[09/12/2010] News

Nucleare iraniano. Ahmadinejad agli occidentali: «Facciamo insieme il G6+1 e 20 nuove centrali nucleari»

LIVORNO. Dopo la conclusione a Ginevra dei colloqui tra l'Iran e il Gruppo dei '5+1 (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania), il capo negoziatore iraniano, Saeed Jalili, ha detto alla PressTv, la televisione iraniana in inglese: «Continueremo le discussioni. Il nuovo incontro tra l'Iran e il gruppo dei Paesi 5+1 si terrà all'inizio del mese iraniano di Bahman, che comincia il 21 gennaio. Abbiamo raggiunto un accordo per continuare le nostre discussioni per una cooperazione sui punti in comune. Più volte in questi due giorni di colloqui ho chiesto alla controparte se intendesse affrontare i negoziati in un clima di cooperazione, perché se così non fosse, le trattative non sarebbero possibili. E la risposta è stata positiva».

I negoziati di Ginevra che gli occidentali (ma anche russi e cinesi) presentano come un nuovo fallimento che hanno dato come unico risultato il progetto di un altro ciclo di trattative in Turchia, per la destra teocratica iraniana è invece un grande successo, «Perché la delegazione Iraniana non ha permesso che i diritti nucleari inalienabili fossero discussi è questo è un altro punto positivo di questi negoziati», ha detto Kazem Jalali, portavoce della commissione esteri e sicurezza nazionale.

Il segretario del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale dell'Iran, Saeed Jalilì, in una conferenza stampa a Ginevra, ha ribadito «La disponibilità dell'Iran a proseguire le trattative con il 5+1. Sono un' opportunità per tutto il mondo». Poi ha ribadito «La volontà dell'Iran a cooperare con la comunità internazionale in diversi settori. Pur essendo disposto alla cooperazione, l'Iran ha le sue domande e le sue proposte per la migliore amministrazione del mondo e la soluzione dei grandi problemi. L'Iran si chiede: perché gli Stati Uniti mantengono 240 testate nucleari dispiegate in Europa andando contro le leggi sulla proliferazione?».

Ieri il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto che «La Repubblica Islamica dell'Iran è pronta a discutere di un possibile scambio di materiale nucleare negli incontri che riprenderanno il prossimo mese» ed ha escluso ogni marcia indietro riguardo al programma nucleare iraniano. Ahmadinejad ha chiesto ai Paesi de G5+1 «Di rinunciare a qualsiasi proposito di frenare la ricerca iraniana nel campo della tecnologia nucleare» e ha anche specificato i tre punti chiave dai quali l'Iran non derogherà:

«I nostri diritti nucleari, compresi la possibilità di continuare l'arricchimento, di arricchire l'uranio al 20% e di costruire impianti nucleari non sono negoziabili». Poi, in un affollato comizio nella regione di Markazi, Ahmadinejad ha esortato l'Occidente a togliere le sanzioni contro l'Iran, ricordando che «La nazione iraniana difenderà i suoi diritti fino alla fine. Loro (i paesi occidentali) hanno annunciato che riconoscere i diritti della nazione iraniana ... sarà vantaggioso per l'Occidente e per questo conviene togliere le sanzioni e collaborare con l'Iran. I Paesi occidentali hanno creato una inutile polemica e hanno cercato di creare ostacoli sul cammino del progresso della nazione iraniana. Gi iraniani sono decisi a difendere i loro diritti. Loro (gli occidentali) si stanno impegnando per la produzione di bombe, missili e nuove sostanze chimiche e biologiche. Tutte le loro armi messe insieme non avrebbero alcun effetto su una nazione che non teme i nemici».

Ma, dopo le solite esagerazioni nazionaliste-populiste, il piatto forte Ahmadinejad lo ha riservato ad un'intervista alla fedele Press TV durante la quale ha proposto «La formazione di un nuovo organismo chiamato "G6+1" per allargare la cooperazione tra l'Iran e le 6 principali potenze». Secondo il presidente iraniano «L'Iran e i 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania devono formare un nuovo gruppo "G6+1". Nelle attuali circostanze, l'Iran e il G5+1 dono pronti a produrre del materiale nucleare, scambiare all'interno della cooperazione nucleare e risolvere i problemi internazionali. L'Iran non transigerà mai sul diritto della sua nazione ad un ciclo di combustibile nucleare, sia ad un arricchimento al livello del 20% dell'uranio che alla costruzione delle centrali ad energia nucleare. L'occidente farebbe meglio a cooperare con l'Iran con l'Iran sulla questione del nucleare. E' necessario costruire 20 centrali ad energia nucleare per soddisfare la domanda nazionale. La Repubblica islamica è pronta a cooperare perché essi (i Paesi occidentali) possano costruire delle centrali nucleari in Iran».

Intanto le sanzioni dell'Onu volute dal G5+1 si dimostrano ogni giorno più permeabili: Oggi la rradio-televisione ufficiale iraniana Irib ha annunciato che «Una compagnia sud coreana ha firmato un accordo per un valore di 750 milioni di dollari per lo sviluppo di due fasi del grande giacimenti di gas iraniano del South Pars. La compagnia di Seoul, il cui nome non è ancora stato reso noto, ha preso il posto della compagnia connazionale Gse&C che si era ritirata 6 mesi fa citando come motivo le "pressioni di alcune potenze occidentali". L'Iran è dopo la Russia, il possessore delle più grandi riserve di gas naturale del mondo».

Perché il possessore delle più grandi riserve di gas del mondo (e di un bel po' di petrolio) e un Paese che disporrebbe di un enorme potenziale di energia eolica, solare e geotermica voglia costruire (anche con gli odiati "satana" occidentali) altre 20 centrali nucleari in una delle aree più a rischio sismico (e di guerra) del mondo è un "mistero" che riposa nei pericolosi sogni di potenza della Repubblica islamica.

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