[23/12/2010] News

Nucleare, armi, petrolio e gas: il menu della cooperazione tra India e Russia

LIVORNO. La Russia e l'India hanno firmato nuovi accordi per fornire missili e caccia stealth all'esercito indiano e per costruire nuovi reattori nucleari in India. Il presidente russo Dimitri Medvedev è tornato dalla sua visita di due giorni a New Delhi con la promessa di raddoppiare gli scambi russo-indiani in quattro anni.

L'India ha confermato lo stretto e storico legame con Mosca, mai interrotto nemmeno dopo il crollo dell'Unione Sovietica, e i russi hanno ristabilito il loro rapporto privilegiato con New Delhi che sembrava appannato dopo le recenti visite (e gli accordi commerciali-nucleari) del presidente Usa Barack Obama, del premier cinese Wen Jiabao e del presidente francese Nicolas Sarkozy.

I russi sorridono a trentadue denti, ma sanno bene che la corsa senza esclusione di colpi ai contratti militari con l'India si svolge sulla corsia dei contratti da 100 miliardi di dollari che l'India investe nella sua espansione della produzione di energia nucleare, strettamente legata al nucleare militare. Che i potenti della terra facciano la fila davanti ai palazzi del potere indiano per fornire materiale, centrali e attrezzature nucleari ad un Paese che non ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (e praticamente in guerra "sospesa" con il Pakistan, altro Stato nucleare "illegale" rifornito da statunitensi e cinesi) è una "stranezza" inspiegabile, proprio mentre il Senato Usa da il via libera al Trattato Start e i russi si dicono pronti ad attuarlo. Ma questa "stranezza" si spiega bene con le parole pronunciate dal primo ministro indiano Manmohan Singh nella conferenza stampa con Medvedev a New Delhi: «C'è un enorme potenziale non sfruttato per lo sviluppo delle nostre relazioni in particolare nel settore del commercio e degli affari economici».

I Russi, per rinsaldare l'amicizia, si sono presentati in India con un regalo di Natale: un prototipo di PAK FA stealth fighter, testato con successo a gennaio, in ritardo di 13 anni rispetto al suo concorrente F-12 Raptor statunitense, ma per il quale gli indiani sono disposti a versare 295 milioni di dollari. Secondo alcuni analisti russi l'India potrebbe comprare fino a 300 aerei da guerra, e il contratto potrebbe valere qualcosa come 30 miliardi di dollari. Nel nome della pace e della sicurezza, l'India, che è il maggior cliente o per gli armamenti russi, negli ultimi 10 anni ha triplicato il budget della difesa, non solo in funzione anti-pakistana, ma per contrastare la crescente potenza cinese. In questo preoccupante scenario militar-nucleare rientra anche l'accordo tra l'indiana BrahMos Aerospace Pvt. E la russa NPO Mashinostroyenia per produrre missili per l'esercito indiano, un accordo del quale non è stato svelato nessun dettaglio. Il tutto in un Paese in forte crescita, ma che ha più persone sotto il limite di sopravvivenza ed affamate dell'intera Africa.

Nel menu degli incontri russo-indiani non poteva naturalmente mancare petrolio e gas, ma il piatto forte è stato il nucleare. «Le relazioni tra l'India e la Russia rivestono il carattere di "partenariato strategico" - ha detto il premier indiano Manmohan Singh - Gli accordi firmati al termine dei negoziati aprono nuovi orizzonti a questo partenariato e contribuiscono allo sviluppo dei settori tradizionali e della cooperazione bilaterale. L'accordo intergovernativo di cooperazione per petrolio e gas è il frutto di un lungo lavoro effettuato dalle due parti. La Russia è sempre stata un amico fedele dell'India. La Russia ci ha aiutati a sviluppare la nostra base scientifica ed industriale e sono felice di annunciare che abbiamo firmato un programma globale a lungo termine nei settori della scienza e della tecnica».

Il ministro dell'energia Serguei Chmatko d il ministro indiano del petrolio e del gas, Gaz Murli Deora, hanno firmato un accordo di cooperazione.  Mosca e  New Delhi si sono impregnate a promuovere progetti concreti che favoriscano contatti di affari diretti tra le compagnie petrolchimiche russe ed indiane. Reliance Industries e Oao Sibur hanno firmato un contratto petrolchimico, Dr. Reddy's Laboratories e  Russia R-Pharm hanno annunciato una joint venture, la Tata Group ha detto che lavorerà al progetto del parco tecnologico Skolkovo, alla periferia di Mosca, che i russi vorrebbero far diventare la loro Silicon Valley. Afk Sistema, la holding del miliardario russo Vladimir Yevtushenkov, collaborerà con l'India's Oil & Natural Gas Corp (Ongc) per espandere la produzione di petrolio con progetti comuni all'estero. Le due imprese studieranno «Una potenziale transazione» che coinvolga le imprese petrolifere russe, e la Ongc vuole estendere le sue attività in Russia, il più grande produttore mondiale di petrolio e gas.

Nella dichiarazione congiunta finale Singh e Medvedev sottolineano che «La Russia e l'India pensano di intensificare la loro cooperazione nel settore dell'energia nucleare. Le parti hanno espresso la loro soddisfazione a proposito dello sviluppo della cooperazione bilaterale riguardante l'energia nucleare e la speranza di intensificare e rafforzare le loro relazioni in questo campo».  Medvedev e Singh hanno evocato come esempio «La messa in servizio del primo e del secondo blocco della centrale nucleare indiana di Kudankulam costruita con il concorso degli specialisti russi».  La Russia  è soddisfatta per  la decisione di creare in India «Un centro globale di partenariato in materia di energia nucleare» e si è detta pronta a discutere le modalità di collaborazione con questo centro. India e Russia sono anche d'accordo per una collaborazione nel nucleare civile con Paesi terzi.

L'accordo energetico-militare tra India e Russia prevede che lo Stato-mercato-energetico russo costruisca in India 18 reattori nucleari in tre località: nella centrale nucleare in costruzione a Kudankulam, nello Stato del Tamil Nadu,  a Calcutta e un altro luogo ancora sconosciuto. Il capo di Rosatom, Sergei Kiryenko, ha spiegato che «Ogni impianto avrà almeno sei reattori e il primo a Kudankulam sarà operativo entro la fine di marzo».

L'accordo nucleare dell'India con gli Usa del 2005, che avrebbe dovuto "calmare" le acque, ha invece innescato una nuova competizione: mentre gli americani si rifanno alle garanzie di sicurezza dell'International atomic energy agency, e per questo le società private statunitensi restano indietro, le imprese statali francesi e russe hanno spregiudicatamente accettato la concorrenza e se ne fregano sia delle crescenti proteste anti-nucleari in India, sia della possibilità che la nuova legge indiana possa ritenerle responsabili dei danni in caso di un incidente nucleare, tanto pagheranno (se mai pagheranno davvero) i contribuenti dei loro Paesi.

Il summit di New Delhi è stato anche l'occasione per confermare l'appoggio dei russi all'ingresso dell'India come membro permanente nel Consiglio di sicurezza dell'Onu (come avevano già fatto Obama, Sarkozy e  Wen) e per annunciare la prossima entrata nel Gruppo Bric (Brasile, Russia, India, Cina) del Sudafrica, il che probabilmente renderà superfluo il Basic (Brasile, Sudafrica, India, Cina), ma creerà qualche problema per i negoziati sul clima, visto che la Russia è contraria al proseguimento del Protocollo di Kyoto che gli altri 4 Paesi emergenti chiedono invece a gran voce.

Torna all'archivio