[10/12/2010] News

Secondo l'Aie solo con il mix nucleare-rinnovabili si possono contrastare i gas serra

FIRENZE. L'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) nel rapporto World Energy Outlook 2010 sostiene che l'unica soluzione possibile per ridurre la quantità di anidride carbonica presente in atmosfera, è rappresentata dal mix energetico di nucleare e rinnovabili.
Secondo lo studio, per contrastare i gas serra è necessario aumentare entro i prossimi 25 anni la produzione di energia nucleare tra il 52 e il 135 per cento e quella da fonti rinnovabili tra il 75 e il 211 per cento.

Nel 2035, quindi, il nucleare da una parte e il solare e l'eolico presi insieme, dovranno coprire ciascuno il 20 per cento dell'energia elettrica prodotta. Al di là delle risorse economiche ingenti e pare non disponibili per poter sviluppare tutte e due le produzioni, secondo altri studi nel 2050 in Germania  le energie rinnovabili potrebbero coprire tutto il fabbisogno di energia elettrica.

Considerate anche le difficoltà insediative che troverà il nucleare sul territorio (senza considerare tutto il resto) vale la pena puntare solo sulle rinnovabili, sulla riduzione di consumi e scommettere sull'efficienza energetica.

Ovviamente non la pensa così Fatih Birol il direttore del Centro studi dell'Agenzia, che ha illustrato il futuro delle diverse fonti energetiche, e in particolare del nucleare, negli scenari globali,  nell'incontro organizzato dal Forum Nucleare Italiano che si è tenuto oggi alla Camera. Nell'occasione il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli,ha denunciato il forte ritardo per il ritorno al nucleare in Italia in tutta la sua fase attuativa. Galli ha osservato che «intorno alla ripresa del nucleare esiste una potenziale consistente filiera di imprese (550 imprese potenzialmente interessate a beneficiare di una quota che si aggira attorno al 55% degli oltre 30 miliardi di investimento previsti dal piano del governo) che però rischia di rimanere lettera morta. E' necessario che l'Agenzia "quasi" costituita sia perfezionata nelle nomine e messa nelle condizioni di agire al più presto con risorse adeguate».

Secondo Galli l'Italia dispone di un sistema energetico fragile e in parte inadeguato a gestire la sfida della competizione sui mercati internazionali e  per questo è necessaria una diversificazione del mix produttivo che «consenta maggiore sicurezza negli approvvigionamenti prezzi più bassi per aumentare la competitività delle imprese, rispetto degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. Il Governo ha avviato un ambizioso programma per la ripresa della produzione elettronucleare nel nostro paese. Tuttavia non possiamo esimerci dal constatare il forte ritardo in tutta la fase attuativa solo in parte dovuta all'assenza per quasi sei mesi di un titolare del dicastero dello sviluppo economico» ha concluso il direttore generale di Confindustria.

Torna all'archivio