[03/09/2009] News

Francia: carbon tax a 14 euro a tonnellata di CO2 e anche la "Confindustra" alla fine dice oui

LIVORNO. Nel 2010 in Francia entrerà in vigore la carbon tax ed il primo ministro François Fillon ha annunciato su Le Figaro Magazine che verrà applicata «in maniera progressiva. Partendo dal prezzo della tonnellata sul mercato, cioè 14 euro». «In seguito - ha aggiunto - , metteremo in campo una commissione indipendente incaricata di misurare gli effetti della politica messa in opera e di proporre dei correttivi».

Intanto la carbon tax, chiamata anche "contribution climat-énergie" (Cce) non verrà applicata uniformemente in tutta la Francia: i territori rurali, quelli con alti tassi di disoccupazione e meno sviluppati secondo Fillon «beneficeranno di misure di accompagnamento».

«La carbon tax - ha spiegato -  è un trasferimento di fiscalità, non una nuova tassa. Per le imprese, sarà compensata con la soppressione della parte della tassa professionale basata sugli investimenti. Quanto alle famiglie, beneficeranno di una diminuzione della fiscalità sul lavoro, sia sull'importo sulle entrate, sia con un calo dei costi sociali».

Secondo il Mouvement des Entreprises de France (Medef), la Confindustria francese, la Cce le imprese sono «Del tutto aperte al principio, a condizione che la loro competitività sia preservata, quindi ad "iso fiscalité", ed a condizione che questo contributo sia pensato con un una sua scomparsa come linea di orizzonte»

Secondo la presidente del  Medef Laurence Parisot se la carbon tax vedrà davvero la luce dovrà essere «Per dare un segnale per i prezzi dei prodotti che contengono carbonio e per i loro processi produttivi. E' per fare in modo che abbiano progressivamente un costo superiore in funzione della quantità di carbonio utilizzata», ma aggiunge anche che la Cce non avrà successo  «se non è sostenibile e se non riguarda il maggior numero di soggetti: famiglie, imprese, amministrazioni e comunità locali. La carbon tax non deve dunque essere assimilata ad una tassa sui redditi».

Il Medef sta ancora studiando il dossier fornito dal governo francese «straordinariamente complesso e che non deve sbagliarsi sulla maniera di porre la problematica. Il soggetto deve essere anche affrontato in un contesto europeo, con l'ossessione di preservare la competitività delle imprese, soprattutto di quelle piccole e medie».

Il Medef chiede che la carbon tax «venga messa in atto a prelievo costante» e sostiene che per essere davvero efficace «richieda una riflessione  attiva di tutti per lottare contro l'effetto serra ed implica un reale incentivo di ciascuno a cambiare il proprio comportamento». In un'intervista a Le Monde, la Parisot ha chiesto un "chèque vert", un assegno verde,  di protezione per le imprese che saranno interessate alla carbon tax, per  far si che il carico fiscale non aumenti.

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