[01/09/2009] News

Produzione e distribuzione di energia, ecco gli incentivi all'efficienza

LIVORNO. Il governo dà oggi comunicazione, attraverso la sua newsletter, delle già note agevolazioni previste per le piccole e medie imprese che realizzeranno investimenti produttivi innovativi, con l'obiettivo di rafforzare la competitività del nostro sistema industriale. Si parla di circa 700 milioni di euro come prima dotazione, almeno questo è quanto affermato dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola quando presentò il Decreto del 23 luglio 2009, ancora in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Gli investimenti, riguardanti le aree tecnologiche dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile, delle nuove tecnologie della vita, delle nuove tecnologie per il made in Italy e delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, devono essere finalizzati a:

sviluppo di piccole imprese di nuova costituzione, cioè costituite non prima di 24 mesi dalla data di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni; industrializzazione dei risultati di programmi qualificati di ricerca o di sviluppo sperimentale; realizzazione di programmi di investimento volti al risparmio energetico o alla riduzione dell'impatto ambientale; perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale, che saranno precisati dal ministero dello Sviluppo economico con un successivo decreto.

Il decreto elenca, al Titolo II, i programmi d'investimento che possono essere realizzati unicamente nelle aree ammesse alla deroga rispetto al regime degli aiuti di Stato, previste dalla Carta di aiuti a finalità regionale approvata dalla Commissione europea per il periodo 2007 - 2013. I programmi devono essere relativi a: realizzazione di nuove attività produttive; ampliamento di unità produttive esistenti; diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi; cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un'unità produttiva già esistente. Quest'ultimo punto, se avesse come criterio quello di migliorare dal punto di vista degli impatti sui flussi di materia e di energia delle produzioni, sarebbe davvero molto interessante e efficace sul piano della sostenibilità.

 Possono accedere alle agevolazioni relative alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli anche le imprese di grandi dimensioni, purché abbiano meno di 750 dipendenti o un fatturato inferiore a 200 milioni di euro.

Il Titolo III riguarda le stesse attività, ma con programmi relativi ad investimenti proposti dalle PMI in aree del territorio nazionale diverse da quelle ammesse alla deroga.

Le modalità e i termini di presentazione delle domande saranno specificate dal ministero dello Sviluppo economico con successivi decreti.

Questa, dal nostro punto di vista, è la vera innovazione da sostenere, quella appunto che mira a ridurre drasticamente gli impatti ambientali purché sia attuata in un modello economico che non spinge all'aumento ossessivo senza se e senza ma della vendita dei prodotti ai fini della crescita economica che di fatto vanifica o quasi la migliore efficienza dei prodotti stessi (se vendo 100 elettrodomestici energivori e prodotti con un processo impattante e poi vendo gli stessi 100 elettrodomestici però più efficienti e con un processo migliore il bilancio ambientale sarà positivo, se invece miro a venderne il doppio o il triplo il bilancio se non sarà identico sarà peggiore...).

Per quanto riguarda le "Condizioni di ammissibilità alle agevolazioni per i programmi riferiti alle attività di produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore" cliccare sul link qua sotto.

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