma anche alle imprese elettriche ed ai Cantoni direttamente coinvolti: Ginevra, Vaud, Valais, Neuchâtel, Fribourg e Berna, Aargau, Glarus, Luzern, Uri, Zug ed alle città di Ginevra, Losanna, Berna e Lucerna. Insieme alla lettera Greenpace Svizzera ha pubblicato anche "Contaminés et oubliés", un reportage fotografico con commento che illustra la tragica situazione di Mayak

Nella lettera gli ambientalisti ricordano che «A settembre 2010, è stato reso pubblico che la centrale nucleare di Gösgen si approvvigiona di combustible nucleare dal complesso nucleare di Mayak in Russia. Nel novembre scorso, Greenpeace si è resa con una delegazione di giornalisti nei dintorni di Mayak. L'organizzazione ecologista ha effettuato delle misurazioni, rilevando in diversi luoghi delle radiazioni elevate come a Chernobyl. Le scorie radioattive che contaminano i corsi d'acqua ed i suoli dalla messa in servizio di Mayak, 60 anni fa, sono state la causa di gravi catastrofi ambientali. Il tasso di cancro nella regione di Tschelyabinsk è largamente più elevato della media, come il numero di aborti; numerosi bambini nascono con malformazioni genetiche ed handicap di estrema gravità».

Per Greenpeace «non esiste alcuna prospettiva perché l'impianto produca in maniera pulita in un tempo ragionevole. Solo una bonifica completa di tutta la regione potrebbe proteggere gli abitanti dalla contaminazione radioattiva».

Gli ambientalisti chiedono ad imprese e Cantoni «A fare pressioni sulla società gestrice KKW Gösgen S.A. ed I suoi azionisti perché rispondano pubblicamente alle domande seguenti. Riguardo alla trasparenza: 1. Quali sono le informazioni di cui dispone la centrale nucleare di Gösgen per quel che riguarda il rispetto delle norme di sicurezza e di protezione dell'ambiente nel quadro dei processi produttivi negli impianti di Mayak? 2. E' possibile legare le attuali transazioni con Mayak a delle esigenze relative alla qualità ambientale, sapendo che gli operatori delle centrali nucleari svizzere non hanno contratti diretti con Mayak e che i contratti sono già stati firmati? 3. La protezione delle persone e dell'ambiente può essere garantita negli impianti di Mayak e intorno a loro? 4. Pensate che sia accettabile continuare ad approvvigionarsi di combustibile nucleare a Mayak, o che i contratti esistenti saranno denunciati? E se si, quando saranno denunciati? 5. La S.A. KKW Gösgen ed i suoi azionisti sono pronti a pubblicare delle indicazioni univoche e complete sulla provenienza del combustibile nucleare, come richiede loro il Consiglio federalel? 6. Quando S.A. KKW Gösgen ed I suoi azionisti saranno pronti a pubblicare su internet un'informazione completa sulla realtà della situazione in materia di combustibile nucleare? Riguardo al rispetto dei diritti umani 7. Quali sono le responsabilità civili ed in materia di diritti degli esseri umani che emergono dalla produzione di combustibile nucleare per i fornitori e per la S.A. KKW Gösgen ed i suoi azionisti? 8. Quali sono le misure immediate ed a lungo termine che la S.A. KKW Gösgen ed I suoi azionisti intendono prendere per assumersi le proprie responsabilità? 9. Come la S.A. KKW Gösgen ed I suoi azionisti intendono assumersi questa responsabilità morale riguardo a delle persone direttamente colpite delle conseguenze dello sfruttamento nucleare di Mayak?».

Contaminés et oubliés: http://www.greenpeace.org/switzerland/fr/multimedias/albums/contamines-oublies/

 

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