[14/12/2010] News toscana

La Regione individua le prime zone dove sarà vietato installare il fotovoltaico a terra

FIRENZE. In attesa che vengano definite le linee guida regionali sulle fonti rinnovabili, la Giunta regionale ha approvato la proposta di delibera che mette nero su bianco una prima individuazione delle zone dove sarà vietata l'installazione di impianti fotovoltaici a terra.    

Il provvedimento è stato firmato dai tre assessori all'ambiente e energia Anna Rita Bramerini (Nella foto), al governo del territorio Anna Marson e all'agricoltura Gianni Salvadori. Innanzi tutto si pone un limite alla diffusione in area agricola di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni (cioè quelli superiori ai 200 kw) favorendo gli impianti di piccola dimensione (da 5 kw a 20 kw) e media dimensione (da 20 kw a 200 kw), e privilegiando la funzione di integrazione del reddito agricolo.

Poi nel documento viene fornito un primo elenco delle aree non idonee al fotovoltaico distinte per potenza degli impianti e dimensione (da 5 a 20 kW, da 20 a 200 kW ed oltre 200 kW) e per tipologia. Cioè: "siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco", ad esempio la Val D'Orcia; "aree e beni immobili di notevole interesse culturale"; "aree e immobili vincolati"; "zone all'interno di coni visivi e panoramici la cui immagine è storicizzata";  "emergenze culturali e zone contigue a parchi archeologici e culturali"; "aree naturali protette"; "zone umide ai sensi della convenzione di Ramsar"; "aree Dop, Doc, Docg e Igp"; "aree classificate a rischio idraulico e geomorfologico e aree adibite a interventi di messa in sicurezza"; "zone vincolate in base all'art.142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio".

«Con questa proposta la Toscana si allinea agli indirizzi nazionali coniugando lo sviluppo del fotovoltaico con la valorizzazione del territorio rurale e della sua economia -- ha sottolineato Bramerini -- Nei prossimi giorni si aprirà una ulteriore fase di lavoro in cui sarà fatta una rapida ricognizione presso province e comuni per raccogliere proposte di individuazione di ulteriori aree non idonee per il fotovoltaico e per le altre energie rinnovabili». I criteri di inserimento degli impianti nella aree idonee saranno invece specificati in un atto successivo così come la individuazione delle aree non idonee per le altre tipologie di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (eolico, biomasse, ecc.).

«Con questa scelta - ha aggiunto  Marson- salvaguardiamo il paesaggio rurale e l'agricoltura, attività essenziale alla riproduzione del paesaggio stesso, indirizzando le installazioni di grandi impianti nelle aree già urbanizzate o degradate». L'assessore all'agricoltura Salvadori ha poi ribadito: «Le produzioni di qualità dell'agricoltura toscana ed il suo paesaggio rurale sono il biglietto da visita della Toscana nel mondo, una delle maggiori attrattive del turismo  nella nostra regione e una delle principali voci dell'export agroalimentare. Era del tutto logico e coerente con la politica di tutela e valorizzazione del territorio e delle produzioni agroalimentari di qualità andare nella direzione assunta con questa delibera. Incentiviamo l'uso delle energie alternative ma certamente queste devono essere compatibili con il nostro territorio e le sue produzioni di qualità» ha concluso l'assessore.

Il provvedimento è stato accolto positivamente dalla Cia Toscana: «Si tratta di un provvedimento molto atteso dagli agricoltori, che dovrebbe orientare le scelte dei comuni per lo sviluppo del fotovoltaico - ha dichiarato il presidente Giordano Pascucci - Siamo molto soddisfatti perché vediamo finalmente riconosciute le posizioni che da tempo la Cia sostiene, a favore dei piccoli impianti diffusi e contro l'aggressione selvaggia al territorio agricolo. Apprezziamo il fatto che la Giunta nel suo insieme, grazie all'impegno congiunto degli assessori competenti, che hanno fatto proprie le proposte concrete avanzate dall'assessore Gianni Salvadori, riconosca con questo provvedimento il ruolo fondamentale che l'agricoltura può svolgere a favore di uno sviluppo delle fonti rinnovabili che rispetti l'ambiente ed il paesaggio» ha concluso Pascucci. Adesso la proposta passerà al Consiglio per la votazione permettendo, nelle prossime settimane, di avviare il confronto con gli enti locali.

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