[13/12/2010] News

Ricerca energetica, l'Europa non premia solo le rinnovabili e conferma lo spreco di risorse a favore dell'atomo

FIRENZE. L'Europa, nonostante le ristrettezze economiche, investe in ricerca energetica sulle fonti rinnovabili, ma anche sull'atomo. Nel corso della conferenza Eneri (Infrastruttura per la ricerca energetica) organizzata a Bruxelles dalla presidenza Belga, è stato annunciato dai ministri della Ricerca dei Paesi dell'Unione europea e dei Paesi associati, oltre che dalla commissione Europea, che il vecchio continente si avvarrà di tre nuove infrastrutture.

I nuovi centri di ricerca si occuperanno di energia eolica, solare e nucleare e richiederanno un investimento globale di circa 1,2 miliardi di euro. «Si tratta di infrastrutture all'interno del Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche, messo a punto per facilitare la collaborazione e lo scambio di conoscenza tra i vari attori del mondo scientifico, spiegano da Bruxelles- ma anche per creare stretti legami tra ricerca, tecnologia, industria e utilizzazione commerciale».

In base al programma messo a punto nel 2010 dall'Esfri (Forum strategico europeo sulle infrastrutture europee di ricerca) sono 50 le nuove strutture di ricerca, o di grandi trasformazioni di quelle esistenti, che bisognerà creare nei prossimi 10-15 anni per restare il punto di riferimento della ricerca. I costi previsti per la realizzazione sono di 20 miliardi di euro, mentre per la sola manutenzione ci vorranno circa 2 miliardi di euro all'anno, finanziamenti che arriveranno principalmente dagli Stati membri, ma che riceveranno il sostegno comunitario nel quadro dei programmi europei. L'Unione europea che per il futuro pare credere al mix energetico rinnovabili-nucleare, vorrebbe realizzare il 60% de centri di ricerca ritenuti prioritari entro il 2015.

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