[10/12/2010] News

Resoconto convegno "Energia democratica"

"Energia democratica, quali scenari tra ambiente ed economia", è il titolo del convegno che ASM ha organizzato oggi e che ha riunito personalità del mondo politico, accademico e industriale. Il convegno rientra nelle iniziative del tavolo del distetto ecologico di cui fanno parte anche Provincia e Comune di Prato, Gida e Pin. Quello dell'energia democratica è un tema complesso e affascinante in grado di ispirare riflessioni che spaziano dalla politica all'industria, dall'economia al sociale; per questo ASM ha voluto incentrare sull'argomento una giornata di studi servita a sottolineare una volta di più l'inclinazione dell'azienda a rappresentare le idee innovative, sostenibili ed ecologiche che possono svilupparsi sul territorio.

I lavori sono stati introdotti dal vicepresidente di ASM Antonio Rancati che ha parlato dell'importanza di aprire confronti su temi che possono spingere il distretto su altri fronti, senza per forza introdurre l'elemento della diversificazione, semmai quello dell'opportunità. E' stato il vicesindaco e assessore all'Ambiente Goffredo Borchi a portare il saluto dell'amministrazione comunale: "Il Comune di Prato - ha detto - è impegnato a far sì che le soluzioni possano trovare sbocchi nonostante la crisi. Nessuno ha l'arroganza teorica di spostare l'attenzione sulla crisi del distretto introducendo oggetti di novità come il distretto verde, ma vogliamo non disperdere nessuna delle occasioni che si presentano. Abbiamo aziende pronte e capaci di investimenti e orientamenti innovativi, le invitiamo a fare sistema perché solo così possono emergere realtà già radicate. Sulla capacità imprenditoriale di Prato è possibile e giusto scommettere".      

Divisa in due momenti la giornata di studio: i lavori della mattina, moderati dal caporedattore de La Nazione di Prato Piero Ceccatelli, è stata riservata alle esperienze delle aziende del territorio che hanno trovato nello svolgimento del loro normale lavoro sbocchi per combattere la crisi, mentre nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda con la presenza, tra gli altri, del vicepresidente di Iswa International David Newman.

"Il concetto di energia democratica - ha detto Piero Ceccatelli - è uno stimolo interessante, soprattutto perché l'energia è sempre stata associata al potere e spesso causa scatenante di grandi conflitti. Prato può investire su questo fronte, ci sono gli spazi per farlo e soprattutto le capacità". Allacciandosi al commento di Ceccatelli, è fin troppo facile trovare una definizione per le cinque esperienze a cui ASM ha dato spazio: forte vocazione per il rispetto delle risorse ambientali, capacità di reinventare, attenzione al riutilizzo delle materie e coraggio della diversificazione economica. Tutto questo fa di Prato una realtà imprenditoriale sorprendente e innovativa.

La prima esperienza è arrivata da Riccardo Matteini, amministratore delegato del Gruppo Colle che ha spiegato come l'azienda tessile ha saputo trasformarsi e dar vita ad una sinergia, la società PuraEnergie, che conta 22 soci e si occupa di progettazione e realizzazione di centrali idroelettriche e impianti eolici. Tutto è nato dalla necessità di controllare e ottimizzare i consumi dell'azienda, una pratica che ha portato l'imprenditore ad avvicinarsi al mondo della produzione di energia pulita fino a fargli tracciare la via di un nuovo business. 

Lamberto Cecchi, titolare del progetto "500gr" ha invece parlato del tessuto cardato di lana rigenerata che è protagonista di una collezione di abbigliamento e accessori per uomo che il prossimo anno debutterà a Pitti Filati. Un materiale che ha un basso impatto ambientale e permette di riutilizzare scarti di lavorazioni tessili e abiti dimessi.

Angelo Pezzati, presidente dell'Interporto della Toscana Centrale, ha illustrato l'impegno contro le emissioni inquinanti e a favore della riduzione dei consumi. Centrato l'obiettivo di movimentare 40mila tonnellate di merci tramite la ferrovia anziché la gomma: tradotto, significa 6mila tir in meno che attraversano la Toscana con tutto le conseguenze positive in termini di minor inquinamento. In più, l'Interporto sta lavorando per dotare le superfici coperte di pannelli fotovoltaici e sostituire l'illuminazione dei piazzali con sistemi a led che, a fronte di un minor consumo, hanno anche una maggiore durata.

Interessante anche l'esperienza della Manifattura Maiano, rappresentata da Sara Casini: l'azienda produce pannelli isolanti termoacustici, dunque semilavorati per l'edilizia ricavati da fibre tessili riciclate. In un anno, la Manifattura Maiano ha riciclato oltre 4.600 tonnellate di fibre tessili altrimenti destinate alla discarica o all'inceneritore.

Infine Estra, la multiutility che ha realizzato quello che fino ad oggi è il più importante impianto di teleriscaldamento della Toscana. Riccardo Matteini ha spiegato che l'impianto serve 700 alloggi costruiti a Sesto Fiorentino e che è abbinato al sistema di cogenerazione che permette di intercettare e valorizzare energia termica altrimenti dispersa. Tanti i benefici da un punto di vista gestionale ed economico: negli appartamenti, in sostanza, arriva energia termica, elettrica e frigorifera senza che il proprietario debba preoccuparsi di impianti propri.

Interessanti gli interventi del professor Ennio Carnevale dell'Università di Firenze e del professor Alberto Marino dell'Università Cattolica di Milano. Il primo ha parlato dello squilibrio di utilizzo di energie primarie tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo. Con un avvertimento: "La corsa ad una migliore qualità della vita da parte dei paesi emergenti - ha spiegato - produrrà un fortissimo aumento dell'inquinamento con problemi che ricadranno su tutti". Il professore ha poi criticato la scelta di rinunciare alla produzione in proprio di energia nucleare che di fatto aumenta di tantissimo i costi che l'Italia sostiene per il suo fabbisogno energetico.

Il professor Marino, esperto di marketing, ha invece invitato a smettere l'uso della parola "riciclato", specie se abbinata a capi di abbigliamento. "Un termine che potrebbe preoccupare e frenare chi acquista una giacca o un abito - ha detto - mentre altre parole che hanno lo stesso significato potrebbero contribuire ad acquisti più responsabili e consapevoli, oltre che ecologici". In più, il professor Marino ha esortato il territorio ad investire nel marketing, insomma a fare promozione. 

Tanti gli spunti della tavola rotonda. David Newman, vicepresidente di Iswa International, ha posto l'accento su come e quanto incide la gestione dei rifiuti sul clima. Fondamentale recuperare, riciclare, e per ultimo usare i rifiuti per produrre energia. In altre parole, Newman ha sottolineato che se proprio non si può fare a meno di produrre rifiuti, almeno si utilizzi ciò che resta per fare energia. E a proposito degli investimenti dei privati nel campo della produzione di energie, il vicepresidente di Iswa International ha detto che l'attrattiva e l'incentivo è dato solo da strategie, politiche e regolamenti chiari.

Michelino Sonnessa del Centro Studi di Spazio Euromediterraneo ha parlato dell'attività della sua associazione che opera in Europa e in Africa con l'obiettivo di valutare le potenzialità e i metodi per sfruttare le opportunità energetiche rinnovabili. Rifacendosi al principio dell'approvvigionamento energetico da parte dei territori in maniera democratica, Sonnessa ha parlato del nord-Africa che ha disponibilità di grandi risorse ad oggi non ancora sfruttate a livello locale.

Salvatore Savastano, commercialista di Roma e esperto di questioni energetiche, ha ricordato che le fonti di energia rinnovabili sono il fattore determinante della terza rivoluzione industriale e che scelte politiche, economiche e aziendali che vedono l'adesione alla causa ambientale non sono più una mera operazione di marketing ma piuttosto una scelta convinta e necessaria.   

il Prof. Luca Fondacci dell'Università di Ferrara, cui era affidato il compito di tirare le conclusioni del convegno ha evidenziato, come elementi centrali di ogni sistema democratico, da un lato, la diffusione della conoscenza nella collettività, per delle scelte seriamente consapevoli, dall'altro la condivisione e la partecipazione fra pubblico e privato, per delle scelte quanto più legittimate possibile. Sotto questi profili, un ruolo fondamentale è quello svolto dalle imprese pubbliche locali che come ASM sono dotate di caratteri e di funzioni decisive per denotare in termini qualitativi il riposizionamento strategico di un territorio. Si tratta di un ruolo straordinariamente importante dato che è nella qualità delle scelte che si può trovare la vera essenza dell'energia democratica.

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