[09/12/2010] News

Fertilizzanti, Istat: nel 2009 riduzione del 9,6% rispetto all'anno precedente

FIRENZE. L'Istat ha reso noto uno studio sulla distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti in Italia. La rilevazione censuaria è riferita al 2009 e riguarda tutte le imprese che, con il proprio marchio o con marchi esteri, distribuiscono questi prodotti in Italia. Lo scorso anno i fertilizzanti distribuiti per uso agricolo sono diminuiti di 4,7 milioni di quintali (-9,6%) rispetto all'anno precedente. In particolare, la quantità di concimi distribuita si è ridotta di 8,3 milioni di quintali (-23,8%), mentre è aumentata quella degli ammendanti (3,5 milioni di quintali, pari al +28,5%).

Per quanto riguarda gli elementi nutritivi (cioè la parte attiva dei fertilizzanti), la distribuzione di azoto è stata pari a 5,6 milioni di quintali nel 2009, quella di anidride fosforica 2,5 milioni di quintali e quella di ossido potassico 1,6 milioni di quintali. Rispetto all'anno precedente solo il fosforo è in aumento del 14,3%, mentre gli altri elementi nutritivi sono diminuiti: il potassio del 23,8% e l'azoto del 14,5%.

In generale la distribuzione dei fertilizzanti consentiti in agricoltura biologica è passata da 11,1 a 11,6 milioni di quintali (+4,4% rispetto al 2008). «L'aumento più consistente - informano dall'Istat - ha riguardato gli ammendanti (1,5 milioni di quintali, +24,9%), mentre i correttivi sono cresciuti dell'11,9%. Tali risultati mostrano come i programmi comunitari a sostegno dell'agricoltura ecocompatibile e biologica siano in forte evoluzione. Infatti, sia gli ammendanti sia i correttivi, avendo un contenuto in elementi nutritivi ridotto, possono essere impiegati in dosi massicce e quindi incrementare e mantenere la fertilità organica del terreno nel rispetto dell'ambiente».

Dal punto di vista territoriale lo studio evidenzia che il 64,4% della distribuzione dei fertilizzanti si concentra al Nord, il 15,0% al Centro e il restante 20,6% nel Mezzogiorno. Al Nord, la Lombardia e il Veneto assorbono, rispettivamente, il 16,3% e il 15,9% della distribuzione nazionale. Al Centro e nel Sud si segnalano la Toscana e la Puglia dove viene distribuito, rispettivamente, il 5,4% e il 7,4% del quantitativo distribuito nel complesso.

Per quanto riguarda l'ultimo decennio i fertilizzanti distribuiti sono diminuiti in complesso del 4% (da 46,2 a 44,4 milioni di quintali), in un contesto di riduzione del 2,4% della superficie agricola utilizzata. Al contempo, i concimi sono diminuiti del 35,9% (da 41,2 a 26,4 milioni di quintali), mentre gli ammendanti, che nel 2009 raggiungono il valore assoluto più alto del periodo, sono aumentati del 228,1% rispetto al 2000 (da 4,9 a 15,9 milioni di quintali). I correttivi, infine, sono passati da 0,2 a 1,9 milioni di quintali.
«In generale- commentano da Istat- la dinamica distributiva dei fertilizzanti è coerente con le direttive di politica agricola dell'Unione europea, tendenti a sviluppare l'impiego di ammendanti e concimi organici in luogo dei prodotti minerali di sintesi per migliorare la qualità produttiva, la salvaguardia della salute e il rispetto dell'ambiente». E' da ricordare che la distribuzione dei fertilizzanti dipende da molti fattori: dal tipo di agricoltura praticata, dalla rotazione colturale, dalle singole specie e varietà coltivate, dalla natura fisico-chimica del terreno, dall'andamento del mercato, dalle scelte dell'agricoltore nella determinazione del piano di concimazione aziendale. Come si intuisce, anche in questo settore la formazione è determinante, perché dalla capacità gestionale dell'agricoltore in merito alla fertilizzazione, dipendono la sua efficienza (quindi i vantaggi per l'azienda) ma anche gli impatti di questi tecniche sull'ambiente e sui corpi idrici in particolare.

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