[15/12/2010] News

Il giallo del viaggio del "setaccio" radioattivo. Nuova contaminazione da trizio in Francia

LIVORNO. Dopo la recente contaminazione radioattiva a Saint-Maur-des-Fossés, in Val-de-Marne, dove l'Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire (Irsn), il 9 dicembre ha accertato che gli scarichi di trizio nell'aria e nell'acqua proseguivano in una zona residenziale, malgrado la fonte all'interno dell'impresa 2M Process fosse stata "bloccata" un mese prima, l'Irsn ha annunciato ieri che a Bondoufle (Essonne) ha rilevato una contaminazione da trizio «Fino ad ora sconosciuta».

Però già il 5 novembre nel dispaccio dell'agenzia Afp "Enquête en cours sur la contamination au tritium chez un prestataire du CEA" si poteva leggere che «Altre indagini sono condotte parallelamente a Bondoufle (Essonne) sul sito della società Etudes et Diffusion».

Secondo Réseau "Sortir du nucléaire" si tratta di una contaminazione vecchia che risalirebbe all'inizio dell'anno e precedente la contaminazione r3egistrata a novembre a Saint-Maur-des-Fossés: «Questi due inquinamenti sono il frutto di uno stesso oggetto contaminato, un "setaccio" radioattivo che il Cea (Commissariat à l'Énergie Atomique) ha lasciato uscire senza controllo dal suo centro di produzione di test nucleari a Valduc (Côte-d'Or)». Secondo gli antinucleari francesi Irsn, Cea e Autorité de Sûreté Nucléaire Asn) «Sono al corrente della presenza del "setaccio" radioattivo a Bondoufle da 6 settimane».

Il portavoce di "Sortir du nucléaire", Jean-Pierre Minne, si chiede: «Come è possibile che la reazione sia così tardiva? Perché l'Irsn non ha realizzato dei prelievi che il 6 dicembre, cioè un mese dopo aver avuto conoscenza della possibile contaminazione dei locali del concessionario del Cea a Bondoufle?».

In effetti la relazione dell'Irsn è abbastanza preoccupante: «Le analisi urinarie dei visitatori presenti nel sito della società Etude et Diffusion a Bondoufle hanno permesso di mettere cin evidenza su questo sito una contaminazione da trizio fino ad allora sconosciuta. Le indagini complementari condotte dall'Irsn nei locali di questa impresa hanno confermato l'esistenza di una contaminazione residuale di trizio su questo sito, attestando che gli esperimenti effettuati se questo sito hanno certamente prodotto un'emissione di trizio».

L'Rsn non ha riscontrato contaminazioni nei locali ma all'interno ha trovato trizio "residuale" nell'aria(28 Bq/m3). I test effettuati dal 20 gennaio al 2 febbraio, sull'acqua conservata in due bidoni avevano rilevato una concentrazione di trizio di 55.000 Bq/l. Nei campioni di vegetali raccolti nell'immediate vicinanze dell'impianto il trizio (totale) ha una concentrazione tra 45 e 450 Bq/kg. La contaminazione sembra riguardare una zona ridotta «corrispondente al luogo di sversamento delle acque prodotte dai test condotti in gennaio».

La situazione sembra diversa da quella della 2M Process di Saint-Maur, dove il 5 novembre la contaminazione aveva raggiunto i 200 000 Bq/m3. «tuttavia - dice lo stesso Irsn - queste osservazioni fatte sul sito di Bondoufle molti mesi dopo il ritiro dell'attrezzatura all'origine di questo inquinamento, lasciano supporre che la contaminazione da trizio in questo sito abbia potuto essere più importante al momento in cui i test sono stati realizzati. I risultati delle misure ottenute dall'Irsn durante le sue recenti indagini non permettono di apprezzarne l'importanza».

"Sortir du nucléaire" ci va giù duro e denuncia «Le gravi incompetenze dell'Irsn, dell'Asn e del Cea» e chiede un'inchiesta urgente condotta da esperti indipendenti, e non da rappresentanti dello Stato o dell'industria nucleare.

La cosa abbastanza incredibilee ancor più preoccupante è che si sia utilizzata un'attrezzatura usata per operazioni delicate ed a rischio: «Il "setaccio" molecolare che ha generato questo doppio inquinamento ha lasciato il sito del Cea di Valduc nel gennaio 2010 - evidenziano i no-nuke francesi - Secondo le dichiarazioni del Cea, questo materiale altamente radioattivo ha soggiornato a Bondoufle fino ad aprile 2010, per arrivare a St Maur des Fossés in octobre. Il Cea si è accorto della contaminazione di uno dei suoi sub-appaltanti il 3 novembre scorso; l'incidente è stato dichiarato all'Asn il 4 novembre e classificato di livello 2 sulla scala Ines che ne conta 7t. Ma l'Irsn ha annunciato la contaminazione di Bondoufle solamente il 14 dicembre».

A novembre Réseau "Sortir du nucléaire", contattata da chi vive intorno all'impianto nucleare di Saint-Maur-des Fossés, ha presentato una denuncia per «Messa in m pericolo della vita altrui», ma l'Asn e l'Irsn hanno cercato in tutti I modi di minimizzare le conseguenze sanitarie dell'inquinamento da trizio .

Minne definisce «Doppio linguaggio» quello dell''Asn e dell''Irsn riguardo all'impatto del trizio sulla salute: «Come è possibile che un materiale altamente radioattivo abbia potuto viaggiare da Valduc a Bondoufle e fino a St Maur des Fossés, contaminando al suo passaggio lavoratori, abitanti nelle vicinanze, colleghi? Quanto tempo è rimasto in ogni luogo? Qual è la sua reale radioattività?. Réseau "Sortir du nucléaire" chiede nuovamente che venga fatta luce su questo scandalo sanitario. Tutto deve essere messo in opera per misurare l'impatto di questo doppio inquinamento e per farlo cessare il più presto»

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