[07/12/2010] News toscana

Il "nuovo mondo" del Gat (Gruppo Acquisto Terreni) di Scansano

LIVORNO. Cambiare il "sistema" dal basso con una scelta radicale e allo stesso tempo "naturale". Secondo un gruppo di 3 coppie di giovani è possibile farlo. Il progetto è ambizioso, ma anche molto chiaro: comprare un terreno nella bellissima campagna di Scansano attraverso un Gruppo di acquisto e vivere con i frutti della terra coltivati secondo metodi biologici. Un progetto al quale possono partecipare, con le 100 quote messe a disposizione, 51 soci. Emanuele Carissimi, 38 anni, di Bergamo, è uno dei promotori. Spiega così a greenreport.it il senso dell'iniziativa: «Osservando il modo in cui l'attuale crisi globale stava interessando e condizionando la nostra esistenza, la mia compagna ed io abbiamo cercato una risposta che coniugasse il desiderio di una scelta "ecologica" e la necessità di migliorare la qualità della nostra vita», racconta Emanuele.

«Inizialmente, nel nostro piccolo, abbiamo rivolto l'attenzione all'aspetto ambientale. Abbiamo messo a frutto le nostre competenze in campo agricolo, studi superiori e laurea, ed approfondito le nostre conoscenze sui sistemi di coltivazione "alternativi" (permacultura, orto sinergico, coltivazione naturale, etc.), sperimentando e mettendo in pratica le nostre capacità nei piccoli spazi a disposizione. Verificate la potenzialità e l'attuabilità del know-how acquisito, si è fatto strada in noi il desiderio di un radicale cambiamento del nostro stile di vita; i nostri sforzi, tuttavia, pur rivelatisi un'ottima soluzione "ecologica", non rispondevano ancora in modo soddisfacente alle nostre necessità"economiche e sociali». Sotto il profilo finanziario, infatti, i fondi a nostra disposizione non erano sufficienti per ampliare il "sistema" e dal punto di vista sociale volevamo aumentare la partecipazione e la condivisione, sviluppare cioè una sorta di "aggregazione».

Ecco allora che nasce l'idea di ripercorrere l'esperienza  del Gruppo acquisto Terreni e dell'iniziativa già in opera in provincia di Mantova. A loro, Emanuele, chiede un aiuto per realizzare un sogno: la creazione di un centro di educazione ambientale e agriturismo naturale, che preveda la possibilità di vendere i prodotti senza intermediari, in modo da ottimizzare i margini, e che permetta un buon livello di autosufficienza, sia alimentare sia energetica, al fine di contenere i costi.

Per mettere il pratica la "piccola rivoluzione" è prevista la suddivisione dell'impegno economico per l'acquisto e la messa in produzione dell'azienda in 100 quote, e la creazione di una Società agricola S.r.l. composta da almeno 51 soci. Questo dovrebbe  permettere di superare lo scoglio economico utilizzando lo spirito di partecipazione e di aggregazione dei soci. E' nato così il progetto "G.a.t di Scansano", che secondo Emanuele dovrebbe coniugare etica, ambiente ed economia, tutelando il patrimonio investito e prospettando utili per i soci investitori. L'iniziativa è già in fase attuativa e sono aperte le sottoscrizioni per le rimanenti quote societarie.

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